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Recensione

To the Moon

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Avatar di Ctekcop

a cura di Ctekcop

Pubblicato il 30/12/2011 alle 00:00
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Il Verdetto di SpazioGames

8.5

Informazioni sul prodotto

Immagine di To the Moon
To the Moon
  • Sviluppatore: Freebird Games
  • Piattaforme: PC , SWITCH , APPLE
  • Data di uscita: 9 Settembre 2012 (PC), Maggio (iOS, Android), 16 gennaio 2020 Switch

Nell’affollato e ipercompetitivo mercato videoludico odierno, sopratutto quando si parla di titoli tripla A, è difficile provare e riuscire a dire oltre che fare qualcosa di veramente nuovo e diverso. Voglia di innovare e stupire che al contrario non manca nel folto sottobosco del panorama indipendente dal quale continuano a emergere prodotti più o meno divertenti ma anche vere e proprie perle.

To the Moon appartiene senza ombra di dubbio a quest’ultima categoria. Si tratta di una emozionante e sentimentale avventura lineare ed estremamente semplice dal particolare stile grafico che ricorda molto da vicino quello dei JRPG bidimensionali di un tempo. Il titolo è stato realizzato da un piccolo studio americano, che tra le sue fila, oltre al suo poliedrico fondatore Kan Gao, conta giusto una manciata di dipendenti e collaboratori, Freebird Games che sinora si erano fatti notare per alcuni esperimenti in termini di narrazione interattiva e fusione di generi videoludici sempre caratterizzati da questi echi orientali, vero e proprio marchio di fabbrica.
Al momento To the Moon può essere comprato per una dozzina di dollari sul sito ufficiale degli sviluppatori, in attesa che venga accolta la loro richiesta di entrare nel catalogo di Steam; è previsto un trial gratuito di un’ora per chi volesse provare il gioco.
Da grande sarò un astronauta: voglio andare sulla luna
Johnny è un uomo vecchio e malato. Sul letto di morte gli rimane effettivamente poco da vivere. Un ultimo utopistico desiderio lo tormenta: raggiungere la Luna. Solo il dottor Neil Watts e la dottoressa Eva Rosalene, i due protagonisti che di fatto impersoniamo, possono tramutare in realtà questo sogno impossibile da realizzare. 
In un modo che ricorda molto da vicino Inception, il film di Nolan, i due colleghi, che non perdono mai occasione per punzecchiarsi in simpatia, grazie all’ausilio di complicati e futuristici macchinari compiono un viaggio all’interno della sua memoria per insinuare in essa la sensazione di aver realmente vissuto questo straordinario evento. I dottori percorrono a ritroso la vita di Johnny, non senza problematici imprevisti, fino all’età giovanile scoprendo e rivivendo, puzzle dopo puzzle, scena dopo una scena, una vita caratterizzata da tanti sentimenti positivi ma anche qualche oscuro, succulento e preoccupante mistero.
Al risveglio, se tutto sarà andato per il verso giusto, Johnny avrà metabolizzato la cosa e si ricorderà di esser stato sulla luna, potendo quindi finalmente morire felice e senza rimpianti. Riusciranno i due scienziati in questo ardito compito in grado di rivelarsi molto più complicato del previsto in cui dovranno fare di necessità virtù per raggiungere il loro scopo?
Impossibile non fare un plauso a questa magistrale ed emozionante sceneggiatura che parte da temi semplici per raccontare una storia in maniera toccante e ben ritmata, farcita in maniera quasi sovrabbondante di divertenti citazioni videoludiche, cinematografiche e non solo. Inoltre si ha finalmente a che fare con un finale che, senza farvi alcuno spoiler, risulta pienamente soddisfacente e mette la parola fine alla vicenda.
Visual novel o avventura grafica?
A livello di gameplay bisogna fare una precisazione: non è la tradizionale avventura punta clicca. È bensì un qualcosa che assomiglia, almeno nell’impostazione, al gioco di ruolo giapponese, seppur senza combattimenti, che tende quasi a sconfinare nel campo delle visual novel vista la linearità con cui si subiscono passivamente i dialoghi. Sia beninteso: non è un vero e proprio difetto ma piuttosto una precisa scelta di design volta a favorire la narrazione.
To the Moon ha una formula molto particolare: in genere, per quello che possiamo livello, lo scopo più immediato è quello di riuscire a trovare nell’ambiente un determinato oggetto da attivare con apposite sfere colorate, recuperabili dopo certi dialoghi o più semplicemente esplorando e/o interagendo con l’ambiente circostante, in grado di permettere un balzo a un momento precedente nella memoria della vita di Johnny. Gli enigmi sono pochi, sempre estremamente rapidi e semplici, evitando così di intoppare il ritmo incessante di una trama che procede spedita senza punti morti, anche quando si ha a che fare con simpatici, ma per l’appunto brevi, minigiochi.
Il tutto dura un pomeriggio scarso, quattro ore e mezza circa: non tantissime a dirla tutta. Eppure una volta completato si ha la sensazione di aver speso bene il proprio tempo e che fosse lungo veramente il giusto, non un minuto di troppo considerando che facilmente, vista l’esigua durata, inchioderà sulla sedia molte persone desiderose di finirlo in una sola sessione poiché profondamente catturate da questa strepitosa avventura.
Evviva il giappone
Gli screenshot parlano da soli: l’impostazione con visuale a volo d’uccello e stile orientale, ereditata dall’aver creato il gioco basandosi sul tool RPG Maker, non solo convince ma dona quel qualcosa in più a livello artistico. È semplicemente poetico: colorato e vivace o tristemente monocorde a seconda delle necessità e del momento narrativo. Il feeling retro è piacevole in ogni suo istante e riesce a rendere ancora più potente la comunicazione attraverso le immagini anche quando si ha a che fare con momenti forti e inaspettati.
Altro aspetto pienamente riuscito di To the Moon è la colonna sonora. Assieme alla compositrice professionista Laura Shigihara, già ammirata in Plants vs Zombies, anche Kan Gao ha dato il suo contributo a livello musicale. La composizione è magistrale con temi di pianoforte azzeccati e ripresi in più momenti senza comunque mai stancare. Il risultato è una serie di brani che incantano e coinvolgono; invogliano già da soli a non scollarsi dal monitor. Semplicemente emozionanti. 
Infine i dialoghi non sono doppiati ma esclusivamente scritti, senza mai risultare pesanti o prolissi, proprio come nei giochi di un tempo incrementando il fattore nostalgia.

– Emozionante e commovente

– Divertente

– Citazioni a go-go

– Strepitoso accompagnamento musicale

– Stile grafico retro-giapponese molto carino

– Potrebbe risultare troppo semplicistico nelle sue dinamiche di gameplay a causa delle sue velleità narrative

– Finisce al momento giusto ma sarebbe bello non finisse mai…………

8.5

Un esperimento riuscito che rischia di non essere compreso da molti. Questo è To the Moon: una semplice avventura grafica dallo stile estremamente particolare che strizza l’occhio alle produzioni giapponesi dei giochi di ruolo e delle visual novel nella quale viene raccontata una storia. Una storia profonda, emozionante, triste e divertente allo stesso tempo; una storia che tratta di temi sia quotidiani che speciali e che presenta una innumerevole quantità di citazioni assieme a dei personaggi riusciti in pieno e una colonna sonora a dir poco strepitosa. Una storia magistralmente narrata di fronte alla quale è impossibile rimanere indifferenti.

Nel suo genere un piccolo capolavoro.

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