Microsoft chiude un altro capitolo della sua travagliata divisione gaming: Contraband, il videogioco co-op sviluppato da Avalanche Studios e annunciato con nel 2021, è stato ufficialmente cancellato. Dopo quattro anni di sviluppo e pochissime informazioni condivise con il pubblico, il progetto finisce in un limbo che ha tutte le sembianze di un epilogo definitivo.
A dare confermare la cancellazione del titolo è stata proprio Avalanche con una dichiarazione indubbiamente diplomatica: «Lo sviluppo attivo di Contraband è stato interrotto mentre valutiamo il futuro del progetto. Ringraziamo la community per l’entusiasmo dimostrato sin dall’annuncio e vi forniremo aggiornamenti in merito a questo progetto appena possibile.» Parole che, tradotte, suonano come l’ennesimo addio mascherato da posticipo.
Presentato come un “paradiso per contrabbandieri in cooperativa ambientato nel mondo fittizio degli anni ’70 di Bayan”, Contraband era uno dei titoli su cui Xbox aveva puntato molto per rafforzare il suo catalogo first-party. Lo studio svedese Avalanche, noto per la serie Just Cause, avrebbe dovuto offrire ai giocatori un’esperienza open world esplosiva, ma in seguito a quel teaser del 2021 non se ne è saputo più nulla, mentre da oggi potremmo solo immaginarci come sarebbe stato.
Un tracollo sempre più incomprensibile
La cancellazione arriva in un periodo decisamente nero per Xbox. Solo il mese scorso, Microsoft ha falcidiato centinaia di posti di lavoro nella sua divisione gamimg e messo la parola fine a progetti importanti come Perfect Dark, Everwild, l’enigmatico Blackbird e persino Turn10, gli sviluppatori della celebre serie Forza Motorsport (che potete trovare su Amazon), è stata ridotta drasticamente. Il messaggio è chiaro: anche se i numeri sono positivi a Redmond si stringe la cinghia, e anche i sogni ad alto budget non sono più intoccabili.
Al momento il colosso guidato da Phil Spencer continua a perdere pezzi. E con ogni titolo che sparisce nel nulla, si fa sempre più difficile capire quale sia la vera strategia dietro la divisione gaming di Microsoft. I numeri sono i più alti di sempre, ma a quanto pare non bastano per controbilanciare gli ingenti investimenti fatti negli ultimi anni.