Recensione

Day of the Tentacle

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a cura di Threepwood

Pazzi nel tempoDay of the Tentacle, seguito di Maniac Mansion, compare sugli scaffali dei nostri negozi un bel giorno del 1993… ignaro di essere destinato a diventare uno dei simboli del suo genere e futuro nuovo vanto per la banda Lucas.Il nuovo capitolo di Schafer & Grossman e soci si presentò subito con un ottimo biglietto da visita, ovvero con una trama spumeggiante. Un alieno “tentacoloso” di nome Purple, beve accidentalmente dagli scarichi di un laboratorio una miscela tossica, la quale oltre a renderlo super-intelligente, lo dota di enormi manie di grandezza. Resosi conto del pericolo, Doc Fred imprigiona Purple e l’incolpevole Green che riesce a chiedere aiuto a Bernard, vecchia conoscenza di Maniac Mansion. Come prevedibile, Bernard combina uno dei suoi soliti disastri liberando il malvagio Purple. A questo punto la frittata e a Doc Fred non resta altro che prendere una drastica decisione; Inviare Bernard ed i suoi nuovi amici (Hoagie e Laverne) a spasso nel tempo per evitare che Purple beva la sostanza tossica, il tutto grazie all’utilizzo di una fatiscente macchina del tempo. Sfortunatamente in seguito ad un guasto, i tre amici si ritrovano catapultati in tre epoche diverse; Bernard resta nel presente, Hoagie sarà spedito nel 1776, il giorno della stesura della costituzione Americana e Laverne in un futuro dominato dalla dittatura di Purple.

Parola d’ordine, Follia!Nello sviluppo di Day of the Tentacle, Schafer & Grossman cercarono di dare un nuovo significato a questo genere, ripudiando enigmi cervellotici e puntando sullo sviluppo comico, demenziale ed ironico dell’avventura. L’idea era quella di attenersi al registro del prequel, ma il loro obbiettivo era quello di renderlo ancora più divertente. Oltretutto s’imposero lo scopo di riuscire a bilanciare alla perfezione gli aspetti grafici e audio, per poi unirli ad un’ottima sceneggiatura e a enigmi sufficientemente sviluppati. Ciò che ne risultò, fu un prodotto inaspettato per il pubblico, un’opera piena zeppa di elementi comici e situazioni al limite dell’inimmaginabile. Nonostante i puzzle e gli enigmi siano quasi elementari, riducendo così la longevità, il titolo riesce comunque ad offrire ottimi spunti. I tre personaggi dispersi nel tempo potranno aiutarsi a vicenda per risolvere gli enigmi, ciò è reso possibile gettando oggetti all’interno della macchina del tempo. Oltre a servirvi della macchina, potreste trovarvi nella situazione nella quale dovrete mandare un oggetto nel futuro ed essendo impossibilitati ad usare la macchina temporale, sarete costretti a nasconderlo… in modo tale che il vostro amico nel futuro possa ritrovarlo e utilizzarlo. Trascurando questi aspetti puramente legati al gameplay, bisogna notare come il titolo risulti divertente in ogni istante, anche quando non si riesce a proseguire nell’avventura, ci sono frasi od eventi che non vi faranno arrabbiare o annoiare. Schafer & Grossman sono stati capaci di sviluppare ottimamente i personaggi, dandoci modo di ridere di loro e delle loro gesta in modi differenti. Bernard è il tipico nerd secchione, Hoagie è un ciccione metallaro e Laverne è una ragazza completamente fuori di testa, oltre a una sequela di comportamenti demenziali anche il loro aspetto e le loro espressioni furono dettagliate, in modo tale da renderli ancora più fulminati.

Quando si dice che un gioco completo?Day of the Tentacle si avvicinava molto alla definizione di gioco completo, all’epoca fu una piccola rivoluzione grafica avvicinandosi al concetto di avventura/cartoon, del quale si vedranno in futuro altri esponenti come Monkey Island 3 e Broken Sword. Gli sviluppatori furono in grado di sviluppare delle versioni comprendenti un buon doppiaggio e la presenza di suoni e musiche da fare invidia a titoli più in voga del periodo. Infine teniamo a precisare che il titolo iniziò a sviluppare qualche piccola innovazione dell’interfaccia di gioco, che però non si discostò molto da quella standard adottata dalla LucasArts in quegli anni.Day of the Tentacle è ancora oggi considerato uno dei mostri sacri del panorama videoludico, in quanto esempio di ciò che un’avventura grafica dovrebbe essere ed in modo più generale come un gioco dovrebbe essere sviluppato per attirare il giocatore.

HARDWARE

All’epoca bastava avere PC con processore 80286, 640 Kb di Ram, una scheda grafica VGA a 256 colori, un lettore floppy ed un sistema operativo DOS 5.0. Per la versione cd-rom era richiesto un processore 386 DX-33 con almeno 4Mb di Ram ed una scheda sonora di tipo AdLib, SoundBlaster o Roland. Se invece volete godervelo ancora oggi è sufficiente usare lo SCUMM, scaricabile gratuitamente da internet.

MULTIPLAYER

N.D.

– Divertente fino alle lacrime

– Tecnicamente splendido

– Un agglomerato di colpi di genio

– Forse un po’ breve

– Interfaccia di gioco ormai in disuso

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Nel 1993 Day of the Tentacle riuscì a sorprendere e divertire tutto il mondo, conquistandosi di diritto il titolo di pietra miliare grazie alla sua demenza, alla sua grafica cartoon ed al suo carisma… è proprio il caso di dire che non ci sono proprio più i giochi di una volta!