Recensione

Final Fantasy VI

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a cura di Massimo

Final Fantasy VI è riconosciuto dai fans di tutto il mondo, come il più bel FF della serie. Per molti è addirittura il miglior Gioco di Ruolo di tutti i tempi. Ora, qualcuno in tal senso, potrebbe storcere il naso, sostenere il contrario, magari in base ai gusti citando Breath of Fire o un altro FF, ma indubbiamente nessuno non può non riconoscere che il sesto capitolo della saga è sicuramente il più rivoluzionario di sempre, per quanto concerne la trama, sia nei titoli di genere, che in quelli “diversi”: infatti, in FFVI, per la prima volta vengono trattati temi “adulti” e forti, come il suicidio o la morte intesa come lacerante dolore nella perdita per alcuni degli eroi virtuali della persona amata.

La storiaLa storia alla base di FFVI è incentrata sulla ricerca da parte di molti dei segreti di un antica razza denominata Espers, detentori della tecnica della pratica delle arti mistiche, in un’epoca a cavallo tra la fine di un’Era basata sulla magia, su antiche leggende, di un mondo rurale e l’avvento di una Nuova Era tecnologica. Molti esseri umani, dicevamo, vorrebbero impadronirsi delle conoscenze degli Espers, nonchè dei loro poteri magici. Poteri che, se in mani sbagliate, potrebbero essere utilizzati per scopi malvagi e mettere a repentaglio la tranquillità e la stabilità del mondo intero. Tina, nella versione occidentale conosciuta come Terra, è una ragazza che ha perso la memoria. Qualcuno sostiene che aiutarla a ricordare il suo passato potrebbe servire a trovare la chiave per accedere a quei poteri. In Final Fantasy VI come vedremo, la storia assume un maggiore spessore rispetto ai precedenti e successivi titoli della serie, con la presenza di moltissimi personaggi importanti per la successione degli eventi, che rendono il gioco ancora più affascinante e intrigante. La magia, nonostante il cambio epocale in corso, ha nel mondo in questione, ancora un suo ruolo importante, e di conseguenza viene proposta nel corso dell’avventura come elemento fondamentale nello sviluppo dei poteri dei propri personaggi. Essa può essere sviluppata seguendo due processi diversi, ovvero, equipaggiando i personaggi con delle reliquie recuperate dopo i combattimenti o esplorando delle locazioni, che forniscono loro delle abilità speciali, come correre più velocemente o avere un certo ascendente verso i propri compagni. L’altro modo per accedere alla magia per i è quello di fare riferimento all’aiuto degli stessi Espers, per imparare e impratichirsi nell’uso delle arti magiche. A livello di gameplay, uno dei punti di forza di Final Fantasy VI è certamente, come accennato prima, un sistema di gioco che, di fatto, non prevede l’utilizzo da parte del videogiocatore, di un personaggio principale su cui concentrare gli eventi, ma addirittura di tutti e quattordici. Ognuno di noi ha la possibilità di formare liberamente, a proprio piacimento, il party che più gli aggrada, cosa stranamente poi eliminata nei successivi capitoli su PSX. Più avanti nel gioco, ed esattamente nel World of Ruin nella seconda parte dell’avventura, è addirittura possibile scegliere se ritrovare tutti i compagni persi durante le precedenti fasi di gioco ed assistere così ad altre sottotrame atte a svelare ancora di più la psicologia, il passato, la storia generale di ogni personaggio, ed incrementando notevolmente la longevità del titolo Square. Dicevamo poco fa, in sede di presentazione, della trama adulta e complessa, quasi stridente con la grafica colorata e gradevole. Ebbene, approfondiamo un pò il discorso. I temi trattati nel corso dell’avventura sono piuttosto profondi, spesso hanno, o hanno avuto, dei risvolti drammatici sulla psiche dei protagonisti. La psicologia dei personaggi è complessa e tormentata come non mai, i loro pensieri più intimi, le loro paure, tutto viene “vivisezionato” dalla trama stessa mostrandoci eroi adulti, reali nella finzione di un gioco, credibili. L’avventura ne assorbe quasi le problematiche, creando una sorta di elemento cinematografico che solo il vecchio hardware del Super Famicom limitava visivamente. Credetemi però se vi dico che la vostra partecipazione interiore al gioco, sarà comunque TOTALE, che verrete catturati dagli eventi che via via vi faranno conoscere meglio i personaggi e le loro disavventure. Mi chiedo solo cosa accadrebbe se un titolo simile uscisse sulle console di next-generation…

