Recensione

Pirati dei Caraibi - Ai confini del Mondo

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a cura di Darkzibo

Da quando Johnny Depp e Orlando Bloom sono divenuti pirati per antonomasia facendo la parte dei protagonisti nella trilogia de ’I pirati dei Caraibi’, il mondo dei lupi di mare ha iniziato a invadere quasi tutte le console, PSP ovviamente compresa. Dopo un primo episodio disastroso su questa piattaforma, Jack Sparrow ci riprova con l’ultimo episodio della trilogia: Pirati dei Caraibi – Ai confini del Mondo.

Due filmLa narrazione di Pirati dei Caraibi – Ai confini del Mondo non segue quella dell’omonimo film ma compie un passo indietro verso la fuga di Jack dalla prigione dei pirati andando alla ricerca della maga Tia Dalma in modo che riunisca il consiglio dei pirati. Durante questo viaggio Jack incapperà in tutti i personaggi presenti nel secondo e terzo film della serie. Nel caso non li abbiate ancora visti, a parte il consiglio di farlo, non diremomo altro, anche se alcune sfaccettature della trama del gioco potrebbero essere oscure non conoscendo l’originale. La struttura di gioco è quella dell’action adventure, in cui guiderete i personaggi principali della saga che avanzeranno annientando nemici e risolvendo semplici enigmi. Per portare a compimento il primo intento, a vostra disposizione sarà la fida spada, che è l’arma principale, e altre armi complementari come la pistola o le bombe. Sin dal primo scontro noterete come la giocabilità sia, per l’ennesima volta, di bassa lega: i fendenti della vostra spada risulteranno spesso imprecisi anche quando, una volta parato un attacco con il tasto L, risponderete con un contro-attacco. Il tutto sembra troppo lento lasciando quasi a margine l’azione frenetica vista nel film. Inoltre la mancata risposta immediata dei tasti cerchio e X una volta premuti lascia piuttosto perplessi sull’impegno profuso dai programmatori in questo titolo. Spostando la vostra attenzione sul livello di difficoltà, noterete come i nemici cadano come foglie secche sotto soli due vostri affondi e la cosa è sconcertante se si pensa che nel gioco sono previste combinazioni di tasti per effettuare combo. Ma come si costruisce il gameplay se i nemici cadono con due colpi? Gli enigmi sono tutti simili e prevedono la risoluzione tramite l’attivazione di leve mentre le azioni più spettacolari sono affidate alla pressione di un tasto in determinate zone illuminate limitando di parecchio la libertà d’azione. Purtroppo muovere Jack o Will darà una sensazione di semi-immobilità visto che non potranno saltare né compiere evoluzioni di alcun tipo e, pur non apparendo evidente, il percorso sarà simile ad una visita guidata. In alcune parte di un livello scatterà il cosiddetto jackinismo; una sequenza di tasti che, se premuti a tempo e riempiendo tra sfere che compariranno sullo schermo, vi consentirà di annientare tutti i nemici presenti in una stanza. Naturalmente non è neanche paragonabile al capostipite di questo genere, God of War. Per la sua mancanza di violenza, unita alla semplicità imperante, il titolo è evidentemente dedicato a un pubblico giovane anche perché gli esperti del genere non troveranno sfide eclatanti. I dodici livelli sono brevi e probabilmente questa limitata durata vi convincerà a riprovare a terminare il gioco, magari in compagnia di un altro giocatore, per sbloccare tutti gli extra. In questa conversione potrete anche giocare insieme ad altri tre amici anche ai minigiochi che si sbloccheranno nel corso del gioco che però non saranno mai divertenti.

La Perla neraPer quanto riguarda la creazione dei personaggi, possiamo affermare che i programmatori si sono impegnati. Tutti sembrano ben realizzati, sono sfruttate bene le possibilità che offre PSP e resta garantito il riconoscimento dei suddetti personaggi da parte dell’utente grazie alle loro movenze e stili. Avrete a che fare con Jack Sparrow che sembrerà sempre avvinazzato e dotato di movenze molto simili alla controparte reale, con un Will Turner molto preciso durante gli scontri all’arma bianca e con una sensuale Elizabeth Swann. Le ambientazioni non godono della stessa cura di particolari, anche se alcune zone risultano essere molto evocative. Qualche sfarfallio di poligoni qua e là contamina i livelli e la sensazione che i programmatori abbiano avuto fretta di confezionare il titolo perché fosse sul mercato in concomitanza con l’uscita del film al cinema è forte. Il comparto audio gode della colonna sonora del film: aspettatevi musiche piratesche, avvincenti ed epiche nonché il tema di fondo del film. I personaggi, anche se parlano in italiano, non sono doppiati al meglio e le loro voci sembrano un po’ troppo metalliche, come se uscissero da una radio.

– Guiderete Jack Sparrow

– L’atmosfera è indovinata

– Colonna sonora fedele all’originale

– Minigiochi apprezzabili

– Facile

– Giocabilità di bassa fattura

– Dura poco

– Combattimenti molto semplificati

6.0

Esteticamente Pirati dei Caraibi – Ai confini del mondo si presenta come il classico tie-in: buone ambientazioni, personaggi fedeli agli originali e colonna sonora ben riproposta. Purtroppo tutto crolla nella giocabilità a causa di combattimenti mai epici e fin troppo facili ai quali consegue una soddisfazione molto bassa. Il modello Sony di God of War è ripreso ai minimi termini facendo sembrare questo titolo come un gioco dedicato ad un’utenza giovane. Peccato perché l’idea di impersonare Jack Sparrow è davvero allettante ma un titolo del genere può solo farvi rimpiangere i film. Nel caso foste inguaribili appassionati della serie aggiungete pure un punto al voto finale, ma non aspettatevi un capolavoro.

Voto Recensione di Pirati dei Caraibi - Ai confini del Mondo - Recensione


6