Dragon Age the Veilguard si è mostrato ai fan della saga di BioWare come un gioco di ruolo dagli evidenti problemi di identità, con una parte da gioco di ruolo spesso inesistente o perlomeno ridotta all'osso.
Come sapete se avete seguito le notizie sullo sviluppo, il titolo doveva essere inizialmente un gioco live service conosciuto con il nome in codice "Morrison", e solo successivamente è stato trasformato nel prodotto che abbiamo visto sul mercato, ovvero un single player vero e proprio.
Il sonoro fallimento di Anthem indusse infatti Electronic Arts a riconsiderare la propria strategia, permettendo a BioWare di tornare a sviluppare un'esperienza prettamente single-player. Il problema più importante, secondo quanto emerso, risiede nel fatto che al team sarebbe stato concesso solamente un anno e mezzo per completare questa transizione e il progetto del "nuovo" Dragon Age.
Questo ha costretto gli sviluppatori a riutilizzare gran parte del lavoro già investito nella precedente iterazione multiplayer del gioco, ma con risultati che ovviamente cozzavano con l'idea di creare un vero gioco di ruolo.
In buona sostanza Dragon Age the Veilguard era diventato un titolo dove la capacità di scelta e decisione dei giocatori era molto limitata, poiché il nucleo del gioco era stato concepito per la rigiocabilità delle stesse missioni con gli stessi personaggi, piuttosto che per una progressione narrativa significativa.
E secondo un report di Bloomberg (tramite The Gamer), questa situazione ha portato a un prodotto finale disorganico, dove le scelte maggiori e l'impatto delle decisioni del giocatore sono state inserite all'ultimo minuto nel tentativo di rendere il gioco più aderente allo stile degli altri giochi BioWare.
«Il problema maggiore del gioco, secondo i primi giocatori, era la mancanza di scelte e conseguenze soddisfacenti», svela il report spiegando anche come non c'era niente di quello che ha reso i giochi BioWare dei classici. Inoltre:
«BioWare ha ritardato nuovamente l'uscita del gioco mentre il team ha inserito all'ultimo minuto alcune decisioni importanti, come quale delle due città salvare da un attacco di draghi. [...] I designer hanno faticato ad abbinare le nuove scelte inserite per i giocatori con conseguenze significative a valle.»
È evidente quindi come Dragon Age the Veilguard non avrebbe mai potuto ambire ad avere la nomea di vero gioco di ruolo, a queste condizioni. BioWare ci sta lavorando ancora, ma è difficile che si possano rimettere a posto le cose.
E non aiuta neanche il contorno di polemiche sollevate dalla frangia di giocatori schierati politicamente, che hanno creato la narrazione della presunta propaganda "woke" di Veilguard per scagliarsi sul progetto con critiche tutto meno che legate al videogioco in sé.