The Last of Us Part II è costato davvero tantissimo a Sony

Un documento di Sony Interactive Entertainment trapelato in rete ha mostrato le cifre effettive spese nello sviluppo di The Last of Us Part II e non solo.

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a cura di Marcello Paolillo

Senior Staff Writer

The Last of Us Part II è stato un gioco che ha lasciato il segno, a quanto pare anche nelle tasche di Sony.

Il capolavoro di Naughty Dog, che potete trovare su Amazon, è arrivato sul mercato ormai diversi anni fa, imponendosi come uno dei titoli più chiacchierati di sempre.

Le polemiche sollevate dai contestatori non sono bastate a impedire al gioco di superare le 10 milioni di copie vendute in tutto il mondo.

Ora, come riportato anche da Polygon, è emersa la cifra esatta che Sony avrebbe speso per produrre il gioco, e non sono di certo spicci.

Mercoledì 28 giugno 2023, un documento di Sony Interactive Entertainment trapelato in rete, ha mostrato le cifre effettive spese nello sviluppo di Horizon Forbidden West e, appunto, The Last of Us Part II.

Le cifre erano decisamente enormi Horizon Forbidden West è costato 212 milioni di dollari in un periodo di cinque anni e con 300 sviluppatori a tempo pieno, mentre The Last of Us Part II è costato 220 milioni di dollari, in circa sei anni con 200 dipendenti a tempo pieno.

I documenti sono stati estratti dall'elenco delle prove dell'udienza della FTC tra Xbox e Activision-Blizzard, ma Tom Warren di The Verge ne ha twittato un frammento poco dopo il loro caricamento.

I numeri probabilmente non includono il budget di marketing di Sony per ogni gioco, ma l'avvocato della società ha fatto notare che i costi di marketing per i giochi AAA sono elevati, anche per franchise affermati.

Non è chiaro, inoltre, se la cifra includa i costi di outsourcing (è comune che gli studi di videogiochi esternalizzino gran parte dello sviluppo). Ciò significa che i costi individuali per Horizon Forbidden West e The Last of Us Part II sono probabilmente ben superiori alle cifre indicate.

A proposito di contestazioni, Jim Ryan è da poco tornato all'attacco dell'acquisizione di Xbox e Activision-Blizzard prendendosela, ancora una volta, con la gestione futura di Call of Duty.