SpazioGames Logo
Vai a Cultura POP
  • News
    News Recensioni Anteprime Rubriche Speciali Guide Prossime Uscite
  • Recensioni
    • Com'è Star Wars: Outlaws su Nintendo Switch 2? | Recensione Star Wars: Outlaws
      SWITCH2
      7.8
    • Borderlands 4 ridefinisce il caos o si ripete? | Recensione Borderlands 4
      PC , PS5 , XSX
      8.7
    • Sony BRAVIA Theatre System 6 fa suonare i giochi alla grande | Recensione Sony BRAVIA Theatre Syst...
      8.4
    • Sony Bravia 8 II, bellissimo ma non il top per i gamer | Recensione Sony Bravia 8 II
      7.2
    • Hollow Knight Silksong è davvero un capolavoro? | Recensione Hollow Knight Silksong
      PC , PS5 , XSX , SWITCH
      9.0
    Mostra tutti i giochi Mostra tutti i prodotti
  • Originals
  • Quiz
  • Forum
  • Social
      Youtube Facebook Twitter Threads Tiktok Twitch Instagram Telegram Feed

Novità!

Prova la nuova modalità di navigazione con le storie!

Vai a Cultura POP
Accedi a Xenforo
Recensione

A Quiet Place - Recensione

Advertisement

Avatar di Redazione SpazioGames

a cura di Redazione SpazioGames

Pubblicato il 28/03/2018 alle 00:00
Quando acquisti tramite i link sul nostro sito, potremmo guadagnare una commissione di affiliazione. Scopri di più

