Borderlands: The Pre-Sequel e il fucile sporcaccione - il dettaglio

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a cura di Francesco Ursino

Che l’intera serie di Borderlands sia completamente fuori di testa è un fatto più o meno risaputo. È un universo narrativo che amo particolarmente: ho rigiocato almeno due volte i tre capitoli della serie e, guardando il tutto da una prospettiva più ampia, penso che Tales from the Borderlands sia una delle cose più belle mai sviluppate da Telltale. Oggi, però, voglio parlare un piccolo particolare della serie che mi ha veramente colpito. Cari lettori, benvenuti a una nuova puntata de Il Dettaglio, dove approfondirò il tema delle armi parlanti di Borderlands.

RatatatatatattaTra le altre cose fuori di testa di Borderlands ci sono le armi e gli scudi parlanti: una volta scelti, questi elementi inizieranno a ripetere frasi o versi dando all’esperienza di gioco un sapore del tutto particolare. Nei vari capitoli della serie, compresi i DLC, sono presenti otto oggetti di questo tipo, due scudi e sei armi. Ognuna di queste opzioni comprende caratteristiche speciali che le rendono interessanti e utilizzabili per un certo periodo di tempo. Alcune delle armi parlanti, ad esempio, fanno parte della categoria Glitch, caratterizzata dalla presenza di bonus che, a ogni ricarica, possono aumentare la frequenza di fuoco o il consumo di munizioni. In questa sede, però, ci interessa parlare di quello che le armi dicono, piuttosto che di quello che sparano. Il fucile da cecchino Morningstar, ad esempio, dopo un’uccisione ci può rimproverare dicendo: “Probabilmente si stavano solo difendendo”. Durante una ricarica, invece, lo Shotgun 1340 può chiederci: “Perché non spariamo più?”. In termini di fastidiosità, invece, nessuno batte la mitraglietta Bane, che a ogni sventagliata di proiettili urla qualcosa tipo “AIAIAIAIAIAIAIA” a volume altissimo. Una cosa che, detto con franchezza, se la senti per la prima volta e sei con le cuffie ti fa prendere e chiudere il gioco per il nervoso. Tutto questo, però, è solo un’introduzione alla regina delle armi parlanti di Borderlands. Sto parlando del tamarrissimo, scorrettissimo e volgarissimo fucile Boganella.

Un’arma elegante e compitaIl fucile a pompa Boganella è ottenibile in Borderlands: The Pre Sequel dopo aver completato la missione Un’altra Pickle. Si tratta di un fucile a pompa dalla forza bruta, che dà il meglio di sé negli scontri a fuoco ravvicinati, specie della prima parte di gioco. La particolarità dell’arma è il suo modulo vocale: se le altre armi o gli scudi parlanti di Borderlands sono tutt’al più fastidiosi, il Boganella è una delle cose più volgari che abbia mai ascoltato in un videogioco. Il fucile insulta tutti: il giocatore, i nemici uccisi e gli altri personaggi del gioco. Gli improperi continuano durante le ricariche, così come quando si fa il grave errore di cambiare arma. In questo caso, infatti, si viene mandati a quel paese in un modo che farebbe arrossire anche Trevor di GTA V. La mia prima reazione quando ho utilizzato il Boganella è stata una grassa risata: l’arma è talmente volgare che i suoi modi spiccioli sono esilaranti e, soprattutto, in linea con il tono del gioco. Certo, alcune affermazioni sono veramente spinte e lasciano molto poco all’immaginazione, tanto è vero che le frasi che possiamo riportare senza avere timore di essere denunciati per oltraggio al pubblico pudore sono poche. Oltre alle esclamazioni “Spacchiamoli!” e “Maledetta bestia!”, abbiamo anche le affermazioni di superiorità come “Quella non è un’arma, IO sono un’arma!”, oppure “Sono troppo arma per te!”. Vorremmo veramente aggiungere altre frasi specie perché, tra una sparatoria e l’altra, sentire insulti veramente spinti fa un effetto molto divertente, ma dobbiamo fermarci qua. Certo, il fatto che un fucile inviti i nemici a infilare cose in determinati posti fa sì che Borderlands: The Pre Sequel sia un gioco nemmeno lontanamente adatto ai più piccoli, e se si va a guardare la certificazione della fascia d’età si scopre, infatti, un rassicurante PEGI 18.

Insulti in tutte le lingue del mondoHo avuto modo di giocare a Borderlands: The Pre Sequel sia in italiano che in inglese e le differenze, quando si parla del Boganella, sono sostanziali. Nella lingua originale il tutto è ispirato alla figura del “bogan”, il tipico buzzurro australiano o neozelandese dall’accento stretto. Di conseguenza, le parole pronunciate dall’arma sono ricche di slang e particolarmente volgari. La differenza con l’italiano non è nei contenuti, visto che la traduzione delle linee di dialogo è più o meno letterale, quanto nel livello di censura. La voce della versione inglese è certamente più fastidiosa di quella italiana, anche se quest’ultima ben si adatta al ruolo da tamarra. Nella versione originale, però, le parolacce dell’arma sono coperte dal classico beep, e anche i sottotitoli più volgari sono mitigati dai tradizionali asterischi (nel caso, ad esempio, della parolina che inizia con F e termina con K). In italiano, invece, è possibile godere (si fa per dire) dei commenti integrali del Boganella in tutta la loro gloria, e divertirsi a sparacchiare proiettili mentre si viene mandati a quel paese dal proprio fucile.

Tra tutte le stranezze di Borderlands, quella delle armi parlanti è sicuramente una delle più esilaranti. Il Boganella, con le sue frasi fuori dalle righe, raggiunge poi vette di volgarità che è quasi impossibile dimenticarsene anche una volta finite le proprie avventure da vault hunter. Anche voi avete utilizzato questo fucile a pompa durante le vostre avventure? Le sue battute non proprio eleganti vi hanno dato fastidio o vi hanno strappato qualche sorriso?