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Recensione

Everybody's Golf

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Avatar di Okami

a cura di Okami

Pubblicato il 13/10/2005 alle 00:00
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Il Verdetto di SpazioGames

8

Everybody’s Golf,Minna no golf in Giappone, Hot Shots Golf in America, ha accompagnato, come Ridge Racer, i tre lanci territoriali della PSP.Chi ha acquistato la console all’uscita Giapponese, come il sottoscritto, ha avuto sicuramente modo di provarlo: la penuria di titoli, che normalmente affligge ciascuna console al lancio, porta a tentare generi “particolari” e meno familiari ad alcuni.

Le OriginiPersonalmente non sono mai stato particolarmente patito di giochi di golf, o meglio di giochi di golf eccetto uno: Neo Turf Masters per Neo Geo. Certo, la grafica può risultare datata, ma il motore di gioco è quanto di più perfezionato e vicino alla reale esperienza si sia mai avvicinato ad uno schermo, simulatori compresi. Il trend ovviamente vuole che un gioco per essere bello debba essere tridimensionale e fotorealistico, e resta poco spazio per un gioco 2D del 1996.Everybody’s Golf (traduzione più vicina al titolo originale: Minna no golf – il golf di tutti) in ciascuna delle precedenti incarnazioni, compresa quella portatile, si discosta un tantino dalla media rinunciando a franchise noti (Tiger Woods in primis) per focalizzare l’attenzione sulla giocabilità. A scansioni facciali e motion capture, EG contrappone una grafica super -deformed discretamente raffinata che permea tutta l’esperienza: dalla presentazione alle belle animazioni personalizzate che accompagnano i colpi meglio (e peggio) riusciti.

GraficaCome accennato, il gioco non punta sulla grafica fotorealistica (che, fra l’altro, vista la limitata potenza delle console attuali, risulta spesso poco credibile) ma stravolge i canoni affidandosi ad un’interpretazione cartoonesca dello sport.Non ci sei deve lasciar sviare dall’aspetto del gioco: l’engine considera la fisica della pallina con notevole precisione e difficilmente ci si trova spiazzati da una traiettoria. Insomma, raggiunta una certa abilità nello swing ed una minima esperienza nella lettura del vento è sempre possibile far cascare la palla dove si vuole.Digerita la scelta stilistica si comincia ad apprezzare la qualità del comparto grafico nell’insieme. L’ambiente è rappresentato da un adeguato numero i poligoni, i personaggi sono ben animati (carina anche la sequenza di corsa con cui si raggiunge la pallina) e lo scenario è ben caratterizzato in ciascuno dei sei percorsi di gara dei quali solo due sono disponibili dall’inizio del gioco.

SonoroFortunatamente il sonoro non è stato modificato: gli effetti ambientali “naturali” e le musichette disimpegnate della versione giapponese sono state trasferite in toto nelle versioni occidentali. La colonna sonora si adatta bene allo sport rappresentato, con temi poco invasivi e la cui ripetizione non risulta mai fastidiosa. Le voci dei caddy sono state tradotte in inglese ma non in italiano.

CaricamentiMinna no Golf rappresentava un pessimo esempio di ottimizzazione: ogni fase di gioco era punteggiata da fastidiosi e lunghi loading (mai durante una buca). La versione europea introduce una piccola icona di un UMD nell’angolo in basso nella schermata. Non è chiaro se sia un elemento di distrazione o altro, ma, apparentemente, i tempi risultano essere più brevi rispetto alla controparte giapponese. Il fatto di poter capire gli aiuti, spesso realmente utili, mostrati durante il caricamento, rende l’esperienza più sopportabile.

