Recensione

Ace Combat: Assault Horizon

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a cura di FireZdragon

La serie di Ace Combat è stata portata nelle case di tutti i videogiocatori oltre quindici anni fa, con l’avvento di quella piccola console grigia chiamata Playstation che, da lì a breve, avrebbe rivoluzionato per sempre il mondo del gaming casalingo. Con una visione di gioco prettamente arcade, un mondo alternativo credibile e personaggi in grado di fare breccia nella memoria dei fan, i titoli di casa Namco con il passare del tempo si sono saputi ritagliare uno spazio nei cuori degli appassionati, arrivando al loro massimo splendore con l’indimenticabile Ace Combat Zero. All’arrivo della nuova generazione il brand ha cambiato sponda, approdando con il sesto capitolo su Xbox 360, senza però riuscire a fare il salto di qualità che ci si sarebbe potuto aspettare da un titolo next-gen di tale retaggio. Kazutoki Kono ha deciso quindi di provare a cambiare strada, prendendo il brand, facendolo completamente a pezzi e ripartendo da zero, con una nuova ambientazione, una nuova struttura di gioco ed inserendo per la prima volta nella serie la possibilità di pilotare e sparare direttamente dagli elicotteri.

Trinità d’AfricaNel 2015, l’Africa orientale è sotto attacco da parte di una sacca di ribelli in grado di mettere letteralmente a ferro e fuoco le piccole città disorganizzate della costa. ONU e NATO si trovano dunque a dover far fronte comune a questa nuova minaccia e, sotto il comando del generale francese La Pointe, la task force internazionale 108 viene inviata sul campo per porre fine alla rivolta. La forza aerea guidata dal colonnello Bishop e dalla squadriglia Warwolf si trova però a dover affrontare un nemico nettamente più forte e preparato del previsto, tanto da riuscire a respingere il primo attacco. A quanto pare i ribelli hanno fondi e un’intelligenza bellica superiori rispetto a quanto rivelato dall’intelligence e la temibile bomba Trinity rappresenta una seria minaccia, non solo per il continente africano ma anche per tutto il resto del mondo. La campagna principale ci porterà dunque a rivivere questa affascinante storia, ricca di intrighi e dualismi, nata dalla penna dell’autore di fama internazionale Jim DeFelice. Attraverso un tutorial introduttivo presentato sotto forma di prima missione di guerra, ci verrà insegnato l’ABC del combattimento aereo, indispensabile per prendere confidenza con i nuovi dettami imposti da Assault Horizon, necessari anche per tutti i veterani della serie. Gli sviluppatori hanno deciso di mettere da parte imbardate, volteggi e avvitamenti in favore di un sistema di volo piatto e dedicato esclusivamente alla spettacolarità, vero punto cardine di questa produzione. Nei primi minuti impareremo dunque a controllare il nostro velivolo nei cieli celesti e a destreggiarci tra missili in arrivo e sferzate di mitragliatrice. Il cuore del combattimento tuttavia lo si vivrà nel momento in cui agganceremo un bersaglio e decideremo di entrare nel nuovissimo Dog Fight Mode (da ora in avanti DFM), uno scontro tra piloti ideato esclusivamente per spettacolarizzare la battaglia. Una volta posizionati in coda ad un ostile attraverso la pressione dei due tasti dorsali del pad, una sequenza scriptata ci terrà agganciati ai reattori del bersaglio e dovremo impegnarci semplicemente a mantenergli puntato contro il mirino dei nostri mitragliatori e sparargli un paio di missili nel motore fino a farlo esplodere in una bolgia di olio, scintille e brandelli di metallo. A loro volta i nemici potranno ingaggiarci tramite il DFM e per svincolarci da questa presa mortale avremo due opzioni: potremo semplicemente compiere manovre evasive fino a che il nemico in coda non ci perda di vista, oppure attuare una manovra ben più rischiosa, allineandoci e rallentando fino ad averlo praticamente addosso solo per poter poi capovolgere la situazione con un loop, portandoci a nostra volta alle sue spalle. L’azione velocissima viene svolta completamente in automatico, rendendo il tutto molto più semplice da attuare rispetto a quanto potrebbe in realtà sembrare. I DFM aerei si risolveranno in pochi attimi, mentre alcuni eventi speciali ci porteranno a volare tra palazzi che crollano, esplosioni e schizzi d’acqua. Giocando la campagna per la prima volta il risultato è eccezionale e l’azione di gioco riesce a trascinare il giocatore nel pieno del combattimento, facendolo sentire, nonostante lo script, parte fondamentale di quanto avviene su schermo. Purtroppo rigiocando più volte la stessa missione ci si accorgerà invece di come gli sviluppatori, per aumentare la spettacolarità, abbiano dovuto tagliare brutalmente sul controllo di quello che accade a schermo, portando gli aerei ad esplodere solo dopo un certo punto del percorso o ancora facendogli eseguire evoluzioni sempre vicino alle medesime esplosioni e crolli, andando così a perdere gran parte della magia che gli scontri suscitano di primo acchito. Il sistema di volo, per fortuna, può essere ampiamente migliorato, andando nelle impostazioni ed optando per il controllo “originale”. In questo modo verranno rimosse le limitazioni che impedivano al velivolo di compiere avvitamenti ed evoluzioni, cambiando veramente faccia al gioco, permettendo così di poter godere appieno del titolo e provare nuovamente lo stesso feeling che regalavano i vecchi capitoli della serie. Liberi dalle catene, i combattimenti risultano molto più dinamici e offrono un maggior controllo sulla situazione, sarà dunque più facile abbattere gli aerei avversari seguendoli semplicemente dalla distanza, entrando nel DFM esclusivamente durante i momenti chiave della missione o contro i piloti più esperti nemici, praticamente impossibili da abbattere con l’aggancio dei missili classico.

