Recensione

Actual Sunlight

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a cura di Francesco Ursino

Che i titoli indipendenti siano spesso i più capaci di raccontare storie scomode, intense, e sicuramente fuori dai vincoli narrativi (oltre che economici e competitivi) che bene o male frenano i giochi maggiormente conosciuti, è cosa nota e risaputa.Parliamo di produzioni rivolte a un pubblico maturo, che parlano di temi tutt’altro che facili: depressione, solitudine, voglia di farla finita. Tra gli ultimi esempi di produzioni indie di questo tipo troviamo sicuramente lo splendido The Cat Lady, e anche il titolo oggetto di questa recensione, Actual Sunlight, creazione di Will O’Neill proposto su PC a € 3,99 su diverse piattaforme di distribuzione digitale. Scopriamo allora perché questa piccolissima opera videoludica ha più potenza espressiva di molte produzioni AAA, e come riesca a lasciare il segno.

Un uomo soloRibadiamo il concetto: Actual Sunlight è tutto tranne che un videogioco tradizionale, non è assolutamente adatto a un pubblico molto giovane (è lo stesso titolo a invitare l’eventuale giocatore minorenne a smettere di giocare subito prima dell’inizio della storia), e di sicuro non rappresenta un rimedio capace di risollevare il morale dopo una giornata storta o durante un periodo particolarmente negativo; andrebbe giocato, insomma, in un periodo di relativa stabilità emotiva.Vediamo adesso il perché di tutte queste precisazioni; siamo a Toronto, ed Evan Winter vive un’esistenza solitaria e triste: impiegato in una non meglio precisata azienda, il protagonista del titolo è un giovane individuo depresso che passa la propria esistenza routinaria tra un lavoro senza prospettive, notti passate in compagnia di videogiochi e filmati porno, cibi grassi che lo rendono eternamente in sovrappeso, e l’indifferenza delle persone che gli stanno attorno.Il gioco, volendo ridurre il tutto a una semplice etichetta, può definirsi un’avventura grafica molto breve, di poco più di un’ora, che vedrà il giocatore in una posizione decisamente passiva. Secondo quella che vuole essere una precisa scelta artistica dello sviluppatore, la storia si sviluppa in maniera lineare e inevitabile, e ha come obiettivo principale quello di far vivere in modo più intenso possibile le percezioni del protagonista, le conseguenze delle sue azioni, e soprattutto l’incontro con tutte quelle persone che non sono riuscite a cambiare la sua parabola auto-distruttrice. Dal punto di vista del gameplay, dunque, il titolo offre veramente pochissimi spunti: tutto ciò che il giocatore dovrà fare sarà girare per le piccole locazioni proposte, interagire con tutti gli oggetti e personaggi possibili, e soprattutto leggere le numerose linee di testo attraverso le quali Evan racconta la sua difficile esistenza. L’interattività, di fatto, si riduce a queste poche operazioni; come di tanto in tanto succede nelle avventure che puntano molto sulla narrativa piuttosto che sulle dinamiche di gioco, non ci saranno oggetti da raccogliere, enigmi da risolvere, momenti potenzialmente frustranti che potrebbero bloccare il corso della storia. Non crediamo, però, che questo possa essere considerato come un gran difetto, vista la chiara impostazione di fondo dell’avventura e soprattutto l’alta qualità della narrazione.

