Come saranno l'open world, l'endgame e i boss di Redfall? Ce lo spiega il co-director Ricardo Bare

Abbiamo discusso con il co-director di Redfall riguardo a diversi elementi del gioco, passando dalla narrativa al gameplay, fino all'endgame.

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a cura di Silvio Mazzitelli

Redattore

Oltre ad aver provato per circa un’ora e mezza Redfall in anteprima, abbiamo anche avuto la possibilità di intervistare il co-director del gioco Ricardo Bare. Bare lavora in questo settore sin dai primi anni del 2000 e ha contribuito alla realizzazione di molti importanti giochi, iniziando la sua carriera con una pietra miliare come Deus Ex. In Arkane si è dedicato a tutta la saga di Dishonored nel ruolo sia di designer che di writer, per poi passare a Prey, dove ha conservato i medesimi ruoli anche per il DLC Prey: Mooncrash.

Insieme ad Harvey Smith, altro veterano (fu creative director di Dishonored 2 a Lione, prima di passare al team di Austin), sarà il co-director di Redfall (potete già prenotarlo su Amazon), occupandosi di guidare il team di sviluppo sia dal punto di vista del design che della narrativa.

Vi ricordiamo che Redfall uscirà il prossimo 2 maggio in esclusiva su Xbox Series X|S e anche su PC, entrando sin dal day one nel catalogo di Game Pass, come tutte le esclusive Microsoft.

Redfall e le sue caratteristiche principali

Arkane ha sempre avuto una sua filosofia nello sviluppo per cui ogni nuovo gioco deve avere qualcosa di diverso rispetto a quello precedente. Se pensiamo ai lavori precedenti, togliendo sequel e spin-off di Dishonored (che a loro volta hanno introdotto importanti cambiamenti alla formula precedente), c’è effettivamente una varietà enorme tra un Prey e un Deathloop.

Lo stesso si può dire anche per Redfall, data la sua impronta votata alla cooperativa, una prima volta per un gioco Arkane. Abbiamo quindi chiesto a Ricardo Bare quali aspetti condivide con i precedenti lavori della software house e quali invece lo rendono differente.

Bare ci ha spiegato quanto l’approccio creativo sia importante nello sviluppo dei loro titoli rimarcando:

«Ci sono diversi aspetti che accomunano i nostri giochi soprattutto per quanto riguarda il processo creativo. Cerchiamo sempre di concentrarci soprattutto sulla costruzione di un mondo di gioco molto profondo e dettagliato in ogni suo aspetto, specialmente riguardo la narrativa.

L’altro aspetto su cui ci concentriamo sono le meccaniche: puntiamo sempre a dare ai giocatori gli strumenti per pensare e poi dargli la libertà di risolvere le situazioni nella maniera che più preferiscono. Questo è quello che tutti i nostri giochi hanno in comune.

Penso inoltre che, anche se i nostri giochi siano molto diversi tra loro, ad esempio Dishonored è un gioco basato molto su meccaniche stealth e con missioni principalmente lineari, mentre Prey dà molta più libertà al giocatore nell’avanzamento, si possa capire che sono fatti dalle stesse persone.

Lo stesso vale anche per Redfall. Siamo molto orgogliosi di quanto fatto con il mondo di gioco, è molto profondo e pieno di sorprese e sono sicuro che i giocatori si divertiranno molto a esplorarlo. Ci sono poi gli eroi, tutti con poteri diversi e molto divertenti da usare. Ogni protagonista ha uno stile di gioco unico e i giocatori potranno usare questi poteri in maniera creativa per far fronte alle diverse situazioni che incontreranno».

Redfall è uno sparatutto pensato per la cooperativa, un genere molto popolare e diffuso nel mondo dei videogiochi.