Boeing? No, Boing!L’influenza degli FPS deve aver condizionato il buon Kazutoki in maniera massiccia, tanto da portarlo ad eliminare completamente le munizioni per il mitragliatore, ora infinite, e rimuovendo anche il classico sistema di danni in favore di aerei auto rigeneranti. Non sarà quindi inusuale vedere il nostro mezzo sforacchiato ripristinare i buchi da solo ed estinguere lentamente gli incendi sulle ali semplicemente con il passare del tempo. Sebbene sia una forzatura piuttosto pesante, il gameplay non ne risente in maniera negativa, permettendo di tornare operativi dopo una mossa azzardata che in passato sarebbe costata il fallimento della missione. Non possiamo invece concepire come sia possibile decidere che gli aerei possano saltuariamente rimbalzare sul terreno tornando a volare come se nulla fosse, un problema riscontrato anche con i mezzi navali, che talvolta rimbalzano sull’acqua piuttosto che affondare completamente. Sebbene Assault Horizon sia volutamente spinto verso un modello di volo arcade, questa ci sembra una forzatura troppo pesante per poter essere ignorata. Questa serie di modifiche non sarà certamente digerita dalla maggior parte dei fan di vecchia data anche se il modello di volo ed i combattimenti risultano essere comunque divertenti, nonostante siano proposti in maniera totalmente differente rispetto al passato. Solo essendo consci che questo nuovo capitolo è qualcosa di completamente nuovo si potrà così godere appieno del prodotto.