Il Verdetto di SpazioGames

6.5

A cura di Antonio Maria Abate 
«È il suono!». In una delle prime sequenze del film l’inquadratura indugia sulla prima pagina di un quotidiano mossa dal vento, che appunto titola quanto appena riportato. L’esordiente John Krasinski apre il suo A Quiet Place – Un Posto Tranquillo da regista quasi navigato: mostra ma non svela, desta curiosità ma non ci fa capire perché. Siamo in un supermarket dei sobborghi, vuoto, saccheggiato, mentre alcune persone si servono senza alcuna agitazione, anzi, misurati nelle movenze, silenziosi, attenti in maniera sospetta. Solo allora, quando la scena oramai ha fatto il suo, ecco il titolo di giornale. In un’epoca in cui di un film, qualunque film, sappiamo tutto prima ancora che le luci si spengano e partano i titoli di testa, un’introduzione del genere riesce comunque ad avere un impatto.
In pratica delle strane creature antropomorfe, i cui tratti ricordano molto da vicino quelli dei mostri di Dead Space, sono attirati dal rumore: si avventano sulla fonte e, devastanti come sono… insomma, avete capito. La prima domanda, quella che in fin dei conti ci trasciniamo sino alla fine è, appunto, come sia possibile (soprav)vivere in un ambiente del genere. Non mancano le scorciatoie, al contrario. Una delle scene più anticipate, un parto, per semplificarsi la vita il tutto viene stranamente omesso, malgrado fino a quel punto lo si sia preparato con una certa cura, o almeno così pare; e noi che si aspetta il momento in cui si vorrà capire come, tra doglie e vagiti, si possa fare a meno di attirare l’attenzione della minaccia.
Protagonista è una famiglia: padre, madre incinta e tre figli. A Quiet Place vive inevitabilmente la schizofrenia di quei prodotti svezzati sotto l’egida di una major, di quelli che devono incassare, poco importa che si muovano nell’ambito del genere, da tempo considerato rischioso agli occhi del grande pubblico, non c’è Blumhouse che tenga. Tale consapevolezza ha delle innegabili ricadute, in parte incarnate dalle scorciatoie di cui sopra, in parte da una struttura non del tutto bilanciata. Ad una prima parte pressoché impeccabile, infatti, il film oppone una seconda parte (in particolare il terzo atto) in cui emerge l’esigenza di correre all’impazzata per chiudere un discorso che diversamente ci perderebbe.
Ci sono alcune intuizioni felici, come il senso d’isolamento dato dal fatto che per tutto il tempo noi seguiamo solo questa famiglia e nessun altro, senza incappare in altre persone (più o meno). Scelta che si rivela fondata soprattutto in funzione di una delle componenti chiave del progetto, ovvero ridurre all’osso, quasi a zero il parlato. Fra di loro i componenti della famiglia comunicano a gesti, e Krasinski risolve la cosa inserendo una bambina sordomuta, per cui ecco servito il motivo per il quale in famiglia si conosce tale linguaggio. Ed inevitabilmente si tratta della sfida più interessante, la componente più intrigante in A Quiet Place.
Chi ha parlato di film muto non dice però esattamente il vero, dato che la colonna sonora non è meno incalzante rispetto ad altri lavori, né, viene da pensare, sarebbe potuto essere diversamente. Non si può però sorvolare sul tentativo di fare qualcosa di diverso, d’inoltrarsi nei meandri di un territorio poco battuto, specie in relazione alla filmografia horror recente, che di rischi non ne vede tanti, praticamente nessuno se ci si rivolge al mainstream. Al di là delle implicazioni teoriche, infatti, su cui a breve schematicamente diremo, il coefficiente si alza se si pensa che ci si rivolge ad un pubblico non necessariamente di appassionati, bensì si cerca di avvicinare i meno avvezzi, un pubblico di persone tendenzialmente aduse ad un format che fa per lo più leva sul jump scare quale espediente tipico.
Lungi da me fornire una mappa anche solo approssimativa dell’horror seppur recente, ma è evidente che un tale escamotage abbia finito col prendere prepotentemente il sopravvento, ed infatti il lavoro sul sonoro non di rado si limita nello spingere estemporaneamente il volume di certi effetti sonori per generare quella reazione che paga giusto nell’arco di quei pochi secondi. Come anticipato, una descrizione tutt’altro che esaustiva, ma poiché è di un film rivolto al grande pubblico che parliamo, non è poi così infondato tirare in ballo una dinamica così abusata.
La parte interessante sta proprio in questo spostamento di sensi, dalla pervasiva e dominante vista al più bistrattato udito, passaggio di testimone che richiede specifici accorgimenti, che in A Quiet Place Krasinski in più occasioni adotta, anche perché a certe condizioni l’azione più banale dà adito a situazioni dal potenziale notevole. Si tratta di un territorio, così per come ci viene sottoposto, per lo più inesplorato, in parte, va detto, penalizzato dall’immancabile patina, che vuole i personaggi ordinatissimi, puliti e profumati, così come pulitino è un po’ tutto, a dispetto dell’evidenza che quello che abbiamo dinanzi sia un mondo post-apocalittico. E la domanda alla quale non si resiste è certo quella: quanto avrebbe beneficiato un soggetto del genere da una maggiore ristrettezza di mezzi, da una produzione più povera, “sporca”, possibilmente “realistica”?
Già un The Road, dato che Cormac McCarthy è stato immancabilmente scomodato, anela a una maggiore verosimiglianza, uno statuto che pone il film su un altro livello rispetto a questo debutto di Krasinski, quantunque peraltro i due film operino su piani diversi anche rispetto a certe premesse narrative. Perciò si viene attanagliati da quel dilemma che fa capolino ogni qualvolta un horror di fantascienza come questo offre spunti interessanti pur inseriti in un contesto che mette a dura prova la propria sospensione d’incredulità; per esempio rispetto alla già menzionata seconda parte, in cui accade di tutto, e si tratta di un tipo d’azione troppo costruita, eccessivamente artificiosa, da un lato spiegabile con la necessità, anch’essa accennata, di dover tirare le somme entro un limite di tempo accettabile, dall’altro responsabile per via di quel senso di spaesamento che si avverte rispetto ad una trama che per metà procede in modo più armonioso – e non si tratta semplicemente di velocità, per chi se lo stesse chiedendo.