I personaggi

Tina (Terra )Tina è il personaggio principale del gioco, almeno per importantanza. Ha una duplice natura di donna-esper, che le crea delle continue crisi nel tentativo di comprendere la propria identità;

LockeLocke è un “treasure hunter”, tormentato dai sensi di colpa per un incidente che è costato la vita alla sua amata Rachel;

CelisCelis è un generale per metà frutto di esperimenti biogenetici in laboratorio. L’uomo non sa cosa voglia dire la parola “amare”;

i fratelli FigaroSi chiamano Edgar e Mash, meglio conosciuti come i fratelli Figaro. Edgar è il re di Figaro, amante delle belle donne e di macchinari, Mash è un solitario, meno “libertino” del fratello, praticante di arti marziali. Mash ha preferito rinunciare al trono, lasciandolo al fratello, per mantenere la propria indole tranquilla, libera da ogni convenzione;

GauGau è un mezzo umano, un bambino-animale abbandonato dai genitori appena nato nel Veldt, e allevato dalle bestie ch lo hanno cresciuto sano e forte come uno di loro;

CyanCyan è il “classico” eroe buono di medieval memoria, cioè un cavaliere senza macchia e senza paura che ha perso la sua famiglia a causa di un attentato al castello di Doma ad opera di Kefka. La sua anima è tormentata dai sensi di colpa e dal desiderio di vendetta;

SetzerSetzer è il proprietario dell’immancabile nave volante della saga di FF. Abile giocatore d’azzardo, prende la vita come una continua scommessa;

Strago e RelmStrago e Relm sono due maghi, discendenti di una generazione di “magician” appartenenti alla stirpe dei Maghi che abitavano il villaggio di Thamasa;

ShadowShadow è il personaggio più enigmatico del gioco: apparentemente spietato e killer per denaro, ha come unico amico un cane di nome Interceptor, e nasconde un misterioso passato che lo tormenta nei suoi incubi. In realtà nulla è come appare, e Shadow si rivelerà come un prezioso quanto leale alleato;

MogMog è un moogle, ed è il primo della sua “specie” ad essere utilizzato nella saga di Final Fantasy come personaggio controllabile;

Umaro e GogoUmaro e Gogo sono i due personaggi segreti;

KefkaKefka è il “Luogotenente” dell’Imperatore Gesthal, cattivissimo e onnipresente. Mai in un RPG si era visto un personaggio così negativo e continuamente presente nel corso dell’avventura. Mentre in tutti i giochi il cattivo di turno appare quasi sempre nella parte finale della storia, ed è sempre il Boss, in FFVI egli vi tormenterà sempre e comunque, quasi ad ogni passo;

Imperatore GesthalL’Imperatore Gesthal, è il Capo Supremo delle Forze nemiche. Paradossalmente, non è lui il più cattivo del gioco, ma in un ipotetica classifica stà al secondo posto dietro al sopracitato Kefka.

VideoE veniamo all’aspetto estetico di FFVI. La grafica, ovviamente, e non poteva essere altrimenti trattandosi di una conversione (o meglio, di una riedizione) di un gioco concepito per una console a 16 Bit, non è certamente paragonabile a quella degli ultimi capitoli della saga usciti su PSX e PS2, ne sarebbe logico aspettarsi o fare un simile confronto. Solo un folle farebbe un paragone fra due cose così diverse. Final Fantasy VI rappresenta il punto massimo raggiunto dai programmatori Square nello spremere a fondo l’allora validissimo e potentissimo chip del Super Famicom. Il sesto capitolo della saga di Rpg più famosa di tutti i tempi, è stato anche l’ultimo sulla splendida macchina Nintendo e dunque, le Software house che da anni la supportavano, come Square appunto (Sigh!)ne conoscevano ogni singolo aspetto tenico atto a creare degli autentici capolavori. La grafica 2D è bellissima, ricca di colori e di particolari, con personaggi magistralmente caratterizzati anche esteticamente oltre che caratterialmente. La cura dei dettagli, almeno fino a dove si poteva con la tecnologia dell’epoca, è quasi maniacale come solo la Square sa fare. Entrate nei vari villaggi, nelle case, nel castello, e saprete di cosa parlo. Raramente, dal punto di vista estetico un titolo come “Fantasia Finale” è stato così appropriato. Una piccola opera, insomma, a dimostrazione della quale vi basti pensare che Final Fantasy VI fu un grande successo in Giappone con più di 3 milioni di copie vendute, e in America ed Europa, al punto che a mio giudizio, se ci siamo goduti poi un certo FFVII (e seguiti) per Playstation, lo dobbiamo proprio grazie a questo gioiellino a 16 Bit. E che ancora oggi, è univeralmente riconosciuto a livello planetario dalle comunità di appassionati come il miglior Rpg mai realizzato da alcuno, attesissimo in questa “nuova incarnazione” da tutti i fans. In definitiva, aldilà di un paio di filmati inseriti quà e là nel gioco, inediti, e appositamente creati per la versione PSX, ci troviamo di fronte ad una conversione perfetta della versione SuperNes, con tutti i pregi (tanti) e i “difetti”, se così si possono definire, di un lavoro splendidamente realizzato per un altro formato meno potente dell’attuale macchina su cui deve girare il gioco.

