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Remedy vuole tornare a fare profitti dopo il flop Firebreak

Remedy Entertainment registra una perdita operativa di 16,4 milioni di euro nel terzo trimestre, in parte a causa di FBC: Firebreak.

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a cura di Antonello Buzzi

Staff Writer

Pubblicato il 29/10/2025 alle 13:15

La notizia in un minuto

  • Remedy Entertainment affronta una grave crisi finanziaria con perdite operative di 16,4 milioni di euro nel terzo trimestre 2025, causata dal flop commerciale di FBC: Firebreak
  • Il CEO Tero Virtala lascia l'azienda e viene sostituito da Markus Mäki, co-fondatore dello studio, con la missione di riportare urgentemente la compagnia alla redditività
  • La strategia futura punta sui franchise consolidati Control e Alan Wake, oltre al remake di Max Payne 1&2 con Rockstar, per raggiungere il successo commerciale sostenibile entro il 2030
Riassunto generato con l'IA. Potrebbe non essere accurato.

Remedy Entertainment, celebre per franchise amati come Control e Alan Wake, si trova ad affrontare una crisi finanziaria innescata dal flop di FBC: Firebreak, lo spin-off cooperativo ambientato nell'universo di Control che non è riuscito a conquistare il pubblico come sperato. I numeri parlano chiaro: tra luglio e settembre 2025 l'azienda ha registrato una perdita operativa di 16,4 milioni di euro, un crollo drammatico se confrontato con il profitto di 2,4 milioni dello stesso periodo dell'anno precedente.

La situazione diventa ancora più preoccupante guardando all'intero anno fiscale in corso. Da gennaio a settembre 2025, Remedy accumula perdite per 15,6 milioni di euro, un dato significativamente peggiore rispetto ai 2,9 milioni di rosso dello stesso periodo del 2024. Questo deterioramento progressivo ha costretto la compagnia a rivedere completamente le proprie previsioni: se inizialmente si aspettava un aumento sia dei ricavi che dei profitti operativi, ora deve fare i conti con una redditività negativa che mette sotto pressione l'intera organizzazione.

Il terremoto finanziario ha provocato conseguenze immediate anche ai vertici aziendali. Appena dodici giorni dopo l'emissione di un profit warning agli azionisti, Remedy ha annunciato l'uscita "con effetto immediato" dell'amministratore delegato Tero Virtala. Al suo posto è subentrato Markus Mäki, co-fondatore dello studio, con il ruolo di CEO ad interim e la missione di riportare la nave in acque più tranquille. La tempistica dell'avvicendamento testimonia l'urgenza percepita dall'azienda di cambiare rotta prima che la situazione diventi irreversibile.

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Mäki non usa mezzi termini nell'analizzare la situazione attuale. "Sono entrato nel ruolo di CEO il 22 ottobre per alzare l'asticella e il senso di urgenza in tutta l'organizzazione", ha dichiarato il neo-amministratore, sottolineando come la strategia di Remedy rimanga invariata ma necessiti di un'esecuzione decisamente più efficace. Il suo focus immediato si concentra sul garantire prestazioni commerciali migliori parallelamente allo sviluppo di progetti di successo, obiettivo che richiede un coordinamento interno rafforzato e un'attenzione costante alle esigenze del mercato e dei giocatori.

La filosofia espressa da Mäki è cristallina nella sua brutale semplicità: l'industria videoludica continua a essere dominata dai grandi successi, e il ritorno alla redditività passa necessariamente dalla creazione di videogiochi distintivi e commercialmente vincenti che i giocatori amino davvero. In altre parole, serve evitare altri FBC: Firebreak e tornare a produrre hit capaci di conquistare il mercato. Non bastano più titoli di nicchia o esperimenti coraggiosi che non trovano il proprio pubblico.

Nonostante il disastro commerciale, Remedy non abbandonerà immediatamente FBC: Firebreak. Lo studio si è impegnato a completare la roadmap di contenuti promessa alla community, anche se con risorse ridotte. "Continuiamo a lavorare su funzionalità che aumentano il valore per i giocatori e che sono giustificate dalle nostre aspettative di vendita a lungo termine aggiornate", ha spiegato Mäki, precisando che parte del team di sviluppo è stata però già riassegnata ad altri progetti in lavorazione. Una mossa che bilancia gli impegni presi con i giocatori attuali e la necessità pragmatica di non sprecare ulteriori risorse su un prodotto che non ha centrato gli obiettivi.

Guardando al futuro, Remedy mantiene ambizioni importanti. L'obiettivo dichiarato per il 2030 è diventare uno studio creativo altamente rispettato con successo commerciale significativo e sostenibile. Per raggiungerlo, la compagnia punta principalmente sui franchise già consolidati: Control e Alan Wake riceveranno la maggior parte degli investimenti e continueranno a espandersi anche in altri media, secondo la strategia a lungo termine. Parallelamente, procede il lavoro sul remake di Max Payne 1&2 in collaborazione con Rockstar Games, un progetto che potrebbe rappresentare un'ancora di salvezza commerciale grazie alla notorietà del brand.

Mäki ha voluto rassicurare investitori e fan sullo stato degli altri progetti in sviluppo, sottolineando come procedano secondo i piani nonostante le difficoltà con FBC: Firebreak. Lo studio finlandese intende bilanciare attentamente il rischio dei propri prodotti, mantenendo però la capacità di creare nuove esperienze per il pubblico, come ha fatto negli ultimi trent'anni. "Non siamo soddisfatti delle nostre recenti performance finanziarie", ha ammesso candidamente l'amministratore, "ma rimaniamo fiduciosi nella nostra capacità di creare grandi videogiochi che risuonino con i giocatori e che siano commercialmente di successo, riportandoci alla redditività". Una dichiarazione che suona come un impegno solenne verso azionisti sempre più preoccupati e una fanbase che spera di vedere Remedy tornare ai fasti dei suoi titoli più celebrati.

Fonte dell'articolo: www.videogameschronicle.com

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