Steam continua la sua marcia trionfale nel panorama del gaming digitale, stabilendo un nuovo record storico con oltre 41,6 milioni di utenti connessi simultaneamente. Un traguardo impressionante che supera l'intera popolazione del Canada e che testimonia la crescita inarrestabile del gaming su PC come piattaforma privilegiata dai videogiocatori di tutto il mondo.
Il picco è stato registrato domenica 12 ottobre, quando la piattaforma di Valve ha visto oltre 13 milioni di giocatori attivamente impegnati in una partita. Un dato che segna un balzo significativo rispetto al precedente record, quando gli utenti simultanei erano "appena" 35 milioni. La differenza di oltre 6 milioni di connessioni in poco più di un anno racconta molto sulla velocità con cui il PC gaming sta conquistando nuove fette di mercato.
L'uscita di Battlefield 6 ha probabilmente giocato un ruolo importante in questo boom. Lo sparatutto di DICE si è piazzato comodamente al quattordicesimo posto nelle classifiche di concorrenza di Steam durante il suo weekend di debutto, contribuendo sicuramente all'impennata complessiva degli accessi. Ma sarebbe riduttivo attribuire il merito solo a un singolo titolo, per quanto atteso.
I numeri parlano chiaro: secondo un'analisi approfondita pubblicata all'inizio del 2025 su "The State Of Video Gaming in 2025", il settore PC ha registrato una crescita del 20% nei ricavi, mentre le console sono rimaste sostanzialmente ferme dal 2021. Il rapporto definiva il gaming su computer "un punto luminoso" in un'industria caratterizzata da ricavi altrimenti stagnanti.
La democratizzazione dell'accesso al gaming su PC ha subito una forte accelerazione grazie alla diffusione di dispositivi portatili come Steam Deck. Questi hardware hanno abbattuto le barriere all'ingresso, permettendo a un pubblico più ampio di avvicinarsi a una piattaforma tradizionalmente percepita come più complessa e costosa rispetto alle console.
La supremazia di Steam nel mercato digitale non è casuale. A differenza di altri client per videogiochi, spesso percepiti come macchinosi e frustranti da utilizzare, la piattaforma di Valve si è guadagnata la reputazione di essere intuitiva e affidabile. Oltre a GOG, che offre la possibilità di scaricare direttamente i file di installazione, pochi concorrenti possono vantare un'esperienza utente paragonabile.
Tuttavia, questa dominanza quasi monopolistica solleva interrogativi legittimi. Concentrare un patrimonio videoludico di migliaia di giochi, liste di amici e anni di cronologia su un'unica piattaforma rappresenta una vulnerabilità notevole. Gabe Newell, il fondatore di Valve, gode sicuramente di una reputazione migliore rispetto ad altri miliardari del settore tecnologico, ma la dipendenza da un singolo ecosistema rimane preoccupante.
La questione non è puramente ipotetica. Molti utenti continuano a utilizzare servizi che si sono progressivamente deteriorati semplicemente per inerzia e per l'impossibilità pratica di migrare altrove. L'esempio più lampante è Google, sempre più invaso da contenuti generati dall'intelligenza artificiale e sempre meno utile, eppure ancora dominante perché radicato nelle abitudini di miliardi di persone da decenni.
Abbandonare Steam oggi significherebbe dire addio non solo a una libreria di giochi costruita negli anni, ma anche a una rete sociale, a progressi di gioco, a recensioni e contenuti della comunità. Un costo di uscita talmente alto da rendere la piattaforma praticamente insostituibile, indipendentemente dalle eventuali future scelte aziendali di Valve.