Anteprima

Dragon Ball Raging Blast

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a cura di Sasuke

Dragon Ball Burst Limit al momento dell’uscita, non ha completamente soddisfatto le aspettative dei numerosi fan, delusi da un esiguo numero di personaggi, da una limitata interattività degli ambienti e altri cadute di stile come uno story mode piatto. La speranza è che il nuovo titolo di Namco Bandai, che ha acquisito i diritti delle trasposizioni videoludiche della serie di Goku e compagni da Atari, riesca a riportare l’entusiasmo e la gioia nei cuori dei tanti fan dei mitici Z Warrior.

Il bello degli inizi I fan sperano che nel trapasso da Atari a Namco Bandai, si sia consumato qualcosa di più del semplice cambiamento di un publisher: molti vorrebbero vedersi restituite le meccaniche di gioco dei vecchi ma fedeli Budokai Tenkaichi, e soprattutto gradirebbero che il numero di personaggi giocabili raggiunga una soglia almeno accettabile. E allora sotto con le novità: è ormai praticamente ufficiale che i personaggi inclusi nel nuovo Dragon Ball Raging Blast saranno più di 70. Tirato il primo sospiro di sollievo, ecco che spuntano altre interessanti migliorie che gli sviluppatori di Spike intendono apportare al titolo: le sequenze cinematiche che introducono alle mosse speciali sono state completamente rielaborate ed adattate per l’HD, con lo scopo di rendere ancora più coinvolgente l’esperienza ludica e ispirare nel giocatore la sensazione di star rivivendo, pad alla mano, le mirabolanti imprese di Goku e i suoi amici, o volendo, nemici. Verranno anche sostanzialmente perfezionate le animazioni dei personaggi, in particolare quelle facciali, in modo da restituire al giocatore una più vivida impressione di realismo. Sul versante grafico è stato reso noto che il gioco scorrerà a 60 fps e supporterà pienamente l’alta definizione, mentre dal punto di vista prettamente estetico, da quanto emerge dall’unico contenuto ufficiale rilasciato, ossia un trailer di debutto di scarsa durata, sembra che la potenza e velocità che da sempre contraddistinguono i Z Warriors saranno finalmente tangibili, realmente percepibili dal giocatore. La novità più consistente concerne però gli scenari, che oltre a presentare nuovi oggetti con cui interagire, saranno interamente distruttibili e in tal modo apriranno nuovi orizzonti tattici a tutti coloro che prediligono un approccio più profondo al genere dei picchiaduro. Gli avversari scagliati contro le rocce per esempio, subiranno danni più consistenti. Pare inoltre che ciascun personaggio, oltre alle proprie tecniche speciali, avrà a disposizione un nuovo tipo di tecnica, il “Super Rising”: in merito Namco Bandai non ha però fatto trapelare nulla di realmente concreto. Ultima miglioria che chiude il quadro delle caratteristiche che fanno ben sperare per gli esiti qualitativi di questo nuovo episodio videoludico di Dragon Ball, è la presenza nello story mode della saga di Majin Bu, che andrà a colmare una lacuna sin troppo evidente nella storyline di Burst Limit, la quale si arrestava subito dopo aver narrato la disfatta di Cell. Le novità certe si arrestano qui: a conti fatti, c’è già abbastanza materiale per attendersi qualcosa di positivo dal nuovo titolo sviluppato da Spike, considerando che tutte le considerazione sin qui svolte ruotano solamente attorno ad un trailer ufficiale e qualche dichiarazione strappata agli sviluppatori dai colleghi americani.

Il brutto degli inizi In realtà, le basi gettate da Burst Limit sono abbastanza solide e non così tragicamente fragili come i fan sostengono: la meccanica di gioco per esempio, non pare abbia bisogno di essere radicalmente rinnovata, a meno che non si senta la necessità di fare un balzo coraggioso quanto rischioso verso un titolo completamente nuovo. Ma questa possibilità pare essere altamente improbabile, considerando che gli sviluppatori hanno tra le mani un prodotto dalle tradizioni ben consolidate, che ha raccolto vendite importanti nel corso del passato e stregato molti videogamers in giro per il mondo, sovente imponendo i suoi standard qualitativi su altri giochi ispirati ad anime o manga. Il gameplay rimarrà dunque sostanzialmente immutato, eccezion fatta per qualche piccola miglioria che eventualmente gli sviluppatori potrebbero apportare al loro prodotto. Nelle versioni di prova che Namco Bandai ha messo a disposizione di alcuni fortunati gamers, si nota però che due difetti storici della serie non paiono esser stati corretti: le inquadrature ancora vacillano, mostrando qualche incertezza di troppo quando si tratta di seguire un personaggio in movimenti rapidi che finiscono fuori dalla telecamera. Anche le reazioni dell’intelligenza artificiale sembrano esser rimaste ancorate a degli stadi qualitativi in realtà più da PS2 o Xbox che da console next-gen: nemici potentissimi che si fanno sorprendere da attacchi banali o che risultano incapaci di evitare semplici onde energetiche scagliate contro di loro a velocità tutto sommato modesta sono i testimoni di questa situazione di stallo. Anche la grafica, nonostante le nuove animazioni e alcuni dettagli maggiormente curati, non ha fatto veri passi in avanti; ma su questo punto si può transigere, considerando che ciò che un fan di Dragon Ball cerca nella trasposizione videoludica del suo manga/anime preferito è una esperienza di gioco avvincente, coinvolgente, che può anche dimenticare per strada quei piccoli aspetti che concorrono a rendere “perfetta” una realizzazione grafica. Il titolo apparirà sugli scaffali di tutto il mondo a Novembre, in versione Xbox 360 e PS3. Per gli sviluppatori di Spike si prospettano tempi di duro lavoro, perché non sembra che le piccole migliorie annunciate possano mettere fine alla inestinguibile sete di vere novità dei fan, che se dovessero trovarsi tra le mani ancora una volta una “minestra riscaldata” potrebbero saggiamente decidere di lasciare il titolo a prendere polvere sugli scaffali dei negozi.

– Scenari completamente distruttibili

– Finalmente la saga di Majin Bu!

– Maggiore sensazione di rapidità e potenza rispetto al predecessore.

Le novità ufficiali annunciate per Dragon Ball Raging Blast sono troppo poche per potersi sbilanciare in una previsione. Bisogna solo sperare che gli sviluppatori riescano a produrre il giusto mix di tradizione e innovazione, consegnando ai fan un titolo magari non “rivoluzionario”, ma che almeno garantisca le emozioni e il coinvolgimento dei Dragon Ball Budokai Tenkaichi del passato. Si tratta dunque di operare una oculata selezione, che dovrà mettere in luce cosa conservare di Burst Limit e cosa invece buttare via e ricostruire. Certo è che il fascino dei Super Sayan non cesserà mai di contagiare intere generazioni di appassionati, e dunque anche gamers, indipendentemente dalla qualità delle trasposizioni videoludiche della serie. Fino a novembre c’è anche tempo per rivedere alcuni delicati aspetti, come la gestione della telecamera e il sistema di gioco in generale.Se volete rimanere aggiornati su eventuali novità, non dovete fare altro che restare sintonizzati sulle pagine di Spaziogames.