Caccia multiruolo, bombardieri, elicotteri! Ne abbiamo veramente per tutti!All’inizio di ogni missione si potrà scegliere da una lunga lista di aerei disponibili quale utilizzare per affrontare la missione successiva, deciderne il colore e, successivamente, armarlo con missili aria-aria o bombe a seconda del nostro obiettivo. La possibilità di poter acquistare gli aerei e formare un proprio garage personale è andata quindi a perdersi mettendo sul tavolo istantaneamente ai giocatori l’intero cast di mezzi utilizzabili. A presentarsi all’appello ci sono tutti i velivoli moderni più carismatici, a partire dal F-16C Fighting Falcon, passando dai MiG e dal Mirage, fino ad arrivare agli stupendi A-10A Thunderbolt II e F-117A Nighthawk, per un totale di circa una trentina di mezzi. Proprio per questi ultimi modelli è stata inserita la possibilità di entrare in una speciale modalità di bombardamento piuttosto che ingaggiare duelli aerei, come si confà maggiormente al loro ruolo. Allineandosi ad una precisa area di ingaggio sarà possibile entrare in una sorta di volo guidato dove sarà necessario colpire tutti i bersagli terrestri presenti sul percorso. Lo stesso modello di attacco potrà essere utilizzato per affondare le flotte più numerose o le navi più grosse, come sempre però nulla vieterà di attaccare i target attraverso la classica modalità con manovre libere. Per la prima volta nella serie si potranno inoltre pilotare l’Hind russo ed il celebre Apache Longbow, in missioni appositamente studiate per essere affrontate a bordo degli elicotteri. Il sistema di volo, votato come sempre all’azione e non al realismo, sarà semplicistico, con due tasti dedicati alla gestione dell’altitudine e gli stick da utilizzare per beccheggi e rollii. Ci troveremo quindi a combattere la fanteria dotata di RPG, carri armati ed altri elicotteri nemici, lasciando alla contraerea i jet ostili. Dato l’inserimento degli elicotteri ci saremmo aspettati una quantità maggiore di modelli tra cui scegliere, dato che per tutta la campagna saremo legati al solo apache, relegando l’Hind alle partite multigiocatore. Saranno presenti inoltre i Blackhawk, anche se in questo caso saremo imbarcati come mitraglieri fissi. Le missioni a loro dedicate si risolveranno semplicemente sparando a tutto quello che si muove in puro vecchio stile, con esplosioni ed eventi scriptati a fare da contorno alla distruzione offerta dalla Minigun. A portare ancora più varietà ci penseranno alcune sessioni da completare guidando bombardieri pesanti, dai quali dovremo offrire copertura alle truppe di terra sfruttando i diversi calibri di munizioni caricate a bordo. Insomma, tra missioni di puro dogfight, bombardamenti e guerriglia urbana con gli elicotteri le cose da fare sicuramente non mancheranno, rendendo questo uno dei più grandi punti di forza di quest’ultima iterazione, con un totale di circa quindici ore per portare a termine la campagna principale.

Pew Pew Boom Kaboom.Dal punto di vista tecnico, Ace Combat: Assault Horizon è realizzato più che discretamente. I modelli degli aerei e degli elicotteri sono rappresentati in maniera fedele e presentano una grande quantità di dettagli. In volo potrete vedere tutte le ali aerodinamiche aprirsi o chiudersi in base alla velocità di crociera, così come la fuoriuscita delle fiamme dai reattori in seguito all’utilizzo del postbruciatore. L’inserimento del DFM ha permesso agli sviluppatori di introdurre sequenze scriptate di alto impatto, sfruttando una distruttibilità ambientale davvero ottima ed un modello di danni piuttosto realistico. Peccato che la stessa distruttibilità non la si possa poi ricreare in maniera autonoma colpendo palazzi o ponti che rimarranno, nostro malgrado, indenni. Buona la riproduzione delle città come Mosca o Miami, le quali, per la prima volta nella serie, sono state riportate fedelmente dalla realtà, con la classica Vela a svettare sulla spiaggia dell’emirato di Dubai. In volo la qualità del terreno è quasi fotorealistica, effettuo purtroppo stemperato quando ci si avvicina al suolo, rivelando in realtà texture piuttosto piatte e slavate, soprattutto per quanto riguarda quelle applicate agli edifici. Ottime invece le esplosioni e gli eventi atmosferici, realizzati in maniera impeccabile. Il doppiaggio italiano non sfigura assolutamente, anche se abbiamo notato una certa forzatura negli accenti stranieri, piuttosto stereotipati e scontati. Ultimo appunto all’icona del salvataggio, posizionata inspiegabilmente proprio al centro dello schermo, in un punto scomodo ed invasivo.

