Anteprima

Bravo Team

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a cura di Filippo "Xsin" Consalvo

Dopo il successo di Until Dawn i ragazzi di Supermassive Games hanno dato un’occhiata al panorama PlayStation 4 e tra tutte le possibilità che la console attualmente più venduta del mercato può offrire una deve averli colpiti particolarmente: PlayStation VR.

Fortunatamente per i possessori, ancora molte software house stanno decidendo di dedicare parte del loro lavoro a questa tecnologia che non solo è innovativa ma offre un mercato potenzialmente ancora in evoluzione, la cui utenza è alla ricerca di titoli in grado di valorizzare il notevole investimento compiuto per acquistarne la periferica d’utilizzo.
Insieme a The Patient, avventura thriller a bivi prequel di Until Dawn, Supermassive Games decide che la VR può essere più divertente se in compagnia e lo afferma con Bravo Team, nuovo on-rails FPS che eredita l’anima di Time Crisis e degli shooter da sala giochi e la arricchisce con elementi collaborativi, creando un’esperienza inedita.
Clear!
Due giocatori, un ponte occupato dalle forze nemiche, nessuna via di fuga: l’unica possibilità di uscirne fuori è farsi strada tra le macerie e le carcasse delle auto lasciate in mezzo al ponte, fonte perfetta di ripari tramite i quali avanzare senza esporsi al nemico.
La persona a fianco a noi non è un robot, non si tratta di un IA, ma è un compagno in carne e ossa con il quale siamo costretti a collaborare se vogliamo avere la meglio sui nemici, numerosi e ostici. Nonostante il ponte non sia estremamente largo è essenziale muoversi insieme, avanzando contemporaneamente e conquistando metri su metri: uno scatto prematuro rischia di farci trovare circondati, mentre mantenersi troppo statici ci lascia senza munizioni prima che possiamo rendercene conto. 
 La novità di Bravo Team sta innanzitutto nel poter scegliere il riparo fra tutti gli spazi disponibili, siano esse mezze coperture dietro qualunque auto (che ci manterranno un po’ esposti al fuoco nemico) o coperture complete dietro oggetti più alti, come camion o rimorchi, dotati di una minore visibilità ma più sicuri.
Il gioco cerca di fare in modo che senza il lavoro di squadra non si possa andare avanti: da nessun punto del ponte si riesce ad avere una perfetta visibilità dell’intero spazio di fronte a sé, quindi senza la garanzia del proprio compagno rimane sempre pericoloso procedere. E’ così che ci siamo ritrovati in pochi secondi a vivere quest’esperienza come una vera operazione militare insieme ad un altro collega americano, comunicandoci dei secchi “Clear” dopo uno o due headshot che liberavano la strada dal nostro lato, o urlando “on your left!” quando la nostra posizione ci permetteva di vedere un nemico in avvicinamento fuori dal suo campo visivo. Inutile dire che i primi tentativi si sono conclusi malamente, ma dopo poco siamo riusciti a capire come rendere al meglio e la VR ha fatto il resto, facendoci dimenticare di essere in un videogioco e spingendoci a dare il massimo contro una squadra avversaria comandata da un IA per niente docile.
Two-man team
La demo che abbiamo provato ci ha permesso di giocare in coppia e come confermato dal team di sviluppo questa sarà l’unica possibilità anche nel gioco finale, anche se ci incuriosisce vedere cosa potrebbe fare un team più numeroso, magari in una mappa più articolata di un semplice ponte. Sembra che si potrà giocare anche in single player, con un compagno controllato dall’IA, ma dalla nostra prova ci sembra che l’intero senso del gioco si perda senza un compagno in carne e ossa che possa ricevere e capire i nostri comandi e darli a sua volta. 
Graficamente Bravo Team non è eccellente ma funziona, mettendo su un level design efficace nel capire quali sono i ripari, quali strade poter prendere e dove sono i nemici, senza che questi siano troppo visibili e quindi troppo facili da individuare. Pur essendo solo la prima prova, il livello di difficoltà sembra attualmente impostato sul voler dare non pochi grattacapi ai due amici che vorranno gettarsi nella mischia, ma ancora una volta molto dipenderà da quanto articolate saranno le mappe nella versione finale del gioco, o anche quale sarà l’equilibrio armi-munizioni (appena sufficiente in questa demo). Non è stato chiaro nemmeno quante volte è possibile rianimare un compagno ferito a morte (limitate? infinite?) né quanto tempo si ha a disposizione per farlo. Tutto in realtà si è svolto nell’adrenalina dei proiettili che ci finivano contro mentre sei o sette nemici ad ondata correvano contro la nostra posizione per braccarci e stremarci fino a esaurire le munizioni. 
Bravo Team non è un gioco perfetto, ha ancora molte dinamiche da sistemare, come la precisione della direzione per procedere verso una copertura o la disposizione del livello che condanna il giocatore se ha voluto preferire un lato piuttosto che un altro quando arriva il carro armato di metà stage, ma di sicuro porta la VR dove l’abbiamo sempre immaginata, elevando l’esperienza con i cover FPS che tanto abbiamo amato in sala giochi e che finalmente possiamo giocare come preferiamo, facendola diventare una questione di abilità di team e di strategia, non solo di precisione di mira e di tempismo.
La parola chiave quindi è collaborazione, per un titolo che comunque ha saputo regalarci una buona mezz’ora di intrattenimento e che rappresenta proprio la strada che potrebbe fare la fortuna della VR. Per apprezzarlo appieno però bisogna essere amanti del genere, quindi se in sala giochi avete sempre snobbato o ignorato i vari Time Crisis e House of the Dead, Bravo Team non vi cambierà la vita, ma se siete possessori di VR merita comunque una possibilità.

– modalità co-op avvincente

– senso di immersione convincente

Supermassive, dopo il successo di Until Dawn, decide di puntare tutto sulla VR e questo Bravo Team potrebbe regalare ai possessori di PSVR un’esperienza piacevole oltre che inedita, soprattutto se il loro passato comprende ore passate a giocare a Time Crisis in sala giochi. La mossa vincente è la modalità co-op online che mostra quanto sia essenziale nel gioco la collaborazione, immergendo i giocatori in quella che dopo pochi minuti sembra davvero un’operazione militare, tra l’altro non facile. Bravo Team ci ha divertito ma non è esente da difetti e molto dipenderà dalla profondità delle mappe nella versione finale del gioco, considerando che la demo provata ci ha mostrato un semplice ponte con delle auto abbandonate in mezzo. Probabilmente non sarà il miglior FPS del mercato, ma i possessori di PSVR dovrebbero guardarlo con attenzione se vogliono godersi uno sparatutto in realtà virtuale.