– Intrigante variazione sul tema dalle notevoli implicazioni

– Scommessa implicita nel rivolgersi al grande pubblico risparmiando quasi del tutto dialoghi e background

– L’ineludibile patina appare a più riprese di troppo

– Tanto competente la prima mezz’ora quanto sbilanciata l’ultima o giù di lì

– Immaginario che rielabora elementi classici senza particolare mordente

6.5

A Quiet Place ha tuttavia il merito di sperimentare in maniera intelligente nella misura in cui, appunto, avverte questa esigenza di addentrarsi in territori meno sicuri. L’essere un’opera prima è ragione poi tanto dei pregi quanto dei difetti: tra i primi evidenziamo la freschezza, tra i secondi la mancata compattezza, il non aver saputo tirare le fila senza alcuna discontinuità dall’inizio alla fine. Ciò che non è consigliabile è invece fare le pulci a certe chiare incongruenze, strada che non ci sentiamo di percorrere poiché, per l’appunto, non è raro che in certi contesti il registro di verosimiglianza venga sacrificato sull’altare dell’intrattenimento, ambizione rispetto alla quale in larga parte il film ottempera, offrendo anche qualche spunto circa la necessità di cambiare prospettiva, specie tra i confini di un genere concepito per cambiare continuamente pelle.

Leggi altri articoli

👋 Partecipa alla discussione! Scopri le ultime novità che abbiamo riservato per te!

0 Commenti

⚠️ Stai commentando come Ospite . Vuoi accedere?


Questa funzionalità è attualmente in beta, se trovi qualche errore segnalacelo.

Segui questa discussione
Articolo 1 di 5

Il formato fisico sta per morire, ma a che prezzo?

Il formato fisico su PlayStation oggi rappresenta appena il 3% dei ricavi Sony, e quelle cifre suonano come un atto notarile postumo.

Immagine di Il formato fisico sta per morire, ma a che prezzo?
Leggi questo articolo
Articolo 2 di 5

Chi sarà Kratos nella serie TV di God of War? Un altro big dice no

God of War serie TV: Christopher Judge si defila, casting di Kratos ancora un mistero. Leggi i dettagli nella nostra notizia.

Immagine di Chi sarà Kratos nella serie TV di God of War? Un altro big dice no
Leggi questo articolo
Articolo 3 di 5

Assassin’s Creed Black Flag Remake sarà come gli AC moderni?

Nuove indiscrezioni sul remake di Assassin’s Creed 4: Black Flag: Ubisoft starebbe puntando a una reinterpretazione del titolo piuttosto radicale.

Immagine di Assassin’s Creed Black Flag Remake sarà come gli AC moderni?
Leggi questo articolo
Articolo 4 di 5

Tre giochi disponibili da oggi gratis su Xbox Game Pass

Il catalogo di Game Pass si arricchisce oggi di tre nuovi titoli che promettono di soddisfare gusti diversi e ampliare l'offerta ludica Xbox.

Immagine di Tre giochi disponibili da oggi gratis su Xbox Game Pass
Leggi questo articolo
Articolo 5 di 5

PS6 potrebbe essere "frenata" dai porting PC

Il futuro delle console di nuova generazione si prospetta, purtroppo, pieno di compromessi tecnici. Cerchiamo di capire il perché

Immagine di PS6 potrebbe essere "frenata" dai porting PC
Leggi questo articolo
Advertisement

I più letti

  • #1
    Migliori TV per giocare a PS5 del 2025
  • #2
    Migliori hard disk esterni per PS5 del 2025
  • #3
    I migliori manga in uscita della settimana! I titoli da non perdere
  • #4
    Migliori TV per giocare con Xbox Series X del 2025
  • #5
    Offerte lampo di Amazon: le migliori del giorno!
Advertisement

Advertisement

Footer
SpazioGames Logo

Tutto sul mondo dei videogiochi. Troverai tantissime anteprime, recensioni, notizie dei giochi per tutte le console, PC, iPhone e Android.

 
Contatti
  • Redazione
  • Pubblicità
  • RSS
  • Collabora con noi
Legale
  • Privacy
  • Cookie
Il Network 3Labs Network Logo
  • Tom's Hardware
  • SpazioGames
  • Data4Biz
  • TechRadar
  • SosHomeGarden
  • Aibay
  • CoinLabs

SpazioGames.it - Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Monza dal 22/02/2008 con autorizzazione n.1907. Iscrizione al ROC n. 24486. Direttore: Andrea Ferrario.

3LABS S.R.L. • Via Pietro Paleocapa 1 - Milano (MI) 20121
CF/P.IVA: 04146420965 • REA: MI - 1729249 • Capitale Sociale - 10.000 euro

© 2025 3Labs Srl. Tutti i diritti riservati.