Anteprima

Alone in the Dark: Near Death Investigation

Avatar

a cura di A bbbello

Insieme a Resident Evil, Alone in the Dark (saga nata nei primi anni ’90) è, probabilmente, la serie di survival horror più conosciuta. Già molti anni fa segnò un punto di svolta per i giochi di quel genere, e sembra che la cosa si ripeterà. I programmatori di Eden, infatti, stanno preparando un titolo dall’immersione totale con qualcosa di “mai visto prima”. Ma andiamo con ordine.

Carnby? Ancora lui?Alone in the Dark: Near Death Investigation sarà ambientato ai giorni nostri in quel di New York, e più precisamente Central Park. La scelta non è per nulla casuale: a detta degli sviluppatori, questa ambientazione – un caleidoscopio di culture che permetterà una facile commistione tra temi paurosi e altri più “metafisici” – darà la possibilità di orientare il gameplay verso strade diverse. Il protagonista sarà ancora Edward Carnby, un tizio già piuttosto avanti con gli anni nel 1920… E’ passato qualche decennio e ce lo ritroviamo più giovane. Volete una spiegazione? Beh, non possiamo darvela, Eden ha voluto mantenere il più stretto riserbo in merito. Il nostro eroe sarà chiamato ad indagare su degli strani avvenimenti paranormali (qualcosa tra la morte e il post mortem). Nel corso dell’avventura, pare che il nostro allineamento – azioni buone o cattive – andrà ad influenzare il dipanarsi degli eventi. Eventi che saranno narrati sulla falsariga di celeberrimi telefilm come Lost: si procederà tramite “episodi” della durata di 30-40 minuti ciascuno dal finale “cliff-hanger”, che, per l’appunto, fungerà da teaser per le sezioni successive. Se dovessimo perderci qualcosa della trama, niente paura: all’inizio di ogni sequenza, infatti, assisteremo ad un riassunto delle “puntate precedenti”. Anche questa trama raccontata in un modo sui generis contribuirà a creare quell’immersione totale che è l’obiettivo primario degli sviluppatori. Per riuscirci, sono stati studiati particolari effetti di luce-ombra e un design particolarmente funzionale alla resa di una sensazione claustrofobica.

Un uomo nelle nostre maniAnche il gameplay sarà decisamente singolare. Dalle demo presentate all’E3, si evince la possibilità di controllare in toto Carnby, addirittura il movimento delle sue palpebre! Altro elemento azzecatissimo sarà l’interazione con gli scenari: ad esempio, in un’auto, potremo aprire il portaoggetti o armeggiare per rubare il veicolo. Inoltre, scordatevi l’arsenale da guerra mondiale di Snake racchiuso in uno zaino: stavolta il realismo la farà da padrone. Infatti potremo portarci dietro solo qualche arma, e dovremo essere accorti nel capire qual è la più adatta all’uopo. Per il resto, definire questo gioco un’avventura potrebbe essere riduttivo. Il gameplay dovrebbe essere la giusta alchimia di enigmi, combattimenti corpo a corpo e sezioni armi alla mano senza dimenticare alcune fasi stealth. Dal punto di vista tecnico, molto probabilmente l’hardware next-gen verrà sfruttato appieno per la realizzazione di un’intelligenza artificiale di prim’ordine (che si tradurrà, ad esempio, in nemici che utilizzeranno ogni anfratto per coglierci alle spalle o tenderci delle trappole), di una fisica decisamente realistica che si avvarrà del famoso Havok (a quanto pare il fuoco, per dirne una, avrà delle conseguenze tangibili sul gameplay) e di volti decisamente espressivi, per un effetto cinematografico di tutto rispetto suffragato, tra l’altro, da inquadrature di stampo hollywoodiano.

Mancano ancora molti mesi all’uscita (il gioco è previsto per PC, PS3 e Xbox360) e dire che questo titolo sarà una pietra miliare potrebbe sembrare avventato. Di certo, le premesse (e i motivi) per calarsi – ancora una volta – da soli nel buio ci sono tutte…