AeroFPSPortando a termine la campagna verremo ricompensati con una quantità prestabilita di punti da spendere per ottenere abilità speciali e potenziamenti. Esattamente come in ogni FPS che si rispetti, anche in Ace Combat: Assault Horizon sono infatti stati inseriti i perk, atti ad assecondare i diversi stili di gioco. Sarà possibile dunque aumentare i danni fatti con il mitragliatore o quelli causati dai missili, ma anche prendere bonus per poter salire maggiormente in altitudine e aumentare l’efficacia delle bombe. A seconda della loro utilità le abilità avranno un costo diverso e potranno essere equipaggiate a piacimento sei alla volta prima di ogni sessione di gioco. Tutte le missioni della campagna potranno essere rigiocate in modalità cooperativa o, alternativamente ci si potrà gettare nella bolgia multigiocatore in scontri competitivi; dato il gran numero di aerei che affollerà lo schermo Ace Combat permette di personalizzare completamente le livree dei propri mezzi, non solo per quel che riguarda carlinga e dettagli ma anche per la colorazione delle scie lasciate dai propri missili, in modo da essere istantaneamente riconoscibili sul campo di battaglia.

Le modalità presenti sono studiate per supportare un massimo di sedici giocatori, ma daranno la possibilità anche di inserire bot per riempire gli slot mancanti. Oltre al classico Team Deathmatch, presenziano Conquista della Capitale, nella quale dovremo distruggere diversi obiettivi terrestri prima che la squadra avversaria colpisca in nostri, e Dominazione. Quest’ultima modalità richiederà di volare all’interno di alcune zone sparse per la mappa fino a prenderne il controllo completo. A quel punto sul suolo faranno la loro comparsa postazioni di antiaerea che terranno lontani i nemici mentre voi continuerete ad ottenere punti per la conquista. Sarà possibile in qualsiasi momento cambiare velivolo e passare da aerei ad elicotteri indifferentemente, così da potersi adattare al meglio all’avanzamento della sessione di gioco. Segnaliamo infine la mancanza di server dedicati e la conseguente discrezionalità dell’host di chiudere brutalmente le partite o decidere le modalità di gioco e le mappe da utilizzare.

– Campagna longeva e varia

– Riproduzione fedele degli aerei

– Spettacolare e adrenalinico

– Framerate stabile

– Colonna sonora d’eccezione

– Buon comparto multigiocatore

– A volte confusionario

– Il modello di volo standard è troppo semplicistico

– Diversi problemi con la fisica

– Alcuni dettagli da perfezionare

8.0

Veloce, adrenalinico e spettacolare. Sebbene Ace Combat: Assault Horizon snaturi completamente il brand a cui appartiene, ne apprezziamo i cambiamenti e la volontà di portare qualcosa di nuovo in un genere che non vede grosse innovazioni da ormai troppo tempo. Il modello di volo, se settato in modalità originale, riesce comunque a mantenere lo stesso feeling dei predecessori, offrendo al contempo al giocatore un prodotto completamente nuovo e fresco. La varietà delle missioni ci ha soddisfatto, così come il numero di ore di gioco della campagna e delle modalità multigiocatore.

Un titolo quindi che saprà sicuramente divertire tutti coloro i quali si avvicinano per la prima volta al brand, ma anche i vecchi fan desiderosi di provare qualcosa di diverso dal solito e pronti ad affezionarsi ai combattenti di questa nuova generazione d’assi.

Voto Recensione di Ace Combat: Assault Horizon - Recensione


8