AudioDal punto di vista audio, ci troviamo ad apprezzare la splendida colonna sonora del Maestro Nobuo Uematsu, un vero capolavoro. Il povero chip audio del vecchio SuperNes era già stato a suo tempo spremuto fino in fondo per valorizzare al meglio le composizioni musicali del titolo Square, e grazie alla PSX (o PS2 se giocherete a FFVI sul Monolite grazie all’opzione retrogaming) tale qualità sonora verrà amplificata, in un certo senso, nei limiti del possibile, per un migliore ascolto.

Extra: Final Fantasy X Playable DemoEd eccoci giunti al “regalo” che la Square ha deciso di fare agli utenti che hanno acquistato FFVI: la demo giocabile dell’attesissimo FFX! Viva la Square tanto buona e tanto cara? Non direi. Personalmente ritengo questa mossa una pura e semplice, nonchè ingiusta, operazione commerciale, e credo di non essere l’unico a pensarla in questo modo. Innanzi tutto, anzichè allegare la demo di FFX, o perlomeno, non si capisce perchè la Sofcto nipponica non abbia inserito il gioco FFV, presente nella confezione americana, o addirittura anche FFIV, uscito solo in Giappone insieme agli altri due nel famoso FF Anthology. Il solito bistrattamento nei confronti del mercato europeo? Detto questo, vi segnalo che la tanto strombazzata demo giocabile del decimo capitolo della saga, altri non è che una ventina, forse meno, di minuti di passatempo, in cui potrete visitare, si fa per dire, due scenari. In realtà, nel primo, assisterete ad uno spettacolare filmato introduttivo in CG, di grandissima fattura, poi controllerete Tidus, giusto il tempo di fargli affrontare insieme a Auron un pò di nemici (questa fase è una sorta di tutorial battle) e di assistere ad un altro filmato “conclusivo”. Fine! Per passare al secondo scenario, dovrete resettare (!) la PS2, e far ripartire il Cd. Dopodichè vi ritroverete in una strada immersa nel verde, dove, insieme ad alcuni personaggi del gioco (che vi precedono), Yuna, Lulù e Wakka, dovrete arrivare su una nave ormeggiata poco più avanti, affrontando un paio di nemici. In questa fase vi verrà data l’opportunità di testare la battaglia con il resto del party con il famoso switch di L1 che vi permette di cambiare personaggio, oppure di utilizzare una “Summon” Valeator, chiamiamola così, che combatterà al vostro posto. Insomma, un pò poco per chi si aspettava una demo lunga almeno quanto quella di MGS2… Da notare come la localizzazione del segnale video da Ntsc a Pal abbia provocato la presenza fastidiosa delle bande nere sulle due estremità dello schermo, causando lo “schiacciamento” delle immagini e quindi, dei personaggi. Speriamo in un miracolo per la versione finale.

Tutto.

La grafica datata?

Niente altro.

9

Commento

Abbandonate per un attimo il discorso sulla demo di FFX, quello sulla grafica datata, sulla mancanza almeno di FFV nella confezione, etc, e concentratevi solo sul gioco vero e proprio. Ebbene, ragionando in questo modo, tenendo in considerazione la componente fondamentale di un titolo, e negli Rpg in particolare, cioè la trama e il divertimento ed il coinvolgimento che essa vi saprà dare, allora vi ritroverete davanti ad un autentico capolavoro. A mio parere, questo FFVI è veramente il miglior episodio della serie, insieme a FFVII, per qualcuno addirittura più. Ancora oggi FFVI viene riconosciuto a livello planetario, dalle comunità di appassionati, come il miglior Rpg mai realizzato da alcuno, attesissimo in questa “nuova incarnazione” da tutti i fans, e dunque, una perla immancabile nella collezione personale di qualsiasi appassionato di videogiochi.

I voti tengono in considerazione le potenzialità della console dalla quale è stata fatta la conversione.

Voto Recensione di Final Fantasy VI - Recensione


9