Fuori dall'Early Access: i titoli più attesi del 2017

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a cura di Daniele Spelta

Redattore

I primi giorni dell’anno sono l’ideale per prendere il calendario appena rubato dall’ufficio o regalato da qualche (finto) amico e segnare le date importanti dei prossimi dodici mesi, che per noi giocatori equivalgono ai giorni in cui verranno pubblicati i nostri titoli preferiti. In questo articolo non trovano però spazio produzioni come Resident Evil VII, Mass Effect: Andromeda o, ancora, Zelda: Breath of the Wild, ma tutti quei giochi che sono giù usciti in precedenza e che verranno rilasciati nel corso, si spera, del 2017. Tranquilli, non parleremo di paradossi e temporali o simili, ma solo dei molti Early Access attualmente ancora in fase di incubazioni e che se tutto andrà secondo i piani dei loro team di sviluppo vedranno la luce nell’anno appena iniziato. Lasciamo per un momento alle spalle le molte e spesso giuste critiche che ricevono questi titoli perché, è inutile girarci attorno, spesso l’accesso anticipato si dilata all’infinito nel tempo ed una data di pubblicazione reale nemmeno esiste nella testa di sviluppatori e publisher, così come ignoriamo volutamente i bestseller di questa categoria, che su Steam hanno in alcuni casi cifre di rendita e numero di giocatori maggiori di titoli fatti e finiti. Niente ARK: Survival Evolved, DayZ o H1Z1, ma solo giochi che siamo abbastanza certi potremmo apprezzare in versione 1.0 nel breve periodo.
  
Divinity: Original Sin II
Iniziamo con un gioco attualmente ancora in sviluppo, ma che ci mettiamo la mano sul fuoco, vedremo passare nei prossimi dodici mesi dalla lista degli Early Access a quella dei migliori giochi dell’anno. Divinity: Original Sin II non ha bisogno di molte presentazioni, il talento di Larian Studios ce lo ricordiamo bene tutti quanti ed in fin dei conti il primo Divinity: Original Sin fu IL gioco per pc di un paio di anni fa ed anche questo secondo capitolo, di cui per ora sono a disposizione solo il primo capitolo della campagna e quattro razze giocabili, già lascia intuire che ci troviamo davanti un RPG a turni di primissima qualità, con un combat system che già si presenta ancora più raffinato ed appagante da gestire. Infine, il nuovo motore grafico Divinity Engine 3.0 appare già ora solido come una roccia ed in grado di gestire una cospicua mole di poligoni e di effetti visivi. Insomma, più che nella lista degli Early Access in attesa di essere rilasciati, Divinity: Original Sin II dovrebbe trovare spazio nelle molte classifiche sui titoli più attesi del 2017 e il nostro primo contatto con l’opera di Larian Studios dimostra che le speranze sono più che giustificate. 
Wolcen: Lords of Mayhem
Magari il nome sarà meno evocativo rispetto a quello di Divinity: Original Sin II, ma se avete avuto modo di testare l’accesso anticipato di Wolcen: Lords of Mayhem ben saprete che l’action-RPG targato WOLCEN Studio è a mani basse uno degli Early Access che la community PC attende con più ansia. Per chi non lo conoscesse, Wolcen: Lords of Mayhem richiama da vicino i combattimenti allo stesso tempo frenetici e tattici dei vari Diablo e Sacred, ma rispetto a queste produzioni che hanno sempre sacrificato la veste grafica per un gameplay più rapido e fluido, il progetto di WOLCEN Studio lascia a bocca aperta per il dettaglio grafico e per la sua bellezza visiva, con il Cryengine capace di mostrare i muscoli nei giochi di luce e negli effetti particellari. Inoltre, niente limitazioni di classi, magie e mazzate come se piovesse, mutazioni apocalittice – si chiama proprio Apocalyptic Form – e qualora vogliate tirare un attimo il fiato, c’è pure l’opportunità di creare la propria dimora.
 