GiocabilitàEverybody’s Golf sfrutta il testato sistema dei tre “tocchi”: con il primo si avvia l’indicatore della potenza di tiro, con il secondo lo si ferma (senza dimenticare l’influsso del vento sulla traiettoria, fondamentale negli ultimi percorsi) e con il terzo (opzionale qualora si fosse scelta la modalità di tiro automatica) si setta l’accuratezza del colpo. Quanto più precisi sono i tocchi, tanto migliore risulta la traiettoria della pallina. Nulla di nuovo, nulla di particolarmente ricercato, e tuttavia un sistema quasi perfetto per la gestione del tiro, libero da raffinatezze inutili alla Tiger Woods.Il sistema di lancio varia quando si giunge sul green. Addirittura, qui, i tap disponibili sono due e non tre. Il problema è la presentazione dell’ondulazione del green.Everybody’s Golf utilizza una griglia per visualizzare l’inclinazione e gli avallamenti del green: il colore della suddetta griglia indica una diversa quota rispetto al giocatore (verde=stessa quota, rosso=salita, blu=discesa) mentre il dislivello è indicato da una serie di puntini bianchi che scorrono lungo le linee: maggiore è la velocità dei puntini, più evidente è il dislivello. Sebbene con la pratica si riesca a migliorare di molto il putting, alcuni errori, specialmente in gara, possono risultare frustranti.

Gotta catch’em allL’avanzamento nel gioco ha effetti interessanti.Superare un percorso o un avversario ha diverse conseguenze: in primo luogo l’esperienza del giocatore aumenta, e, diversamente da altri giochi, tutti i personaggi beneficiano dell’esperienza acquisita,; in secondo luogo si rendono disponibili numerosi oggetti con funzioni specifiche. A parte una gran quantità di elementi di vestiario, si possono raccogliere palline e mazze con caratteristiche speciali: per esempio quelle che lanciano la pallina a maggiore distanza, con precisione o spin. Ogni item modifica le statistiche del personaggio per mantenere una sostanziale parità fra i giocatori: un aumento della potenza solitamente viene compensato da una diminuzione di altre caratteristiche (precisione, spin) e viceversa. Combinando palline e mazze è possibile creare il personaggio perfetto, o almeno il personaggio che meglio si adatta alle caratteristiche di gioco che intendete adottare. Quando poi si utilizza spesso un personaggio, aumenta il suo Heart Meter, l’indicatore di “fedeltà” al giocatore. Il risultato non è chiarissimo, ma complessivamente un personaggio con più cuori risulta più gestibile.Altri unlockables sono ovviamente i percorsi: sei in totale, contro due soli inizialmente disponibili; ovviamente la difficoltà cresce fra un percorso e il successivo.

Poi, come detto precedentemente, ci sono i personaggi: i primi due sono sostanzialmente bilanciati, i classici allround characters perfetti per iniziare. Proseguendo nel gioco, si ha la possibilità di sfidare in modalità versus dei nuovi personaggi. In caso di vittoria lo sconfitto viene aggiunto al roster dei disponibili. I più ‘avanzati’ sono consigliati ai giocatori esperti: le statistiche non sono per nulla bilanciate e sta all’abilità “costruttiva” del giocatore abbinare palline e mazze adeguate al fine di “correggere” eventuali imperfezioni di gioco.La soddisfazione derivante dal successo della propria creazione è notevole, come pure notevole è la quantità di abbinamenti possibili, azzeccata, vista la possibilità di gioco in multiplayer: ogni personaggio può essere personalizzato all’estremo ed essere immediatamente riconoscibile. Volendo si possono memorizzare fino a cinque diverse combinazioni di vestiti e accessori per ciascuno, sia per sfidare gli amici sia per affrontare percorsi diversi, o ancora più semplicemente per cambiate outfit ogni giorno.

– Giocabilità ben realizzata

– Longevità

– Manca il multiplayer su singola console

– Gestione del green migliorabile

8.0

La disponibilità di un corposo numero di extra, la buona realizzazione grafica, il sonoro, non modificato rispetto alla versione originale, la curva di difficoltà ben calibrata e, soprattutto, la giocabilità, rendono questo prodotto un acquisto interessante. La durata del titolo è notevole grazie anche alle numerose diverse modalità. Speriamo che Everybody’s Golf 2 introduca finalmente la modalità multiplayer su una sola console.

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