Stadia, gioco cancellato a causa di un ban su YouTube

Risposta dura del creatore di Terraria ad un ban di Google apparentemente immotivato

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a cura di Paolo Sirio

Piove sul bagnato in casa Stadia, dopo la notizia arrivata la scorsa settimana relativa all'abbandono della produzione di videogiochi originali da parte di Google.

Il fondatore di Re-Logic, lo studio di Terraria, ha annunciato la cancellazione dei suoi piani per un port sulla piattaforma di cloud gaming, in seguito al ban ricevuto su YouTube.

La risposta è arrivata un mese dopo il ban, per il quale Re-Logic aveva chiesto aiuto su Twitter ricevendo una prima replica ma senza ottenere alcun supporto.

Nonostante non avesse caricato alcun video per tre mesi, lo sviluppatore aveva ricevuto un'email in cui veniva notificata la violazione delle norme di YouTube.

Questa violazione non è stata dettagliata, come spesso capita, e Re-Logic non ha avuto neppure l'opportunità di capire come provare a risolvere il problema: il ban è stato spiccato comunque ed è durato ora 3 settimane.

Il fondatore Andrew Spinks, irritato perché il ban coinvolge l'intero account Google dell'azienda (adesso irraggiungibile, con mail e altri servizi annessi) e non soltanto quello di YouTube, ha reso pubblica la sua decisione stamattina.

«Non ho fatto assolutamente alcunché per violare i vostri termini di servizio, quindi non posso prenderla in nessun altro modo all'infuori di una vostra decisione di bruciare questo ponte. Consideratelo bruciato.

Terraria per Google Stadia è cancellato. La mia compagnia non supporterà più nessuna delle vostre piattaforme andando avanti.

Non sarò coinvolto con una corporazione che valuta i propri clienti e partner così poco. Fare affari con voi è una vergogna».

Ad ora, l'account risulta ancora bannato, ma non è escluso che - una volta che la notizia sarà giunta all'orecchio dei vertici di Google - le cose non possano cambiare.

Quanto a Spinks e la sua decisione di cancellare Terraria per Stadia, invece, questa mossa potrebbe non essere reversibile.

In un articolo nel fine settimana, abbiamo discusso della decisione di Mountain View di diminuire il proprio coinvolgimento nel gaming, analizzando l'impatto di questa operazione sul futuro del cloud gaming (e di Stadia).

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