Battlerite
Dopo un periodo in cui sembrava uscissero solo MOBA, che inesorabilmente concludevano la loro parabola esistenziale dopo pochi mesi, le acque sono ora decisamente più calme ed i tempi più maturi per assistere alla venuta di un nuovo protagonista che rompa il “tripolio” di Dota 2, League of Legends e Heroes of the Storm. Sfogliando le pagine di Steam, tra gli Early Access c’è proprio l’indiziato principale, ossia Battlerite, per l’appunto un MOBA che ad essere sinceri ha forse più da spartire con il defunto Magicka: Wizard Wars che non con i giochi poco prima citati, vista la sua natura più da picchiaduro ad eroi ambientato in arene ampie ed ispirate. Infine, se odiate il farming ed altri fastidiosi contrattempi tipici del genere, Battlerite fa al caso vostro e quindi fareste bene a tenerlo d’occhio in previsione di una auspicata sua pubblicazione nell’anno appena iniziato. 
Osiris: New Dawn
Che siate fra i pochi amanti di No Man’s Sky o fra i tantissimi suoi detrattori, dovreste comunque riconoscere il merito di Sean Murray e di Hello Games di aver sdogato e dato maggiore risalto a questa tipologia di produzione, dove al centro dell’esperienza di gioco vi sono l’esplorazione dello spazio e la colonizzazione dei pianeti. Il primo dei fratelli minori – almeno per ora – di No Man’s Sky che si possono attualmente giocare in Early Access e che speriamo venga ufficialmente rilasciato nel 2017 è Osiris: New Dawn, titolo sviluppato da Fenix Fire Entertainment, che come il cugino più famoso permette al giocatore di recuperare risorse, ricercare nuove tecnologie e costruire la propria base, il tutto condito con una grafica degna di nota, che rende ancora più immersivvo il viaggio verso l’ignoto e la conquista dello spazio. Rispetto a No Man’s Sky, Osiris: New Dawn ha già un paio di punti a suo vantaggio: il primo sono delle creature aliene decisamente più ispirate perché, diciamocela tutta, la proceduralità implementata da Hello Games era sì un potente strumento, ma alle volta dava alla luce esseri piuttosto bizzarri; in secondo luogo, Osiris: New Dawn ha il tanto osannato multiplayer, vero pomo della discordia su cui si sono scagliati tutti i lapidatori di Sean Murray.
ASTRONEER
Come detto, Osiris: New Dawn non è l’unico discendente dell’opera di Hello Games, e l’esplorazione delle costellazioni più lontane e degli spazi più remoti è anche al centro dell’esperienza di gioco di ASTRONEER, un gioco da poco approdato all’interno del programma di accesso anticipato di Steam ma che comunque noi speriamo veda la luce in forma 1.0 durante l’anno. ASTRONEER, sviluppato da System Era Softwork è un gioco in continuo divenire, dove il flusso di tutto ciò che circonda il giocatore non è dettato solo dalla proceduralità con cui sono generati gli ambienti, ma anche dallo stesso utente – e dagli amici con cui condivide il pianeta – che modella a suo piacimento praticamente ogni elemento di gioco, grazie alla ricerca, allo sviluppo e alla fine alla costruzione di strutture e stazioni di lavoro sempre più complesse. Infine, di ASTRONEER colpisce anche la veste grafica, non tanto per un elevato livello di dettagli o di effettistica, quanto per uno stile colorato e quasi da cartoon. ASTRONEER è certamente uno di quei titoli che più attendiamo escano dal limbo in questo in 2017.
Everspace
Concludiamo la carrellata dei fratelli bastardi di No Man’s Sky con quello che forse è il parente più alla lontana, ma che sicuramente sta puntando forte su uno dei reali punti deboli del titolo sviluppato da Hello Games. Stiamo parlando di Everspace, che a detta del team di sviluppo ROCKFISH Games dovrebbe arrivare in versione definitiva verso la metà del 2017, ma che già attualmente in Early Access garantisce impressionanti e frenetici combattimenti spaziali, unendoli alle meccaniche tipiche dei rougelike. Le meccaniche di gioco sono tanto basilari quanto perfettamente integrate tra loro e tenute insieme da una veste grafica in grado di prendere e catapultare il giocatore veramente all’interno di enormi sparatorie fra navicelle, vascelli galleggianti e basi da depredare. Inoltre, dalla fase alpha all’attuale beta in cui si trova, Everspace ha compiuto passi da gigante, con gli sviluppatori che tendono costantemente le orecchie per ascoltare il feedback della community: le promesse e le premesse per avere uno fra i migliori shooter spaziali ci sono tutte.
Ultimate General: Civil War
Lasciamo definitivamente le galassie e le costellazioni, dimentichiamo il futuro più lontano e torniamo con i piedi per terra, facendo un viaggio all’indietro nella storia grazie a Ultimate General: Civil War. Il 2017 non vede all’orizzonte tantissime portate per gli amanti della strategia, ma se il titolo sviluppato da Game-Labs – già autori fra l’altro di Ultimate General: Gettysburg e Naval Action – riuscirà a proseguire sulla sua strada iniziata un paio di mesi or sono in quel dell’Early Access, i fan del genere avranno ore ed ore di gioco da consumare sui cambi di battaglia che hanno insanguinato l’America durante la guerra civile. General: Civil War non sarà forse un titolo adatto a tutti, certamente non è uno di quegli RTS immediati dove dopo poche manciate di minuti si padroneggiano tutte le meccaniche, ma fra gestione delle armate, sistema di comandi e progressione attraverso i ranghi dell’esercito, di materiale con cui divertirsi ed impegnarsi, fra campagna principale ed oltre 30 battaglie storiche, ce n’è di certo. Ultimate General: Civil War atteso anche lui al varco in questo 2017. 
We Happy Few
Le ambientazioni horror distopiche e malate di We Happy Few avevano colpito l’immaginario di critica e pubblico sin dal momento della sua prima presentazione al PAX East 2015 e dalla concomitante raccolta fondi tramite Kickstarter iniziata nel Giugno 2015. Ambientato in una città dell’Inghilterra degli anni ’60, dove scorrono fiumi di droghe ed antidepressivi che hanno ridotto la popolazione in un continuo stato di alterazione, in cui il conformismo è mantenuto con la violenza e per l’appunto tramite l’uso massiccio di sostanze alteranti, il protagonista si vede costretto a fuggire e a nascondersi dalla polizia e dagli stessi cittadini resi oramai dei veri e propri zombie. Il contrasto tra la facciata sorridente e pulita ed il degrado e morte che aleggiano per il paese sono il vero punto di forza del titolo sviluppato da Compulsione Game, a cui manca ora solamente il passo finale per affermarsi come una fra le avventure horror più peculiari dell’attuale panorama videoludico e questo ultimo step è rappresentato dalla campagna, atto conclusivo di uno sviluppo che dovrebbe terminare nel corso dell’anno e decretare la definitiva uscita dal programma di accesso anticipato.
 
