Recensione

Sacred 2: Fallen Angel

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a cura di Melkor

Il genere degli action-rpg è da sempre relegato all’utilizzo di mouse e tastiera grazie alla possibilità di poter usufruire del profondo sistema di controllo che un PC mette a disposizione dell’utente. Nonostante ciò le dure leggi del mercato impongono alcune volte cambiamenti e conversioni che potrebbero mettere a duro rischio il gameplay di un titolo e che più di una volta caratterizzano il successo o meno dello stesso. Quello che abbiamo descritto è quanto successo a Sacred 2: Fallen Angel che, dopo essere arrivato nelle case dei giocatori in versione PC, è stato convertito su Xbox 360 e PS3 cercando di offrire un’interfaccia ottimale anche mediante l’utilizzo di un comune controller. Scopriamo insieme quale è stato il risultato finale.

C’era una volta…La storia di Sacred 2 si svolge ben duemila anni prima degli eventi che hanno caratterizzato il primo episodio e vi porterà nel bel mezzo della guerra per l’energia T che, donata dai Serafini agli Alti Elfi, causa una profonda rivalità fra le razze. L’atmosfera di odio e di malvagità che permea la Regione, inoltre, si ripercuote sulla stessa energia, la quale altera non solo gli ambienti circostanti ma anche le creature, un tempo pacifiche, che li popolano. Per affrontare tale missione avrete a disposizione sei diversi personaggi, anche se di tutti quelli classici rimane solamente la Serafina, la quale come sempre può contare su forti magie di attacco e di recupero ma anche sulle numerose armi a sua disposizione. Oltre alla creatura angelica potrete scegliere il Guerriero Ombra, molto vicino al classico Warrior ed abile quindi nel combattimento corpo a corpo, la Driade, specialista delle magie elementari oltre che nell’utilizzo delle armi a distanza, l’Elfa, incentrata totalmente sull’utilizzo delle arti magiche, il Guardiano del Tempio, creatura simile al dio egizio Anubi ed infine l’Inquisitore, essere malefico caratterizzato dal forte utilizzo delle arti oscure. Purtroppo la caratterizzazione fisica del vostro alter ego si limiterà all’acconciatura dei capelli o al loro colore, andando totalmente a cancellare una delle fasi più curate che solitamente sono presenti in un gioco di ruolo. Nonostante ciò potrete scegliere anche la vostra divinità, dalla quale dipenderà l’assegnazione di una particolare magia che potrà rivelarsi utile in più di una occasione, ma soprattutto il vostro percorso che potrà seguire la via della Luce o dell’Ombra. Solo quattro dei sei personaggi avranno però questa possibilità ed infatti la Serafina sarà obbligata a seguire la via del bene mentre l’Inquisitore, date le sue caratteristiche, dovrà abbandonarsi a quella del male. Sfortunatamente la scelta del vostro percorso non influenzerà più di tanto gli eventi che dovrete affrontare se non per alcune quest principali e per il finale, purtroppo anche questo aspetto risulta poco fedele ai canoni degli rpg, i quali traggono quasi tutta la loro forza da una trama varia e spesso ben elaborata. La storia avrà comunque un punto di partenza diverso per ogni creatura scelta e per raggiungere la fine dovrete affrontare addirittura cinquecento quest suddivise fra principali e secondarie, le quali vi porteranno a dover visitare il vastissimo continente di Ancaria nonché affrontare numerosi nemici e boss che vi ostacoleranno nei vostri compiti. Uno degli aspetti più penalizzanti del titolo, già riscontrato nella versione PC , consiste nella frammentazione della quest principale che risulta fin troppo slegata e che non presenta molti fili conduttori andando a penalizzare proprio l’aspetto principale del titolo. Fortunatamente la presenza di numerose quest renderanno ampio il gameplay anche se il più delle volte non dovrete fare altro che uccidere ogni cosa che respiri e cercare oggetti sparsi per il mondo. Il sistema di quest rende obbligatorio l’utilizzo costante della mappa sulla quale verranno segnalati tutti i vostri obiettivi mediante dei cerchi colorati, scelta che più di una volta vi metterà in difficoltà facendovi sbagliare totalmente direzione. Anche la minimappa presente nello schermo risulta fin troppo piccola ed inutile servendovi solamente da punto di riferimento ma rendendovi inevitabile il costante switch fra gioco e cartina. Il risultato sotto questo punto di vista è discreto, ma presenta alcune differenze rispetto ai classici rpg che renderanno difficilmente il titolo apprezzabile ai fan del genere.