”My career passion is not to be a stabbed homeless guy. By Evan Winter”Il titolo parla dunque di tematiche tutt’altro che allegre, e non crediamo di sbagliare nel momento in cui affermiamo che Actual Sunlight sia uno di quei giochi che, fin dalle primissime battute, lascerà letteralmente a bocca aperta, se non altro per i modi diretti e in un certo senso brutali con i quali si interfaccerà con gli giocatori. Abbiamo detto infatti della grande presenza di testi scritti, l’unica via attraverso la quale il gioco racconterà delle vicende del protagonista: bene, a partire dalla primissima, fulminante linea che apre la narrazione, il titolo avrà la strana capacità di sorprendere il giocatore e spingerlo ad andare avanti nella storia. Il personaggio di Evan, d’altro canto, è un misto di disillusione e amara ironia che trasuda da ogni frammento di testo (sembra superfluo dire che tutto il titolo è completamente in inglese, e quindi la comprensione della lingua di Albione è requisito necessario alla comprensione dei vari dialoghi e monologhi).Nello specifico, nel momento in cui si andrà a interagire con un oggetto, lo schermo si farà nero e, quasi come si trattasse di un tema o di una pagina di diario, appariranno le riflessioni del personaggio con tanto di titolo e autore delle stesse (con la formula ”By Evan Winter”). Oltre queste, a volte le riflessioni lasceranno spazio a dialoghi tra Evan e il proprio terapista, e altre rappresentazioni mentali della mente del protagonista.E’ proprio durante questi frangenti che il titolo mostra tutta la profondità di cui parlavamo, offrendo tutta una varietà di spunti così profondi e personali che è praticamente impossibile non fermarsi un attimo e considerare la propria vita, la propria esistenza, e paragonarla ai problemi del personaggio principale.Nel momento in cui Evan si lancia in una critica recensione di Alan Wake e dei suoi sostenitori, colpevoli di volersi interessare di videogiochi che presentano ”decine di finali” da raggiungere dopo ”centinaia di ore” di gioco solo per ottenere la “finzione di essere speciali”, o quando lo stesso personaggio si lancia nella fallimentare costruzione di una suppellettile, è veramente inevitabile pensare cosa rappresentino tutte le nostre passioni, le nostre azioni, i rapporti con le persone a noi vicine. Il rapporto di Evan con gli altri, poi, rappresenta uno dei temi di maggior interesse del titolo, soprattutto quando si vanno a considerare i colleghi di lavoro del protagonista; senza svelare nulla della breve storia narrata, è pur giusto dire che c’è un personaggio, un momento, che sembrano poter riaccendere la speranza. Anche in questo breve frangente, però, il titolo saprà sorprenderci, e alla fine di giornata, nel proprio letto, il nostro sarà sempre in bilico tra il voler continuare la propria esistenza grigia e monotona, e la voglia di abbandonarsi alla tentazione di salire in cima al proprio palazzo, sul tetto, e saltare giù, proprio dopo aver visto spuntare l’alba.E’ questo, alla fine, il valore che fa di Actual Sunlight un prodotto di pregio assoluto; il fine del discorso non è la narrazione di una persona depressa, o l’opera del giocatore nel cercare di evitare di far sì che la faccia finita; questi elementi rappresentano solamente il mezzo attraverso il quale cercare di esaminare la propria vita e le proprie azioni, proprio come succederebbe con un bel film o con un racconto di Carver, uno di quelli brevi, diretti, a volte talmente intensi che quando si finisce bisogna fermarsi a riprendere fiato.Questa piccola produzione ci ricorda, tra le altre cose, che il videogioco può essere ancora un media capace di elevarsi a mezzo di comunicazione profondo e maturo, che può far pensare ed emozionare, e non per forza intrattenere o divertire a tutti i costi.

