Recensione

Fahrenheit

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a cura di Stefy

Fahrenheit potrebbe essere definito come il tentativo di unificare l’approccio cinematografico e il videogioco, creando una fiction interattiva dove il giocatore diviene una sorta di regista, controllandone l’azione, le conversazioni e gli stati d’animo. Un’esperienza di gioco che ci apre gli occhi verso un genere, la narrazione interattiva, che ha grande potenzialità se sviluppata bene.

StoriaIn una New York chiusa nella morsa del gelo si compie un efferato crimine dai contorni misteriosi. Nel bagno di una tavola calda, Lucas Kane, in evidente stato di trance, uccide un uomo, senza alcun apparente motivo. Risvegliatosi dal suo stato, Lucas non riesce a spiegarsi il gesto restando allibito per questo atto disumano.

Nella mente del killerLucas, ripresosi, deve ora affrontare la realtà che ha di fronte, scegliendo cosa fare, ma il tempo è poco e il panico avanza. La scelta giusta sembra quella di nascondere le prove per avere il tempo di capire poi cosa è successo e come fare per dimostrare la sua innocenza. Per fare ciò Lucas ha a disposizione alcuni oggetti nella stanza con cui interagire.In Fahrenheit l’interazione con l’ambiente avviene tramite un sistema di icone che appaiono in alto allo schermo e per utilizzarle bisogna usare la levetta analogica sinistra, mentre i movimenti sono affidati a quello destro.L’analogico è sfruttato anche per altre funzioni come quella di parlare con i vari personaggi, appariranno in questo caso delle icone in alto ed ognuna affronta determinate argomentazioni che dobbiamo scegliere nel più breve tempo possibile. Gli altri pulsanti da usare sono i dorsali, che vengono impiegati, soprattutto, per simulare lo sforzo fisico compiuto dai protagonisti; infatti ci sarà chiesto in diverse occasioni di premere sui dorsali in modo ritmico per riuscire a portare a termine l’azione. Anche le classiche cut-scene qui hanno una nuova veste: non ci fermeremo a guardare le immagini, ma parteciperemo alla loro “realizzazione” seguendo sullo schermo la direzione dei colori da abbinare ai movimenti degli stick analogici alla stessa velocità con cui gli stessi appaiono sulla TV. A volte questo sistema obbliga il giocatore a distogliere l’attenzione dalle scene importanti al fine narrativo, focalizzando l’attenzione sulle mosse da fare, quindi, più che al ragionamento e all’intuizione, spesso bisogna aggrapparsi ai riflessi e alla resistenza delle dita. Il fallimento della prova vi sarà perdonato poche volte, dopodichè non superare la sequenza porterà a varie conseguenze: quella peggiore è la morte, mentre il male minore è essere arrestato, ma in entrambi i casi dovrete iniziare di nuovo dall’ultimo salvataggio, i quali sono automatici e non troppo distanti tra loro così da non correre il rischio di dover ripetere intere sezioni di gioco. Noterete l’assenza di un inventario, elemento tipico delle avventure, in quanto i protagonisti non porteranno con loro oggetti da usare con il senno di poi o magari da combinare, questo perchè ogni oggetto ha un’utilità immediata nella vicenda.Dopo un primo impatto che vi lascerà sconcertati, il sistema di controllo si rivelerà semplice ed intuitivo da usare. Meno perfetto invece è il sistema di movimento, impreciso per molti versi ed a volte, a causa del rapido cambio di visuale, non ci permetterà di orientarci con rapidità. Lo studio delle inquadrature è invece molto curato ed estremamente cinematografico, un aspetto che rende i concept grafici dinamici e spettacolari.Dopo aver nascosto le prove indiziali a nostro carico è la volta di entrare nei panni dei due detective: Carla Valenti e Tyler Miles.Inizia così la parte investigativa facendo domande ai testimoni, cercando indizi, visitando la scena del crimine e tutto ciò che comporta un’indagine.La scelta delle azioni da intraprendere determina il corso dell’avventura, portandovi al successo o alla rovina. La possibilità di scegliere strade diverse che influiscono sullo svolgimento dell’avventura, in realtà, non modificano il proseguo della trama. Sono solo piccoli dettagli che si ripercuotono, unicamente, nell’azione successiva: ad esempio possiamo decidere di nascondere le prove oppure uscire subito dal bagno, ciò ha conseguenza sul “capitolo” successivo quando Carla e Tyler avranno di fronte una scena del crimine con molte o poche prove.Altro aspetto da tenere presente, e soprattutto cura, è lo stato di stress del personaggio, indicato con una barra che, in base alla condizione mentale del momento, indica se si è depressi o si è in uno stato neutro o ansioso. Qualsiasi azione da noi effettuata durante il gioco incide sull’emotività del personaggio in modo negativo o positivo. Le influenze negative possono provenire da informazioni non proprio favorevoli, da situazioni o scelte poco vantaggiose per la nostra psiche, trovandoci così la barra in discesa e rischiando di far precipitare il nostro personaggio verso la follia, suicidarsi o a commettere scelte dettate dalla disperazione. Per porre rimedio a tale stress basta compiere gesti semplici in grado di rinfrancare lo stato d’animo -bere un caffè, ascoltare musica, fare una doccia- tutto questo ci porta a pensare a Fahrenheit anche come una sorta di life simulator.Il titolo pecca in longevità, ma è un fattore soggettivo. Infatti si potrà concludere il gioco in sei ore, ma non è da trascurare la rigiocabilità se volete approfondire tutti gli aspetti del gioco: rigiocare sequenze che, magari, sono state eseguite non perfettamente, completare dialoghi, riprendere dai punti chiave e scoprire tutti i bivi narrativi previsti, senza contare gli extra sbloccabili. Per attivarli bisogna acquistarli spendendo dei punti assegnati da delle carte nascoste nel gioco (alcune, però sono sbloccate solo completando determinati capitoli). Se non riuscite a trovarli finendo l’avventura vi saranno regalati punti bonus che vi permetteranno di comprare gli extra disponibili: artwork, sequenze interattive extra, brani musicali e altro ancora.