Dopo averlo provato è però evidente che ha delle profonde differenze rispetto a qualsiasi altro gioco sul mercato, e anche Bare ce ne conferma le unicità: «anche in questo titolo lo stile di Arkane nel dare piena libertà ai giocatori di approcciare le situazioni nel modo che preferiscono è una delle basi. Abbiamo poi un setting piuttosto unico. Certo esistono molti altri giochi sui vampiri, ma non esiste un gioco sui vampiri di Arkane strutturato come un open world. Penso che Redfall possa offrire un’esperienza nuova con una prospettiva unica per questo genere».

Gli Dèi Vampiri e l’open world

Un elemento che ci ha incuriosito di Redfall (potete già trovarlo prenotabile su Amazon) dopo la nostra prova è la presenza di questi Dèi Vampiri: creature dalla potenza incredibile in grado di oscurare il sole o di tagliare l’isola fuori dal mondo creando dei muri d’acqua tutto intorno.

Nella missione da noi giocata abbiamo solo potuto conoscere il passato di uno di questi esseri chiamato The Hollow Man, e ci siamo chiesti quanto saranno varie e uniche nel gioco le boss fight con questi Dèi Vampiri, che saranno ovviamente l’apice delle battaglie all’interno di Redfall.

Bare ci dà alcune interessanti informazioni su questi esseri all’apice della società dei vampiri.

«Si, queste saranno le boss fight principali del gioco, ma non le uniche.

Le battaglie con gli Dèi Vampiri saranno differenti l’una dall’altra, anche se alla fine lo scopo dei giocatori sarà quello di abbatterli a suon di proiettili e finirli con un paletto nel cuore, ma il modo per sconfiggerli sarà differente per ognuno di essi».

Bare va oltre la questione svelandoci anche qualche informazione in più riguardo al mondo di gioco: «Quello che avete giocato oggi è soltanto la prima area del gioco, ne esiste un’altra molto più grande che verrà introdotta successivamente».

Il co-director continua parlandoci anche del numero di Dèi Vampiri e alcuni dettagli sui loro culti:

«La prima area che avete visto oggi avrà solo uno degli Dèi Vampiri, mentre la seconda area ne avrà ben tre. Ognuno di questi vampiri ha il proprio culto di fanatici personale, ma questi tre si odiano tra loro tanto quanto odiano voi, e i loro culti si attaccheranno a vicenda quando entreranno in contatto.

I giocatori potranno dunque approfittare di questa situazione guidando un gruppo di cultisti verso un altro, così da farli combattere tra loro.”

L’area da noi provata era infatti la parte iniziale posta nella cittadina di Redfall – che Bare ci conferma essere una cittadina americana di piccole dimensioni. La seconda area dell’open world sarà di stampo più rurale e molto più aperta, dove potremo trovare fattorie, campi di grano e molto altro.

I personaggi e la storia

Lo stesso Bare ci aveva confermato prima della nostra prova che nel gioco finale una volta scelto un personaggio non si potrà più cambiare fino alla fine della campagna.

Ci siamo chiesti quanto cambierà il gioco a seconda della scelta di uno dei quattro protagonisti, sia in termini di storia che di gameplay.

«Per quanto riguarda il gameplay, il gioco sarà molto diverso dato l’approccio unico di ogni personaggio dovuto soprattutto ai propri poteri speciali. Per quanto riguarda la storia invece, abbiamo dovuto fare qualcosa di diverso rispetto al passato dove nei nostri precedenti giochi l’eroe era solo uno. Qui abbiamo quattro diversi protagonisti e per questo abbiamo deciso di concentrare la storia maggiormente sulla città e sui vampiri.

Però ci saranno diverse situazioni dove spiccheranno il background e il carattere di ogni personaggio. Ad esempio visitando il cinema della città, Layla, che vive a Redfall, dirà che ama il cinema e che si ricorda di aver visto di recente un film in quel posto, mentre Jacob invece potrebbe dire che odia i pop corn.

