Fast & Furious 8

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a cura di Marcello Paolillo

Senior Staff Writer

Arrivare ad un ottavo capitolo senza compromettere la qualità generale dell’opera non è una caratteristica data in concessione a tutti, specie quando si parla di una saga cinematografica ultradecennale come quella di Fast & Furious. E, dopo la morte di Paul Walker, furono in molti a dare per conclusa la serie automobilistica più famosa di Hollywood. E invece ecco il primo episodio della “trilogia” finale: perché non ci poteva essere modo migliore per omaggiare il personaggio di Brian O’Conner.
Ancora più veloce, ancora più furioso
Fast & Furious 8, più che un seguito, è un nuovo inizio. E lo si capisce anche dal pretesto narrativo: Dominic Toretto (l’inossidabile Vin Diesel) è ora passato dalla parte dei “cattivi” tradendo la famiglia, sedotto dalla letale hacker che risponde al nome di Cipher (una sempre bellissima Charlize Theron), con l’obiettivo di creare non pochi problemi alla popolazione mondiale. La gang dei motorizzati tende quindi la mano nientemeno che a Deckard Shaw (Jason Statham) per uscire fuori da questa “crisi familiare” che culminerà con alcuni dei più assurdi e rocamboleschi inseguimenti mai visti nella storia della serie. Questo perché stavolta il regista F. Gary Gray non ha mai – e dico mai – alzato il piede dall’acceleratore, nel corso di tutta la durata del film. Non vi è un secondo di stanca, un solo istante in cui lo spettatore può permettersi il lusso di “sostare” o rilassare le pupille dinanzi allo spettacolo pirotecnico di asfalto e gasolina. In tutti i suoi 145 minuti di durata Fast & Furious 8 unisce l’azione al classico umorismo delle pellicole anni 80, in cui tutto è così surreale ed esagerato – ma così ben accetto da parte dei protagonisti – da apparire quasi plausibile. Ed è così quindi che una corsa sui ghiacci schivando missili diventa routinaria, oppure una vera e propria pioggia di automobili (si, avete capito bene) sulle strade di New York appare cosa da tutti i giorni. Lo sceneggiatore Chris Morgan è come un bambino coi suoi giocattoli preferiti, mentre monta e smonta ogni cosa senza mai però scadere nel pacchiano. Perché se Fast & Furious 8 fosse innestato in un universo cinematografico come quello dei Marvel Studios, nessuno noterebbe la differenza. O quasi.
La famiglia è una cosa sacraPer il resto, sarebbe sciocco chiedere altro alla pellicola di Gray: Vin Diesel, Dwayne Johnson e Jason Statham sono i soliti, enormi ammassi di muscoli e testosterone che abbiamo imparato ad apprezzare in decine di pellicole analoghe, mentre le new entries Charlize Theron e Helen Mirren risultano sempre visibilmente divertite e coinvolte per tutta la durata del film, anche quando il tutto prendere una leggera piega da “soap opera”. Questo perché Fast & Furious 8, come da tradizione, è più vicino all’essere un lungo e rocambolesco giro sulle montagne russe a bordo di bolidi super modificati, senza ambire a chissà quale vetta artistica o cinematograficamente indimenticabile. È un puro e incondizionato intrattenimento fine a se stesso, senza virtuosismi di sorta. Senza considerare che anche sotto il profilo tecnico e registico, F&F8 è un turbinio di inquadrature velocissime, stacchi improvvisi, carrellate infinite. E la trama – se così possiamo definirla – spesso e volentieri fungerà solo da “collante” all’ennesimo inseguimento da applausi. Criticarlo per questo sarebbe alquanto disonesto, nonché decisamente sciocco. E va detto anche che se il settimo episodio della serie era giocoforza legato a doppiofilo all’addio straziante a Paul Walker, questo ottavo Fast & Furious lo omaggia con più disinvoltura, chiudendo un cerchio che probabilmente non verrà riaperto mai più. Se non nella memoria degli spettatori.

Fast & Furious 8 è un film d’azione come se ne vedono pochi: autoironico, surreale e velocissimo, ma anche decisamente puntuale nel tratteggiare alcune delle più adrenaliniche e soddisfacenti sequenze di inseguimenti viste al cinema da molti anni a questa parte. Vin Diesel, Dwayne Johnson e Jason Statham correranno sempre più veloce, nei prossimi due capitoli della saga. Senza dimenticare che il loro amico e collega Paul sarebbe davvero orgoglioso di loro.