Recensione

The Legend of Zelda: The Minish Cap

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a cura di Castigo

Narra la leggenda che tanto tempo fa la terra di Hyrule fu minacciata(un’altra volta?!) dalle forze del male. Fortunatamente un popolo di piccole creature chiamate Minish scesero dal cielo per donare a un bambino la spada sacra con cui sconfiggere le creature malvagie e imprigionarle in un magico forziere. Da quel giorno in poi, l’avvenimento viene ricordato periodicamente con una grande festa e ogni cento anni da quella data i Minish tornino in visita su Hyrule….. quel giorno è oggi!Zelda è in fibrillazione per la festa e corre da mastro Smith (l’armaiolo del paese) per chiamare il suo amico Link e andare insieme in paese. Come di consueto però, l’allegria del momento è destinata a finire, poiché il vincitore del torneo cittadino è un certo Vaati, che appena si trova davanti al già citato forziere della legenda, spezza la spada sacra e libera gli spiriti maligni tramutando la principessa Zelda in una statua di pietra!Da qui inizia la nuova avventura della leggendaria (non solo nel titolo) serie di Zelda!, il primo(e forse anche l’unico vista l’uscita del DS) capitolo completamente inedito per GBA.

Quante novitàAncora una volta nei panni di Link ci troviamo ad affrontare i numerosi enigmi e dungeon che caratterizzano da sempre questa serie, e come di consueto non mancano le novità che si aggiungono alle azioni classiche che rendono Zelda un gioco unico e inimitabile. Tanto per cominciare, il nostro fido compagno per questa avventura sarà Egeyo, il cappello parlante che da il titolo a questo capitolo. Infatti tale copricapo sarà fondamentale per più di un motivo all’interno della storia. Tanto per cominciare, Egeyo ci darà consigli utili per non perdere il filo, e sapere sempre dove andare, può funzionare da aliante quando è il caso, ma soprattutto ci apre le porte per la nuova dimensione su cui tutto il titolo fa perno: la possibilità di diventare minuscoli!Girovagando per il mondo di Hyrule infatti, capiterà spesso di notare cose strane, come tane di topo nelle pareti, piccole scalette, piante intrecciate a mo di fune, e tante piccole cose che nelle dimensioni normali non ci servono a nulla, ma se visitate una volta rimpiccioliti, ci aprono nuovi sentieri, e ci consentono di superare enigmi altrimenti irrisolvibili! Ci sono dei funghi dalle proprietà estremamente elastiche, che ci consentono, grazie a questa particolare caratteristica, di spararci come con una fionda per raggiungere zone troppo ampie da coprire con un salto comune. I guanti talpa ci danno il potere di scavare gallerie dove il terreno è più soffice, e la giara magica con la quale aspirare polvere e nemici consente di scovare interruttori nascosti oltre che funzionare da propulsore quando ci troviamo a navigare su una foglia galleggiante! Naturalmente questi sono solo alcuni dei nuovi “poteri” di cui disporremo nell’avventura, ma per non rovinarvi il divertimento vorrei lasciare scoprire qualcosa anche a voi.Altra novità nel gameplay di Minish Cap sono le “fusioni”. Con questo originale sistema, ci troviamo a trasportare diversi tipi di frammenti di moneta. Lungo la strada, può capitare di incontrare persone, animali o oggetti che sono disposti ad effettuare una fusione con voi. Questo vuol dire che tali soggetti possiedono un pezzo di “frammenti di gioia”, e se in vostro possesso avete la metà che combacia con loro, la fusione delle due parti produrrà un avvenimento fortunato… Tali circostanze possono essere di differenti entità. In alcuni casi, fondamentali per acquisire nuove capacità o oggetti importanti, in altri, solo marginali espedienti per recuperare rupie e cose di poco valore. Quando i due pezzi combaceranno infatti, potrebbe liberarsi un passaggio occluso, o comparire una piattaforma dove non c’era, in modo da permetterci di raggiungere zone prima inaccessibili.La struttura del gioco per il resto è sempre quella classica: gira per il mondo, sblocca passaggi, risolvi il dungeon, sconfiggi il boss, impara nuove abilità che ti consentono di esplorare nuove locazioni e così via. Fondamentale per l’esito della storia, sarà anche la ricerca dei maestri di spada che con le loro lezioni sapranno insegnarci nuove mosse e abilità speciali da eseguire con la nostra arma. Potremo così imparare a quadruplicarci, attaccare il nemico dopo una capriola, roteare come un turbine o magari eseguire un attacco volante con schianto a terra finale!!