Stesso mondo, interfaccia diversaDal punto di vista dell’interfaccia di gioco gli elementi visualizzati sono inferiori alla versione PC ed infatti saranno presenti la già citata mini-mappa sul lato sinistro ed i dati del vostro personaggio sulla destra. I classici tasti azione situati al centro basso dello schermo sono stati sostituiti da due menu sul lato destro che associano ad ogni tasto del vostro controller un determinato oggetto o una magia e per venire incontro alle eccessive possibilità utilizzabili potrete scorrere fra ben tre menù semplicemente attraverso la pressione del grilletto destro o sinistro. Mediante il tasto R1/RB avrete invece l’accesso ad un pratico menu a tendina grazie al quale potrete organizzare il vostro inventario ma anche assegnare i punti attributo al vostro personaggio. Sempre tramite il suddetto pannello avrete la possibilità di chiamare il vostro cavallo o utilizzare le varie rune che, in pieno stile Sacred, saranno presenti in tutto il gioco e vi concederanno la possibilità di guadagnare nuove arti di combattimento. Ad essere perfetta per l’utilizzo del joypad sembra essere la possibilità di creare delle combo personali mediante un’interfaccia di gestione, in modo da effettuare una serie di azioni mediante la pressione di un singolo tasto. Per quanto riguarda invece la visuale di gioco questa è restata immutata rispetto alla versione PC e come sempre la forzatura dell’inquadratura isometrica renderà più di una volta complesso l’orientarsi all’interno delle zone. Proprio per evitare tediosi smarrimenti sembra essere stata implementata la funzione di pressione dell’analogico sinistro che orienterà immediatamente la visuale verso nord cercando di facilitare l’azione, anche se l’utilizzo costante della mappa risulta imprescindibile. Altra sostanziale differenza è la possibilità di giocare insieme ad un amico in modalità cooperativa, applicazione impossibile su pc e di fondamentale importanza al fine di rendere ancora più dinamica l’azione. Per quanto riguarda l’online è presente come per la versione PC la possibilità di giocare fino in quattro, riuscendo a creare questa volta anche una doppia coop nella quale l’arrivo e l’uscita dei vostri amici risulterà immediato e non presenterà alcun menu o rallentamento dell’azione. Possiamo quindi dire che il lavoro svolto in ambito conversione è di buon livello e che le piccole aggiunte applicate al gameplay ben si sposano con il contesto riservato alle console casalinghe.

Un mondo di luci ed ombre Come per la versione PC, Sacred 2 si mostra essere un titolo ricco di dettagli e caratterizzato da un livello grafico sicuramente d’effetto, anche se non ai massimi livelli in relazione alle possibilità di cui dispongono PS3 e Xbox 360. La presenza della visuale isometrica e la possibilità di zoomare a vostro piacimento mediante la levetta analogica di destra riesce a catturare ogni piccolo particolare delle missioni anche se nel passaggio fra una zona ed un’altra molte volte dovrete attendere qualche secondo di caricamento durante i quali avrete il controllo del vostro personaggio, che tuttavia non potrà andare oltre il bordo della schermo. Questo aspetto risulta alquanto fastidioso, soprattutto durante le fasi concitate, ma probabilmente è dovuto alla pesantezza di textures e poligoni da gestire. Dal punto di vista della palette di colori possiamo identificare un’ulteriore differenza rispetto alla versione PC ed infatti ai colori accessi e quasi vicini ad essere cartonati si contrappongono questa volta toni scuri e molto più reali, sia per quanto riguarda le ambientazioni interne che per quelle esterne. Oltre ai caricamenti abbiamo potuto constatare durante le sessioni di gioco anche la presenza di un effetto di flickering dovuto ad un refresh lento delle immagini, aspetto che anche in questo caso può risultare tedioso, soprattutto durante gli ambienti esterni. Possiamo comunque definire il comparto grafico più che buono grazie agli effetti di luce pregevoli, ma che in fase di sviluppo poteva sicuramente essere fatto di meglio. Anche il sonoro presenta alti e bassi ed infatti come per la versione PC ad una colonna sonora di tutto rilievo caratterizzata anche da un brano creato appositamente dalla band tedesca Blind Guardian si contrappongono degli effetti sonori ripetitivi e fin troppo banali che, soprattutto durante le fasi concitate di combattimento, sembreranno così anomale da far comparire il sorriso sulle vostre labbra. Nonostante alcuni difetti il comparto tecnico è premiato dalla presenza di un buon controllo il quale non vi farà rimpiangere l’utilizzo del mouse e che dopo pochi minuti di pratica vi farà controllare ottimamente ogni funzione del vostro alter ego.Tirando le somme ci si trova di fronte ad una produzione ludica di buon livello ed in grado di appassionare per numerose ore grazie alle molte quest presenti, ma alcuni difetti tecnici ed una struttura non certo originale e sempre coinvolgente ad alto livello non permettono a Sacred 2 di brillare come ci si sarebbe aspettato. Un gioco discreto, non un capolavoro.

– Numerose quest da svolgere…

– Sistema di controllo efficace

– Multiplayer fino a quattro giocatori

– … ma le missioni appaiono ripetitive

– Tecnicamente migliorabile

– Quest principale frammentata

7.2

L’arrivo su console di Sacred 2 è stato accompagnato da numerosi dubbi ma, dopo tanto lavoro, possiamo dire che il risultato è più che discreto. Pur mantenendo intatte le dinamiche di gioco il sistema di controllo riesce ad essere all’altezza grazie all’utilizzo dei facili menu intercambiabili ed al gameplay stesso del titolo che non richiede decine di tasti azione come accade in molti altri giochi dello stesso genere. Dal punto di vista tecnico sono restati immutati sia i lati positivi che quelli negativi, ma l’introduzione della modalità cooperativa porta le dinamiche su livelli più complessi. D’altra parte il titolo Ascaron resta sempre un Rpg povero di elementi che rendono famoso questa tipologia di giochi, a partire da una trama fin troppo frammentata fino ad un sistema di quest che si basa quasi totalmente sull’uccisione frenetica di ogni essere vivente vi si pari davanti. Il risultato è un titolo che consigliamo ai fan degli action rpg, ma che difficilmente, nonostante le modifiche apportate su PS3 e Xbox 360, riuscirà a catturare l’attenzione degli amanti di titoli più complessi.

Voto Recensione di Sacred 2: Fallen Angel - Recensione


7.2