Astro Bot | Recensione - Un platform realizzato col cuore
Abbiamo giocato Astro Bot, la nuova e frizzante esclusiva PS5 che mira a imporre una nuova mascotte PlayStation: leggi la recensione!
a cura di Marcello Paolillo
Senior Staff Writer
In sintesi
- Un platform 3D giocabile come pochi.
- Stile ed estetica irresistibili.
- PlayStation ha la sua mascotte.
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Team Asobi
- Produttore: PlayStation Studios
- Distributore: Sony Interactive Entertainment
- Testato su: PS5
- Piattaforme: PS5
- Generi: Platform
- Data di uscita: 6 settembre 2024
In un mondo dove l'innovazione videoludica spesso si scontra con la nostalgia per il passato, Astro Bot si pone l'obiettivo di differenziarsi in un genere – quello dei platform game – così inflazionato che oggi come oggi è davvero difficile emergere dalla massa.
Il gioco in questione lo avevo potuto personalmente toccare con mano già lo scorso mese di giugno, negli uffici di Sony Interactive Italia: quello che ho avuto il piacere di fare mio, seppur per poco, è stato un platform vibrante e coloratissimo, innalzato dalla tecnologica del DualSense (che trovate su Amazon), a mio parere sfruttato a dovere da ben pochi titoli nel panorama PlayStation.
Il risultato? Un gioco che, seppur piccolo nelle dimensioni, è gigantesco nell’ambizione e nella realizzazione. E in questa versione finale tutte le buone vibrazioni hanno fortunatamente trovato conferma.
Un piccolo eroe, un grande mondo
La "trama" del gioco è ovviamente solo un simpatico pretesto per le nostre scorribande nei vari livelli, ma va benissimo così: la nave madre di PS5 è stata distrutta, lasciando Astro e l’equipaggio dei BOT dispersi in tutte le galassie.
È quindi tempo di utilizzare il nostro fidato Dual Speeder per attraversare oltre 50 pianeti pieni di pericoli e sorprese. Durante il viaggio, saremo quindi chiamati a sfruttare i nuovi poteri di Astro al fine di recuperare tutti i nostri amici sparsi per i mondi di gioco (così come i vari eroi iconici dell’universo PlayStation).
Ma non fatevi ingannare dalla sua dimensione ridotta: l'universo in cui ci si muove è vasto, ricco di dettagli, e straordinariamente ben progettato. Se pensavate che la "tech demo" di Astro's Playroom inclusa al day-one di PS5 avesse raggiunto l’apice delle potenzialità della IP, vi sbagliate di grosso.
In Astro Bot, i livelli esplodono letteralmente di vita e colore, dimostrando che non è necessario avere un budget da tripla A per creare qualcosa di memorabile. Ogni stage è un trionfo di creatività, dove la verticalità e la profondità sono esplorate come mai prima d’ora, e dove ogni angolo può nascondere una sorpresa.
Infine, ci sono anche gli effetti sonori, che grazie al DualSense diventano parte integrante del gameplay, trasformando ogni suono in una sensazione fisica, tangibile.
Ma non è solo una questione di estetica e tecnica pura e semplice. Ogni elemento del design dei livelli è costruito per sfruttare al massimo le capacità del DualSense, rendendo l’esperienza di gioco un tutt’uno con il controller.
Le superfici su cui cammina Astro si fanno sentire sotto le dita grazie al feedback aptico, mentre i grilletti adattivi rispondono con precisione a ogni azione. Non si tratta solo di giocare, ma di vivere ogni singolo movimento, come se fossimo davvero lì, al fianco di Astro.
Proprio Astro, il piccolo robot protagonista, è ormai diventato una mascotte vera e propria di Sony. Se Astro è il volto del gioco, il DualSense è senza dubbio il suo cuore pulsante: mai prima d'ora un controller aveva avuto un ruolo così centrale nell'esperienza di gioco.
Mentre Astro salta, corre e combatte, il controller trasmette ogni sensazione, dal peso di un oggetto sollevato alla resistenza di un materiale. Quando Astro cammina su superfici diverse, il giocatore può sentirne la consistenza, trasformando l’esperienza tattile in una parte fondamentale del gameplay.
Ma non solo: le oltre quindici diverse nuove abilità di Astro – le quali sfrutteranno ancora una volta le caratteristiche uniche del pad PS5 – sono divertentissime e sempre contestuali all'azione di gioco, che sia superare un determinato punto di un livello o battere un boss particolarmente coriaceo.
Chi non ha sempre desiderato avere un bulldog a propulsione che ci permette di sfrecciare in aria e sfondare nemici, metallo e vetro? Senza parlare di veri e propri "guanti da battaglia" chiamati Twin-Frog, in grado di sferrare pugni a medio e lungo raggio, con la possibilità di oscillare tra una piattaforma e l'altra o scagliarci sulle lunghe distanze.