E’ tutto oro ciò che luccica!Esteticamente parlando, ci troviamo davanti a qualcosa di sublime. Il GBA è stato spremuto a puntino, permettendo agli sviluppatori del gioco di regalarci una delle più suggestive rappresentazioni possibili del mondo di Hyrule in 2D! La grafica e splendida, gli sfondi sono realizzati perfettamente e assolutamente privi dei difetti prospettici che talvolta affliggono i giochi con visuale di questo tipo. I personaggi sono animati in maniera deliziosa, a partire da Link che cammina sobbalzando paciosamente, o che osserva Egeyo che gli parla da sopra la testa con un espressione buffissima, fino ai nemici che a volte non mancano di regalare gag visive spettacolari (impedibili le talpe che se restano sole scappano terrorizzate infilandosi con tutta fretta sottoterra!). Alcuni boss sono davvero enormi, ma tuttavia curati in maniera impeccabile e gestiti dal modesto hardware del GBA con una disinvoltura tale da farvi disprezzare alcuni indegni giochi 3D dell’epoca moderna! Non parliamo poi delle sezioni dove veniamo rimpiccioliti: differenti strati di parallasse, evidenziano le nostre dimensioni ridotte con le gigantesche foglie in primo piano che passano sopra le nostre teste mentre scartiamo tra un sassolino e un ramoscello diventati mastodontici al nostro cospetto! In queste situazioni una pozzanghera diventa un lago, un gatto è un nemico mortale, una scarpa grande come una casa, e le gocce di pioggia precipitano al suolo minacciose come una valanga! Il sonoro è composto dal classico mix di nuovi motivi e vecchi brani re-arrangiati perfettamente, insieme a effetti sonori campionati perfettamente e adattissimi ad ogni situazione.

– Praticamente perfetto sotto ogni punto di vista

– I dungeon potevano essere di più

– Mancanza di un tasto di scelta rapida per le abilità

9.4

Capcom e Nintendo hanno dato vita al degno successore di quel “Zelda: a Link to the Past” che fece gridare al miracolo ormai oltre 10 anni fa e che ancora adesso tiene alto il calice come uno dei più bei giochi nella storia del colorato mondo dei videogames. “Minish Cap” è enorme, pieno di sorprese, passaggi segreti e situazioni intriganti. Sia sotto il profilo tecnico che sotto quello della giocabilità siamo di fronte a un prodotto che insegna molte cose anche ai blasonati titoli tridimensionali delle console di ultima generazione. Personalmente era da tempo che un gioco non mi coinvolgeva in maniera tale, regalandomi momenti di vero entusiasmo che non provavo dai tempi d’oro del NES!

Posso dire senza esagerare che ci troviamo davanti non solo ad uno dei più bei giochi disponibili su GBA, ma addirittura di questa generazione di console, 128 bit inclusi! Uno schiaffo morale al hardware ultracostoso e ultrapompato delle piattaforme casalinghe, una dimstrazione lampante che per emozionare e stupire un giocatore non servono necessariamente una grafica fotorealistica e lunghi filmati di intermezzo. Bastano un piccolo GBA, un’atmosfera fiabesca e tante belle idee, in poche parole: “Legend of Zelda – the Minish Cap”.

Voto Recensione di The Legend of Zelda: The Minish Cap - Recensione


9.4