Anteprima

Dead Island: Epidemic

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a cura di Mugo

Colonia – Il genere dei MOBA sta vivendo un ottimo periodo, tra League of Legends e Dota 2, infatti, una grande percentuale di videogiocatori ha deciso di avvicinarsi al complesso ed affascinante mondo dei multiplayer battle arena. Durante la Gamescom 2013, in terra di Germania, abbiamo potuto finalmente scoprire qualcosa di più sull’ultimo arrivato alla festa: Dead Island: Epidemic, titolo che non ha poi così tanti punti in comune con League of Legends, per esempio, ma che comunque chiede ai giocatori di scontrarsi e collaborare in arene online. 

PvPvPvE 
No, non si sono impallati due tasti della tastiera dalla quale nasce quest’anteprima, PvPvPvE è il nome che gli sviluppatori di Stunlock Studios danno alla meccanica principale di Dead Island: Epidemic, ed il perché non sfugge alla comprensione non appena iniziamo la nostra prima partita. I dodici giocatori collegati sono suddivisi in tre squadre da quattro, ognuna con l’obiettivo di conquistare alcuni avamposti sparsi per l’arena, e di recuperare le risorse che questi generano. Detta così sembra semplice, ma ovviamente, data l’ambientazione, le mappe di gioco sono ricolme di zombie che si gettano a decine sui giocatori, complicando le cose, ma anche permettendogli di livellare ottenendo così nuove abilità per il proprio personaggio. Se la partita incomincia in maniera relativamente lineare (si parte dallo spawn point e ci si reca all’avamposto più vicino), ecco che dopo pochi minuti è inevitabile il contatto con almeno una delle altre due squadre presenti nell’arena, contatto che difficilmente sarà amichevole. Ecco spiegato il PvPvPvE: ogni squadra deve guardarsi dalle altre due e, contemporaneamente, tenere sotto controllo orde di non morti assetati di cervella. In alcuni frangenti, poi, sarà indispensabile mettere da parte le divergenze e fare comunella con gli altri giocatori per avere ragione di zombie particolarmente coriacei, oppure per mettere fuori gioco la squadra al momento in testa così da contendersi in due l’agognata vittoria.Proprio queste meccaniche, la possibilità di continue alleanze e tradimenti, ci sembrano una delle caratteristiche vincenti del titolo, grazie al livello di tensione e divertimento che garantisce il non sapere da chi possa arrivare il prossimo attacco. 
WASDMOBA 
In Dead Island: Epidemic non si punta e clicca verso il proprio obiettivo per muoversi, il mouse è utilizzato esclusivamente per indirizzare i colpi dei quattro attacchi che ogni classe ha a disposizione. Sistema a classi, dunque, nel quale troveremo più o meno tutti gli archetipi del genere: tank, curatore, dps, supporto, ognuno controllato con il fido quartetto WASD, per un approccio sensibilmente differente da quello cui siamo soliti nel genere. Quella che ne risulta è un’esperienza decisamente adrenalinica, che sfocia quasi nella caoticità quando a schermo si affrontano due squadre circondate dagli zombie, per un risultato comunque accattivante e che premia la compagine umana più organizzata. A Colonia abbiamo potuto provare soltanto una mappa in una sola modalità di gioco, quello che resta da scoprire, dunque, è cosa ci riservi il titolo Deep Silver per il pacchetto completo, pacchetto che ci aspettiamo di vedere distribuito nel corso del 2014 tramite il sempre più vincente modello del free to play.Il capitolo della realizzazione tecnica non può essere che stringato visto il poco materiale mostrato, possiamo dire che il codice provato a retto bene la nostra prova, garantendo un buon livello di fluidità e l’assenza di lag, ma del resto sarebbe preoccupante il contrario visto che saremo stati connessi in trenta in tutto il mondo. Dal punto di vista estetico, poi, è chiaro il legame con i capitoli principali della serie, con una palette cromatica satura ed una buona realizzazione delle animazioni, senza però nulla che faccia gridare al miracolo.  

– Meccaniche divertenti

– Alcune idee originali

Dead Island: Epidemic si è presentato come un titolo divertente e dai ritmi serrati, capace di stuzzicare il giocatore grazie a delle convincenti meccaniche di gioco basate sulle interazioni tra le tre squadre coinvolte negli scontri. Certo è presto per abbassare la guardia, ma l’impressione è che il titolo Stunlock Studios possa dire la sua grazie ad alcune scelte personali, a patto certo di offrire un pacchetto completo capace di convincere anche ad una prova più approfondita di quella che abbiamo potuto fare alla Gamescom 2013.