Il Verdetto di SpazioGames
Pubblicato nei primi anni Novanta su Sega Mega CD e riproposto in seguito per il Saturn, Lunar Star Story Complete rappresenta un tipico esempio di come dovrebbero essere fatte sempre le riproposizioni del passato. La versione di cui parleremo, infatti, vanta un’edizione curatissima ed inedita nel panorama PlayStation, ed inoltre gode anche di alcune migliorie nel gameplay, alcune particolarmente riuscite. Ma cosa fa di questo classico gioco di ruolo un titolo così ricercato dagli appassionati? Scopriamolo insieme in questa recensione.
Da grande voglio fare il DragonmasterLa storia narrata in Lunar vi vedrà nei panni di Alex e del suo gruppo di amici: Ramus, Nall e Luna, pronti a partire alla ricerca di una leggendaria gemma del drago. Il motivo di tale ricerca è semplice ma dà mordente alla vicenda. Alex vorrebbe diventare un Dragonmaster come il suo eroe Dyne, tuttavia per esserlo occorre dimostrare di avere delle doti diverse dagli altri. Ecco perché il gruppo, chi per un motivo chi per un altro, parte alla ricerca di questa pietra situata in una caverna vicino al villaggio di Alex. Quella che parte come una missione all’apparenza semplice, diverrà ben presto una lunga avventura che vi porterà ad esplorare numerosi luoghi. Dopo aver raggiunto la gemma infatti, Alex verrà scelto dal Drago per diventare il proprio protettore e gli sarà affidata una missione cruciale per la sua sopravvivenza. Lasciando da parte il proseguo degli eventi, si intuisce come il potenziale per una storia epica sia già in parte presente nell’incipit. Uno dei filoni narrativi della saga sarà la storia d’ amore fra Alex e Luna, sua amica d’infanzia, che si protrarrà per tutto il gioco.Il tono della vicenda assumerà contorni di spessore man mano che la trama andrà avanti rivelandosi avvincente. I momenti salienti e più spettacolari saranno sottolineati da bellissimi FMV in pieno stile anime, riadattati appositamente per questa versione Sony.
Il party di personaggi che incontrerete nel corso della storia sarà piuttosto eterogeneo nonostante qualche stereotipo del genere. Oltre al gruppo iniziale composto da Alex, il suo gatto Nall, Ramus e Luna, l’avvicendarsi degli eventi vedrà comparire una carrellata di personaggi alquanto insoliti fra preti donne, latin lover impenitenti, giovani maghi in erba ed altro ancora, ognuno con la sua personalità ben delineata. Il design dei personaggi, infatti, è stato affidato a Toshyiuki Koobuka, celebre autore responsabile di Yamato e Il Mistero della pietra azzurra fra gli altri. Peccato che i limiti tecnici dell’epoca non abbiano dato maggiore spessore espressivo agli sprites, animati al limite della sufficienza. Il gameplay è quanto di più classico ci sia sul mercato dei giochi di ruolo giapponesi, con alcune varianti gradite. Il ritmo degli scontri è scandito dai turni durante i quali ogni personaggio potrà scegliere dall’apposito menu se attaccare, spostarsi, difendersi (senza muoversi), utilizzare oggetti o magie. La componente che distingue Lunar dalla stragrande maggioranza degli altri giochi di ruolo, è l’importanza del campo di battaglia. Essere troppo lontani dal nemico non permette di colpirlo, pertanto sarà necessario avvicinarsi al proprio bersaglio. Ogni volta dovrà essere fatta una scelta strategica importante, se attaccare o spostarsi verso un altro avversario, rendendo la pianificazione degli scontri ancora più attenta rispetto a titoli analoghi. Una feature interessante è quella del combattimento tramite IA della cpu. E’ possibile, infatti, delegare alla cpu il comportamento di un personaggio e dell’intero gruppo, qualora si trovassero le battaglie troppo ripetitive ed estenuanti. Nonostante l’ IA non brilli per comportamento, in qualunque momento sarà possibile tornare al controllo manuale, rendendo l’opzione decisamente flessibile e gradevole.
In definitiva la giocabilità diLunar SSSC è tutta nei combattimenti (per fortuna i nemici saranno visibili ed evitabili) e in qualche piccolo enigma necessario per andare avanti, il che non rappresenta necessariamente un limite al gioco quanto, piuttosto, un voler rimarcare le basi di un genere che ha fatto scuola.
Comparto tecnicoSe dalla struttura di gioco è lecito attendersi un impianto solido e classico, un po’ meno lo è fondare il tutto su un comparto visivo piuttosto obsoleto in contrapposizione a quanto la console grigia di Sony sa e può offrire. Data la natura e il sapore classico del titolo, non avrebbe di certo giovato una rappresentazione tridimensionale moderna, tuttavia anche sul panorama bidimensionale Lunar presenta non poche pecche visive. Gli sprite, ad esempio, sono piccolissimi e poco animati, i fondali sono caratterizzati da preset di texture affiancate dando, purtroppo, una sensazione di ripetitività. Molti interni saranno uguali, così come alcuni posti appartenenti al medesimo set. Gli effetti speciali sono deboli, e si limitano a uno scrolling multi-livello e poco altro. Chiunque cerchi un titolo sconvolgente dal punto di vista prettamente grafico, insomma, farebbe bene a pensarci due volte prima di mettere le mani sul prodotto Game Arts. Il sonoro, invece, risulta curato oltremodo, quasi a stonare con la scarsa definizione grafica. Sia gli effetti che le splendide musiche sapranno catturarvi e rendere memorabile ogni momento di gioco. Il doppiaggio , infine, risulta buono ed azzeccato.
Purtroppo alcuni fastidiosi problemi possono compromettere l’esperienza di gioco. In particolare a volte potrà capitare che dopo un combattimento il gioco inspiegabilmente si blocchi, non consentendo altra manovra che il reset manuale della console, con successiva perdita dei dati. Salvate spesso e siate pronti al peggio, poiché perdere questo piccolo gioiello sarebbe davvero un peccato solo per questi problemi aggirabili.
– Gameplay solido..
– Storia avvincente
– FMV realizzati ottimamente
– ..ma troppo classico
– Alcuni bug rovinano l’esperienza di gioco
7.7
Il lavoro alla base di Lunar Silver Star Story Complete è encomiabile. Su Playstation non si è mai vista un’edizione tanto ricca di contenuti. I due cd, infatti, racchiudono il making of e la colonna sonora. Il gioco è quanto di più classico proponga il mercato dei giochi di ruolo, ovvero una storia emozionante, ricca di colpi di scena e narrata tramite dei FMV realizzati in maniera impeccabile, tanti combattimenti e un cast di personaggi ben caratterizzati. In definitiva un’esperienza di gioco piacevole e godiblissima, minata soltanto da un comparto tecnico ancorato al passato e qualche bug di troppo.