Recensione

Aquaria

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a cura di Francesco Ursino

Pensare ad un videogioco frutto di una produzione “indie” almeno fino venti-venticinque anni fa era un’idea alquanto strampalata.Il tutto perché le produzioni un tempo potevano essere considerate in un certo senso tutte “indie”, ovvero prodotti nati da una collaborazione di pochissime persone (in alcuni casi solo una) che si chiudevano in uno stanzino e creavano cose spettacolari per i tempi; esempi lampanti sono molti videogames per le vecchie macchine da gioco.Per alcuni il periodo appena citato rimarrà inarrivabile sotto il punto di vista della creatività e della innovazione, per altri rappresenta semplicemente il punto di partenza per i videogiochi come sono intesi oggi; lungi dall’accostarci alla diatriba, è anche vero però che grazie ai quei giochi il settore è cresciuto, sono arrivati tanti soldini e tante belle teste fino a quel punto estranee al mondo videoludico si sono dedicate all’argomento.Ecco che oggi, nell’era delle super produzioni che richiedono anni di progettazione e lunghissime fasi di testing, con budget mica da ridere, ha senso parlare di produzioni “indie”.Produzioni cioè indipendenti che non solo in campo videoludico, ma artistico in generale, esulano dalle logiche di mercato delle grandi major offrendo prodotti interessanti e sicuramente appassionati.Aquaria, titolo targato Bit-Blot, viene proprio a trovarsi in questo contesto, in quanto vincitore del primo premio all’ultimo Indipendent Games Award.

In fondo al mar…Cominciamo con qualche informazione curiosa: Aquaria è realizzato da due sole persone, Derek Yu e Alec Holowka, e già questo dovrebbe contribuire a dare alla cosa un tocco di romanticheria forse sconosciuto ai novizi dei videogames.Questo fatto potrebbe far pensare ad una realizzazione quantomeno scadente, ma non è effettivamente cosi né dal punto di vista audiovisivo né da quello narrativo.Cominciamo proprio da quest’ultimo punto: la storia che fa da sfondo ad Aquaria ha come protagonista Naija, una creatura marina che vive in beata solitudine nel fondo degli abissi, circondata da creature meravigliose in un mondo praticamente perfetto. Col passare del tempo però la tranquillità e soprattutto la solitudine spingono Naija a farsi domande sul mondo esistente fuori dalla sua bella casetta in fondo al mare, e soprattutto spingono la nostra a cercare la sua origine e la sua famiglia. Comincerà cosi un viaggio attraverso gli abissi alla ricerca della propria identità e della propria pace interiore.Effettivamente una delle cose belle di Aquaria è quella di riuscire a ricreare intorno a questo filo narrativo, se si vuole anche abbastanza esile, una varietà di ambienti anche se la terza dimensione è assente: saranno i giochi di luce, i colori, gli esseri che popolano gli abissi a darci una mano ad orientarci, e sarà attraverso caverne buie e fondali inaccessibili che ci sposteremo insieme alla nostra protagonista, che durante l’avventura acquisterà sempre più informazioni su di lei e sul suo passato.

