Recensione

Dead Nation

Avatar

a cura di drleto

Zombie. Chi nella sua vita non ha mai visto un film, letto un fumetto o giocato un videogame nel quale i simpatici non morti prendono il sopravvento sui pochi esseri umani sopravvissuti, che mediamente devono farsi largo con le cattive tra quintali di carne putrescente ed ambulante? Crediamo nessuno, ed è oltretutto davanti agli occhi di tutti come nell’ultimo periodo i morti viventi stiano “vivendo una seconda giovinezza”. Noi videogiocatori siamo però più fortunati rispetto alle altre vittime degli zombie: non dobbiamo assistere inermi alla propagazione del virus, ma possiamo partecipare attivamente alla profilassi, che solitamente viene somministrata a base di piombo.

Nazioni morteJake McReady e Scarlett Blake vivevano una vita normale prima del contagio, poi, nel momento di maggior difficoltà, hanno scoperto di essere tra i pochi esseri umani immuni al virus e di dover dunque cercare gli altri sopravvissuti. Un inizio non particolarmente originale o coinvolgente, che serve semplicemente ad introdurre la vostra mansione principale: sterminare zombie. Da soli o in compagnia di un amico dovrete percorrere i dieci livelli della campagna, ovviamente pieni zeppi di non morti, massacrando tutto ciò che si muove e cercando contemporaneamente di raccogliere risorse ed equipaggiamento utili per la sopravvivenza. Il gameplay è piuttosto semplice: con l’analogico sinistro ci si sposterà lungo livelli isometrici inquadrati da una telecamera fissa, mentre con quello destro si direzionerà lo sparo. Un tasto per lo scatto, uno per lanciare simpatici gadget come granate o flare ed un altro per il colpo ravvicinato chiudono l’elenco delle abilità disponibili. Grazie a negozi di armi posizionati in corrispondenza dei checkpoint o a pezzi dell’armatura da scovare tra i rifiuti della città avremo anche la possibilità di acquistare e potenziare le armi da fuoco, in modo da assicurarci sempre lo strumento giusto per curare ogni tipo di infezione. Fucili a pompa, mitragliette e lanciafiamme, pur nella loro classicità, rendono il massacro di zombie sempre piacevole e frizzante, soprattutto quando la quantità di non morti che ci viene riversata addosso diventa sempre più feroce e numerosa.

We love Valve tooHousemarque, lo studio finlandese responsabile del progetto, deve essere più o meno coscientemente fan di Valve. Dead Nation ricorda infatti chiaramente ed in più di un’occasione gli splendidi Left4Dead e Alien Swarm: se dal primo prende alcune ambientazioni e dinamiche di gioco, come il flare o gli allarmi che attraggono i non morti, il sapiente uso dell’illuminazione dinamica ed alcune tipologie di zombie, come i clown, quelli ignifughi o quelli ciccioni che esplodono, dal titolo spaziale ha recepito il gameplay ed alcune meccaniche cooperative. Bisogna infatti sottolineare come Dead Nation sia pensato quasi esclusivamente per essere giocato in compagnia di un amico (contro i quattro degli sparatutto firmati Valve), occasione giusta per alzare il livello di difficoltà e condividere in questo modo tutta l’adrenalina e la frenesia di un gameplay che lascia davvero ben poco spazio per riprendere il fiato. A differenza di quanto fa la sofisticata intelligenza artificiale “Director” in Left4Dead, ovvero regolare la difficoltà in base alle performance dei giocatori, i ragazzi di Housemarque hanno deciso di vomitare letteralmente addosso agli utenti centinaia di zombie da massacrare senza pietà o remora per un risultato forse non così elegante, ma parimenti efficace.

Ma che luci!L’aspetto nel quale Dead Nation mostre più carattere è senza dubbio quello grafico. Molti livelli della campagna sono infatti molto dettagliati e piuttosto ispirati. Il motore di gioco è in grado di gestire decine di elementi diversi in movimento senza mai arrancare, anche quando effetti particellari, luci e zombie affollano lo schermo. La scelta di limitare il raggio visivo alla sola torcia dei protagonisti rende alcune fasi molto intense, con il pericolo di agguato sempre alle porte. Eccezionali i menù di intermezzo, presentati come una sorta di telegiornale che aggiorna i giocatori sulla propagazione del virus a livello planetario e sui campioni delle classifiche online, fornendo inoltre divertenti consigli sulla sopravvivenza. Tutte le classifiche online sono aggregate per nazione e permettono di monitorare il massacro di zombie in tempo reale. Discreti gli affetti sonori ed il doppiaggio delle scene di intermezzo, caratterizzate da schermate fisse di buona fattura, che variano leggermente in base al protagonista scelto. Peccato che in cooperativa vi siano alcuni problemi legati alla sparizione dell’audio degli spari o delle urla degli zombie. Davvero buona invece la colonna sonora. Notevole la longevità, per meno di 15 euro (ancora meno se abbonati al Playstation Plus) potrete scaricare un’avventura capace di durare oltre le dieci ore a seconda del livello di difficoltà (cinque in tutto di cui due sbloccabili). La possibilità di giocarlo in compagnia con un amico in locale o online è ottima, peccato per la scarsa flessibilità del sistema di matchmaking, che durante la prova ci ha lasciato diverso tempo ad attendere un compagno.

– Una lunga campagna per due

– Tanti zombie da massacrare

– Effetti di luce

– Da soli perde di fascino

– Matchmaking poco flessibile

8.3

Dead Nation è un titolo solido divertente ed emozionante. I difetti riscontrati sono una certa mancanza di originalità, lo scarso appeal se affrontato in solitaria e un matchmaking poco flessibile, ma se siete alla ricerca di un gioco veloce e frenetico, grazie al quale aiutare la propria nazione a liberarsi da orde di zombie, il titolo Housemarque è quello che fa per voi.

Voto Recensione di Dead Nation - Recensione


8.3