Phil Spencer: non è importante che i nostri giocatori comprino Xbox Scarlett

Il dirigente di Xbox spiega la filosofia di Microsoft: a contare è il coinvolgimento tra giochi e servizi, non su quale piattaforma sia

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

La base installata della singola console non è importante. A contare non è su che piattaforma specifica, tra Windows, Xbox One e Xbox Scarlett i giocatori giochino: l’importante è che lo facciano.

Potremmo riassumere così il Phil Spencer-pensiero, che il dirigente di Xbox ha espresso all?E3 2019, nel corso di un’intervista concessa a CNET. In accordo con il fatto che Microsoft non diffonda più i numeri ufficiali di diffusione delle sue console — ma quelli relativi servizi come Xbox Games with GoldGames Pass – Spencer ha spiegato: «non ho mai avuto bisogno che il consumatore che è già in possesso di Xbox One vada a comprarsi un nuovo hardware. Questo business gira intorno ai giochi e alla crescita dei servizi. Quella è la parte del business che crea profitto. Vendere hardware non ti consente di andare in guadagno» ha ragionato Spencer.

«Questo è anche un po’ il motivo per cui ci siamo allontanati dalla corsa a quante console possiamo vendere, dagli annunci delle vendite di quante più console possibili. Non che sia una cosa immateriale, non è questo ciò che voglio dire. La vera radice al cuore del business è quanto i consumatori siano coinvolti nei tuoi servizi. Sono coinvolti? Riesci a fare in modo che quei numeri continuino a crescere?»

Sicuramente le parole di Spencer ben si sposano alla filosofia recente di Xbox, che sta investendo notevolmente per migliorare la libreria di servizi come Game Pass e per garantirsi uno schieramento sterminato di studi first-party – l’ultimo dei quali è Double Fine.

Fonte: GameReactor.eu