Si, ma come funziona?Aquaria si può benissimo giocare solo col mouse: col tasto sinistro dirigeremo Naija, e con un’ulteriore pressione dello stesso tasto potremo darci una spinta per andare più veloce.Naija si aggrapperà automaticamente ad ogni sporgenza a cui ci avvicineremo, e si produrrà in acrobatiche giravolte al solo girare del puntatore; col tasto destro invece interagiremo con l’ambiente in modo del tutto singolare: appena premuto appariranno dei simboli, corrispondenti a delle note musicali.Spostando il puntatore su di un simbolo piuttosto che su di un altro riusciremo ad improvvisare delle melodie che ci torneranno molto utili. Per esempio, nelle primissime fasi di gioco, girovagando troveremo un’indicazione su di una sequenza musicale da seguire che, se effettuata correttamente, ci permetterà di avere una specie di scudo protettivo per un certo periodo di tempo.Andando avanti con l’avventura le combinazioni aumenteranno di difficoltà ma sarà anche l’utilità delle stesse ad aumentare: i comandi di Aquaria sono grossomodo questi.Ci sposteremo nel mondo di Naija attraverso una struttura abbastanza articolata: all’inizio infatti la minimappa che ci aiuterà in seguito negli spostamenti sarà pressoché nera, e sarà con la nostra esplorazione che si rivelerà ai nostri occhi. Probabilmente è questa una delle critiche che possono essere mosse ad Aquaria. Non tutti avranno la pazienza di girare e rigirare perché ci si è persi, perché non si capisce dove ci si trova, oppure perché la mappa mostra nero tutto intorno.Aquaria funziona così, serve l’esplorazione per scoprire nuovi livelli e nuovi mondi, e se questo da un lato spinge a continuare l’avventura, dall’altro potrebbe benissimo portare a troncare di netto l’esperienza di gioco, frustrata da minuti e minuti di girovagare senza costrutto.La gestione della mappa quindi è abbastanza controversa, con i vari livelli strutturati come pezzi di un unico puzzle costituito dagli abissi. Probabilmente qualche indicazione ulteriore nel corso del gioco attirerebbe qualche giocatore in più, ma in fondo la natura del gioco è quella: il giocatore di Aquaria deve sedersi, prendere il mouse in mano e andare.

Ma è a due dimensioni…Chiariamo il concetto: la grafica è uno dei punti di forza di Aquaria.Lo stile è tutto personale, probabilmente influenzato dallo stile di alcuni fumetti di derivazione orientale. Il colore è vivo, definito quanto basta, sembra tutto un enorme acquerello per quanto appaia fluido e leggero. Il gioco presenta anche effetti particellari gradevoli e piacevoli giochi di luce.Una grafica insomma che non stanca gli occhi e che accompagna gradevolmente il giocatore attraverso le varie fasi di gioco, compito che peraltro svolge altrettanto bene il comparto sonoro.Naija ha una voce giusta per il suo personaggio, sensuale quanto basta e in alcuni punti bambina e spaurita, ed il fatto che ci sia un doppiaggio di buon livello (la voce di Naija è dell’attrice Jenna Sharpe) è sicuramente un punto a favore di una piccola produzione come quella Bit-Blot.Le musiche svolgono perfettamente il loro compito, sono eteree e danno bene la sensazione di “essere in acqua” insieme alla protagonista.

HARDWARE

Processore ad 1.6Ghz256MB di RAMUna scheda video con almeno 32 mb di RAM200 Mb di spazio libero su disco

MULTIPLAYER

Assente

– Grafica 2D affascinante

– Doppiaggio e sonoro funzionali

– Sistema di controllo intuitivo

– Gestione della mappa migliorabile

– Un po’ dispersivo nelle prime fasi

– Ritmo lento non adatto a tutti

7.4

I numeri che si possono leggere dal sito Bit-Blot la dicono lunga: più di 175 creature diverse presenti, 8 formule magiche, 50 musiche create da Holowka, più di 2000 fondali disegnati a mano da Yu. In più c’è più la possibilità di editare in modo profondo i livelli grazie al versatile editor: da qui, quindi, l’invito a creare nuove mod e a rendere ancora più longevo un prodotto che, quanto a numero di ore di gioco, comunque supera la media attuale.

C’è una mappa ed in generale un sistema di orientamento che forse andrebbe rivisto e a volte, soprattutto nelle prime partite, non si capirà in modo immediato cosa bisognerà fare (anche perché il gioco è solo in inglese) ma Aquaria nel suo genere è davvero una perla rara.

Una produzione totalmente indipendente (il gioco si può acquistare solo sul sito Bit-Blot con PayPal) che farà felici gli amanti dei giochi “diversi” ed i “romantici” delle produzioni di una volta.

Insomma, se avete appena finito Crysis o Bioshock potrebbe essere piacevole “disintossicarsi” dalla terza dimensione con Aquaria. Non è un prodotto facile da capire, ma saprà garantire diverse ore di svago e di evasione.

Voto Recensione di Aquaria - Recensione


7.4