Inoltre se gli stessi personaggi continueranno a giocare insieme, pian piano inizieranno a parlare sempre di più dando vita sempre a nuovi dialoghi. Questo aspetto è importante anche per quanto riguarda il gameplay, dato che i personaggi che legheranno maggiormente tra loro otterranno un bonus di potenziamento quando staranno insieme».

Bare ci conferma anche che, lato gameplay, ogni personaggio avrà delle abilità legate a specifiche armi, anche se non ci saranno limitazioni alle armi equipaggiabili. Ad esempio Jacob sarà specializzato nei fucili da cecchino, Layla nei fucili a pompa e d’assalto, mentre Devinder più sulle armi speciali come quelle a raggi UV.

Visto che Redfall sembra concentrarsi molto sulla sua componente narrativa, abbiamo chiesto a Bare quanto la storia sarà portata avanti anche nel mondo di gioco e nelle missioni secondarie, oltre che nella campagna principale, e a quanto pare anche questo nuovo titolo seguirà l’esempio dei precedenti giochi di Arkane:

«Il nostro approccio alla narrativa è forse un po’ più passivo rispetto ad altri studi. Ci concentriamo molto sul rendere i mondi da noi creati molto credibili, la storia è quindi molto profonda, ma per comprenderla in ogni sua sfaccettatura c’è bisogno di molta esplorazione.

Ci saranno documenti e file audio da trovare, scene speciali da vedere e molto altro. Ad esempio, se vi avvicinerete di nascosto ad alcuni cultisti potreste sentirli parlare tra loro degli Dèi Vampiri rivelandovi anche nuove informazioni.”

Un approccio che ricorda infatti molto i vecchi titoli di Arkane e che renderà l’esplorazione in Redfall più interessante, dunque.

L’endgame di Redfall

Una delle domande che ci tenevamo a fare al co-director di Redfall riguarda l’endgame del titolo. Una volta finita la campagna ed esplorato il mondo di gioco nella sua interezza, cosa spingerà gli utenti a continuare a giocare?

Bare si è dimostrato molto fiducioso sui contenuti in arrivo, di cui al momento sappiamo soltanto dell’arrivo di due eroi addizionali in futuro.

«Abbiamo probabilmente più materiale per il futuro di qualsiasi altro gioco a cui abbiamo lavorato in passato. Con il fatto che il titolo arriverà su Game Pass e sarà inoltre giocabile in cooperativa, abbiamo preparato molti nuovi contenuti e siamo molto eccitati all’idea di supportare il gioco a lungo.

Staremo attenti sin da subito al bilanciamento del gioco, inserendo cambiamenti e sistemando eventuali problemi. In più non vediamo l’ora di inserire anche nuovi mostri ed eroi al suo interno».

Bare ci ha inoltre rivelato due motivi per cui secondo lui varrà la pena rigiocare il gioco ulteriormente dopo la prima volta:

«Il primo motivo sarà la possibilità di provare un nuovo eroe. Il gameplay infatti cambierà molto da un personaggio all’altro, grazie ai set di poteri unici che porteranno ad approcci completamente diversi in gioco.

Il secondo motivo è che abbiamo inserito una meccanica molto simile a quella presente in giochi come Diablo. Quando i giocatori cominceranno una nuova partita, potranno selezionare un livello di difficoltà superiore mantenendo però inalterato tutto l’equipaggiamento e il livello ottenuto nella partita precedente. In questa nuova partita troveranno poi nemici più potenti e allo stesso tempo anche nuove armi più forti.”

Bare ci conferma poi che il numero e la potenza dei nemici cambierà anche in base al numero di giocatori presenti. Con un team di quattro giocatori ci saranno nemici molto più forti in giro in modo da non rendere il gioco troppo semplice.

Ringraziamo ovviamente Bare per la nostra chiacchierata e vi ricordiamo che potete scoprire tutto su Redfall visitando la nostra pagina dedicata al gioco di Arkane Austin.