Quando narrare è un’arteÈ innegabile come invece ci si appassioni alla trama, narrata con maestria con l’aggiunta di elementi sovrannaturali che la rendendo più intrigante, ricca di mistero e cospirazione. Saranno presenti numerosi colpi di scena che si susseguono in un formidabile intreccio di storie secondarie, proprio come accade nei migliori film thriller. È inutile dire come l’immersione sia fondamentale, giocare distrattamente equivale a non giocarlo affatto, perdendone il fascino e l’empatia che si crea tra noi ed i tre personaggi, ai quali ci leghiamo emotivamente provandone quasi lo stato emozionale.Personalmente mi sono trovata a soffrire di claustrofobia insieme a Carla, frustrata come Tyler nei suoi problemi sentimentali, o con lo stesso Lucas, tormentato e disorientato di fronte alla realtà che sta affrontando.

Punti di vistaAlla luce dei fatti il titolo Quantic Dream offre un sistema di controllo innovativo, semplice ed intuitivo, che a molti però, non piacerà: se presa come avventura non ha abbastanza spessore da interessare chi ama gli enigmi e i puzzle, mentre chi adora l’azione potrà ritenere il gioco poco profondo.In realtà, le idee inserite offrono quel tocco di vivacità e novità portando una ventata di freschezza al genere, ma come al solito ci sarà ovviamente chi griderà al miracolo e chi storcerà il naso.A mio avviso Fahrenheit è un mix riuscito di avventura e azione in cui s’intrecciano amabilmente altri elementi presi dai più svariati generi -rhythm-game, sezioni stealth, life simulator- formando un prodotto nuovo ed inedito, evidenziando, così, un taglio netto con qualsiasi altra avventura del passato.

Grafica e sonoroTecnicamente parlando Fahrenheit presenta un comparto grafico non al passo con i tempi. La cura riposta nel taglio cinematografico e nei tanti filmati è stata tanta, mentre i personaggi sono stati trascurati, presentandosi fin troppo squadrati. Le espressioni facciali sono invece riprodotte degnamente rendendo alla perfezione lo stato d’animo. Le ambientazioni sono spigolose e povere di particolari pur restando in ogni caso d’impatto. Eccellente il sonoro con bellissime musiche di grande spessore e ogni effetto sonoro crea un’atmosfera unica, sottolineando il ritmo dell’azione. Il doppiaggio in italiano è di buon livello e le voci sembrano adattarsi bene ai vari personaggi.

– Ottima colonna sonora

– Trama coinvolgente

– Segna la svolta nelle avventure grafiche

– Grafica non al passo con i tempi

– Longevità, anche se soggettiva

8.5

Concludendo, Fahrenheit è da definire come un’evoluzione importantissima per i videogiochi, una nuova dimensione per il concetto di film interattivo, il momento più alto di congiunzione tra il mondo del videogioco e quello del cinema. Il titolo si propone come un’esperienza immersiva e coinvolgente, con una trama ben realizzata e ricca di fascino. Sicuramente la grafica non è delle migliori e in alcuni momenti i comandi risultano un pò macchinosi, ma tutto il resto, tra cui un’interfaccia di gioco innovativa e un gameplay variegato, rende queste piccole incertezze inconsistenti.

Voto Recensione di Fahrenheit - Recensione


8.5