”In the end, that’s what this game is about: An endgame”Difficile soffermarsi sull’aspetto tecnico di Actual Sunlight: il titolo, sotto questo punto di vista, alla fine non è altro che un semplice progetto creato con RPG Maker che offre veramente poco dal punto di vista estetico così come da quello audio. Anche qui, però, gli spunti per le riflessioni non mancano, e al di là delle considerazioni sul carattere fortemente indipendente della produzione, le domande che ne conseguono sono talmente vecchie da risultare esistenziali: è possibile che un gioco che propone una grafica cosi ai minimi termini sia più d’impatto di molti altri con un’estetica assai più curata? Che sia questo il prezzo da pagare per avere titoli più maturi, capaci di raccontare storie e di essere ricordati nel tempo? Ripensando ad Actual Sunlight pochi giorni dopo averlo finito, infatti, non ci si ricorderà del fatto che il titolo somigliava a un qualsiasi capitolo dei Pokèmon per Gameboy Color, ma rimarranno i frammenti di dialogo di Evan col proprio terapista e la sua sensazione di tristezza e disperazione. Forse non saranno le cose più belle da ricordare, ma quante sono le opere letterarie, musicali, cinematografiche e più in generale artistiche che risultano indimenticabili proprio per la loro amarezza? E’ allora l’astrazione completa tra storia e comparto tecnico una delle chiavi per rendere un videogioco veramente degno di essere ricordato? Come detto, sono domande più che altro “esistenziali”, e di certo non siamo qui per dare una risposta definitiva: la piccola opera di Will O’Neill, però, ha il merito di far pensare anche a questo. In definitiva, Actual Sunlight sarà quasi sicuramente il gioco più triste a cui il giocatore proverà ad approcciarsi e questo, per qualche strana ragione, dovrebbe essere motivo di conforto e speranza verso il futuro per i giocatori e tutto il movimento videoludico. Finché ci saranno prodotti di questo tipo, seppur piccolissimi e destinati a rimanere fortemente di nicchia, i videogiochi potranno veramente aspirare alla piena maturità artistica.

Una Maggiore ComprensioneL’arrivo del titolo su Steam dà ora l’opportunità di giocare Actual Sunlight anche in italiano; va detto che, in un titolo dove la narrativa la fa da padrone, l’efficacia della localizzazione è essenziale, e senza dubbio il lavoro svolto riesce a rendere in modo positivo le sensazioni del protagonista. L’amara ironia e la disperazione sottotraccia di Evan, elementi che permeano tutte le fasi di gioco, rimangono intatte anche nella versione italiana, che riesce a destreggiarsi positivamente nella maggioranza delle situazioni di gioco, specialmente durante gli indimenticabili monologhi interiori del protagonista. La buona fattura della traduzione dei testi, dunque, costituisce un rinnovato motivo per accostarsi alla creazione di Will O’Neill, venduta dai primi di aprile sulla piattaforma di distribuzione digitale di Valve a 4,99€.

HARDWARE

Così come accennato nella recensione, l’aspetto tecnico del titolo è trascurabile, e difatti il gioco risulta accessibile a una larghissima fetta di configurazioni Windows.

– Profondo e intenso

– Lascia un segno nella mente del giocatore

– L’aspetto videoludico è ai minimi termini

– Da evitare se emotivamente impressionabili

7.5

Cadesse in pasto di una certa opinione pubblica sensazionalista, come minimo Actual Sunlight verrebbe bollato come un gioco con l’insana capacità di istigare alla depressione, se non addirittura al suicidio. Per fortuna tutto ciò non accadrà, e a noi giocatori rimarrà la possibilità di vivere questa piccola opera indipendente che, nella mente, esplode con la potenza dolorosa di un calcio sulle gengive.

Le normali considerazioni su gameplay e grafica, che peraltro risultano praticamente assenti e per questo scalfiscono (seppur di poco) il lusinghiero giudizio complessivo, cedono il passo di fronte a un prodotto del genere; perché ognuno di noi, videogiocatore o meno, grasso o magro, festaiolo o riservato, potrebbe avere i pensieri e i dubbi del protagonista Evan e aver bisogno di una mano gentile.

Su una cosa, forse, il gioco pecca: Evan sbaglia quando pensa di non poter cambiare la propria situazione e la propria vita, perché, anche se non sembra, anche oggi potrebbe cominciare a essere un giorno migliore, e potrebbe bastar poco per iniziare una nuova vita più serena e giusta. E qua, di fatto, i videogiochi, le polemiche, la maturità artistica e tutto il resto di cui ci siamo riempiti la bocca in questa recensione, c’entrano ben poco.

Voto Recensione di Actual Sunlight - Recensione


7.5