Lo sviluppatore di Mirror's Edge: gli Obiettivi e i Trofei «sono un male»

Gli Achievement sono 'un male per il gioco'? Secondo uno sviluppatore del vecchio titolo di EA Mirror's Edge assolutamente sì.

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a cura di Marcello Paolillo

Senior Staff Writer

Ricordate Mirror's Edge? Si tratta di un originale avventura in soggettiva del 2008, sviluppata da DICE e pubblicata da Electronic Arts per PlayStation 3, Xbox 360 e Microsoft Windows.

Avvistabile tra le altre cose anche su Amazon, il gioco aveva dalla sua una gran bella dose di originalità, grazie al fatto di farci provare l'ebrezza del parkour tra i grattacieli di una vera metropoli del futuro.

Nella nostra recensione d'altri tempi lo definimmo «un esperimento riuscito; propone un genere completamente nuovo, e la qualità della realizzazione è indiscutibile».

Ora, come riportato anche da True Achievements, sembra proprio che qualcuno abbia una lamentela specifica, la quale avrebbe in qualche modo danneggiato il gioco in questione.

Fredrik Thylander, lead gameplay designer di Ubisoft Massive e in precedenza di DICE, dove ha lavorato a Battlefield e Mirror's Edge, si è espresso in merito agli Obiettivi e ai Trofei, sostenendo che sono stati un male per il gioco.

Thylander, che ora lavora al franchise di The Division presso Ubisoft Massive, ha condiviso su Twitter quella che ammette essere una "opinione impopolare".

Prima di entrare a far parte di Massive, Thylander ha lavorato per DICE ed è stato responsabile della creazione dell'elenco degli Achievement per il gioco free-running Mirror's Edge.

Gli Achievement sono stati "un male" per il gioco? Secondo Thylander assolutamente sì. «Opinione impopolare: gli obiettivi e i trofei sono stati un male per il gioco», afferma lo sviluppatore.

E ancora: «Restringono i giochi, interrompono e distolgono l'attenzione, e consumano risorse che avrebbero potuto rendere il gioco migliore».

È interessante notare che gli obiettivi di Mirror's Edge aggiungono di fatto una notevole fetta di longevità a quella che altrimenti è un'avventura in solitaria piuttosto breve. Resta il fatto che il punto di vista di Thylander è del tutto condivisibile.

Ricordiamo che Mirror's Edge ricevette anche un sequel, ossia Catalyst, recensito su queste stesse pagine diversi anni fa.