Il colosso videoludico svedese Massive Entertainment, noto principalmente per aver dato vita alla saga Tom Clancy's The Division e più recentemente per Avatar: Frontiers of Pandora e Star Wars Outlaws, ha intrapreso una strada tanto insolita quanto preoccupante nel panorama dell'industria videoludica. Lo studio ha infatti lanciato un appello interno chiedendo ai propri dipendenti di candidarsi volontariamente per il licenziamento, una mossa che si inserisce in una più ampia riorganizzazione aziendale che sta investendo diverse divisioni di Ubisoft.
La strategia adottata dallo studio scandinavo prevede un programma di transizione di carriera volontaria, attraverso il quale i dipendenti eleggibili possono scegliere autonomamente di lasciare l'azienda beneficiando di un pacchetto di sostegno che include assistenza finanziaria e supporto nella ricerca di nuove opportunità professionali. Questo approccio rappresenta un tentativo di identificare chi è disposto ad andarsene prima di dover eventualmente ricorrere a procedure di licenziamento più drastiche e imposte dall'alto.
La riorganizzazione non è un fulmine a ciel sereno, ma si colloca all'interno di una strategia ben definita. Massive Entertainment ha infatti annunciato l'intenzione di concentrare le proprie risorse sul franchise di The Division e sullo sviluppo del motore grafico Snowdrop, oltre che sulla piattaforma Ubisoft Connect. Questa scelta comporta necessariamente un ridimensionamento dell'organico, con un riallineamento di team e risorse per rafforzare la tabella di marcia dei progetti futuri.
Nel comunicato ufficiale pubblicato sul proprio account X, lo studio ha voluto rassicurare i giocatori sulla solidità dei progetti in corso. The Division 2, The Division 2: Survivors, The Division Resurgence e il tanto atteso The Division 3 proseguono secondo i piani con "forza, focus e ambizione", come sottolineato dalla società. L'impegno verso la community rimane quindi invariato, nonostante il riassetto interno in atto.
La notizia arriva in un momento particolarmente delicato per Ubisoft, che sta attraversando una fase di trasformazione strutturale a livello globale. Poche ore prima dell'annuncio di Massive Entertainment, anche RedLynx, lo studio finlandese famoso per la serie Trials, ha comunicato una proposta di ristrutturazione che potrebbe comportare il taglio di un massimo di 60 posizioni lavorative. In questo caso, l'obiettivo dichiarato è quello di trasformare lo studio da sviluppatore multipiattaforma a specialista di giochi per "piccoli schermi", quindi presumibilmente per dispositivi mobili.
Il contesto più ampio vede Ubisoft alle prese con cambiamenti organizzativi significativi. All'inizio di questo mese ha infatti preso il via Vantage Studios, una sussidiaria sostenuta da Tencent che supervisiona tre delle proprietà intellettuali più redditizie dell'azienda: Assassin's Creed, Far Cry e Tom Clancy's Rainbow Six. Pur rimanendo parte del gruppo Ubisoft, questa nuova entità godrà di piena autonomia nelle decisioni relative alla direzione creativa e ai piani commerciali di ciascun franchise.
La prassi di invitare i dipendenti a presentarsi volontariamente per il licenziamento rappresenta una strategia aziendale relativamente inusuale nel settore videoludico europeo, dove le normative sul lavoro tendono a essere più protettive rispetto ad altri mercati. Questo approccio mira evidentemente a evitare conflitti e contenziosi, offrendo ai lavoratori la possibilità di gestire la propria uscita dall'azienda con maggiore controllo e con l'ausilio di un pacchetto di supporto economico e professionale.