Senza contare che talvolta potremo letteralmente gonfiarci come un palloncino e fluttuare nell'aria, raggiungendo sezioni di un livello irraggiungibili in precedenza. Infine, guidare il Dual Speeder in alcune parti della mappa galattica e non solo, dà l'idea di quanto ingegno abbiamo riposto gli sviluppatori di Team Asobi nel voler dare al pubblico un gioco completo a tutti gli effetti.
Ogni gadget è un’opportunità per esplorare nuovi modi di interagire con l’ambiente. Ma non è solo la varietà degli strumenti a colpire: è il modo in cui il gioco li integra nel flusso del gameplay, rendendoli parte viva dell’esperienza senza mai farli sembrare forzati o superflui.
E sì, finalmente torna un level design realizzato a regola d'arte, piuttosto che l'ennesimo open world sandbox fine a sé stesso.
E poi ci sono i grilletti adattivi, che aggiungono un ulteriore livello di profondità. Se in altri giochi i grilletti sono solo dei pulsanti, qui diventano veri e propri strumenti di interazione. Tirare con l'arco, afferrare una corda, lanciare un rampino: ogni azione ha un peso e una resistenza che si traducono in sensazioni fisiche, aumentando l’immersione fino a livelli realmente interessanti. Insomma, il DualSense non è più solo un accessorio, ma diventa un’estensione del giocatore.
Non si tratta quindi solo di muoversi in un mondo tridimensionale: si tratta di viverlo e "sentirlo" in prima persona, di esplorarlo in tutte le sue dimensioni, di interagire con esso in modi nuovi e sorprendenti.
Uno degli aspetti più sorprendenti di Astro Bot è poi la sua direzione artistica. Se Astro Bot: Rescue Mission e Astro's Playroom avevano già dimostrato la capacità di creare mondi vibranti e ricchi di dettagli, su PS5 e in un gioco full-size questo talento esplode in tutta la sua potenza.
La verticalità dei livelli, la profondità degli ambienti, la possibilità di osservare tutto da angolazioni diverse: tutto contribuisce a creare un’esperienza visiva e sensoriale piacevolissima. Il mondo di Astro Bot ne emerge così come un piccolo sogno a occhi aperti, un rifugio in cui perdersi e da cui non si vorrebbe più uscire.
Forse, a voler essere particolarmente severi, il gioco pecca talvolta in un tasso di difficoltà rivolto verso il basso (questo perché, e non è un mistero, vuole essere goduto dal maggior pubblico possibile, non solo gente che coi platform ci è cresciuta).
Vero anche che il gioco nasconde alcuni livelli segreti sbloccabili – o sarebbe meglio parlare di pianeti – realmente più impegnativi, e che in alcuni casi vi faranno davvero sudare per essere portati a termine (anche se la ricompensa finale spesso ne varrà la pena).
Il cuore di Astro
Se c’è una cosa che distingue Astro Bot dagli altri platform è il suo cuore. Sì, perché sotto la superficie colorata e il gameplay, la sua forza sta proprio nella sua semplicità.
E Astro Bot, ovviamente, è l'enorme omaggio alla softeca PlayStation già ampiamente sbandierato ai quattro venti nelle scorse settimane: parliamo di oltre 150 cammei dall'universo dei personaggi dei videogiochi storici di casa Sony, molti dei quali nascosti dagli sviluppatori in parti della mappa particolarmente difficili da raggiungere, ma non per questo poco interessanti da scovare.
E no, non vi rivelerò l'elenco completo delle guest star presenti (anche perché vi rovinerei la sorpresa), ma sappiate che sono davvero tantissime e realizzate in maniera da sembrare davvero simili ai personaggi originali, da Kratos ad Aloy, passando per moltissimi altri.
Astro Bot su PS5 non è solo un platform, bensì è una piccola, grande esperienza. È la dimostrazione che anche in un panorama videoludico dominato da produzioni mastodontiche e da budget faraonici, c’è spazio per la creatività, per l’innovazione, per il cuore.
È un piccolo capolavoro che riesce a unire passato e futuro, tradizione e innovazione, semplicità e profondità. E, soprattutto, è un gioco che riesce a fare ciò che molti altri non riescono: far sorridere, far sognare, far tornare bambini.
In un’epoca in cui i giochi cercano sempre più di essere realistici, complessi, adulti, Astro Bot ci ricorda che a volte bastano un piccolo robot e un controller per vivere un’avventura indimenticabile. Chiunque abbia una PS5, quindi, non dovrebbe lasciarselo sfuggire.
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Voto Recensione di Astro Bot | Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
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Vario, divertente e mai noioso.
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Tecnicamente ed esteticamente delizioso.
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DualSense sfruttato alla perfezione.
Contro
-
Ad essere pignoli, un po' troppo facile in alcune sezioni.
Commento
Insomma, Astro Bot dimostra che, anche in un panorama dominato da grandi produzioni, c’è ancora spazio per la creatività, in un gioco che fa del divertimento puro e semplice il suo punto di forza.