Ghost of a Tale
La lista dei: “Dai, speriamo che ce la facciano ad uscire dall’Early Acccess” è completata da un titolo che forse in pochi conoscono, che finora è stato fuori dalle luci della ribalta e dall’attenzione del grande pubblico, ma che in realtà è a tutti gli effetti quella che viene definita una perla videoludica: va bene che nel 2017 l’attenzione degli appassionati dei giochi di ruolo sarà tutta catalizzata da Mass Effecct: Andromeda, ma con Ghost of a Tale i ragazzi di SeithCG stanno facendo un lavoro encomiabile e l’avventura di Tilo, un giovano topo alla ricerca della sua bella all’interno dell’incantato mondo di Dwindling Heights Keep, già in questa fase di accesso anticipato sta riscontrando un ottimo successo. I motivi sono presto detti e risiedono non solo nelle meccaniche di gioco lontane dai titioli di ruolo moderni sempre più votati all’action, ma soprattutto sono frutto di un sapiente lavoro effettuato sul mondo di gioco, perché Ghost of a Tale è una vera favola fatta a videogioco e gli ambienti medievaleggianti raffinatamente realizzati valgono già da soli il prezzo del biglietto. Infine, a differenza di quanto spesso accade, già in accesso anticipato Ghost of a Tale gode di una stabilità invidiabile e di una buona dose di contenuti.

Abbiamo voluto prendervi per mano e farvi fare un viaggio all’interno del mondo degli Early Access, evitando volutamente quelli che costantemente occupano le prime posizioni e che allo stesso tempo sono in questo limbo oramai da eoni. Al contrario, abbiamo voluto premiare quelle produzioni che (teoricamente) hanno una data di scadenza ben precisa, che rinforzeranno le già numerose uscite di questo 2017 e che noi maggiormente attendiamo vengano definitivamente pubblicate. Se qualche nostro consiglio vi ha particolarmente solleticato, il consiglio è quello di accaparrarselo adesso, visti i prezzi vantaggiosi dei titoli ancora in sviluppo, risparmiando così una buona fetta del costo che avranno nel momento della pubblicazione.