GTA 5, codice sorgente venduto per una cifra ridicola dopo un attacco hacker

Rockstar è stata vittima di un attacco hacker che ha diffuso moltissimi dati, dando il via alla vendita del codice sorgente di GTA 5.

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

Rockstar continua ad avere problemi non indifferenti relativi ad attacchi da parte degli hacker, perché in una recente ondata di violazioni sono state diffuse molte informazioni sensibili e, tra le tante, anche il codice sorgente di GTA 5 che pare sia stato venduto ad un gruppo di modder.

Questo significa, di fatto, avere il codice originale di Grand Theft Auto V (lo trovate su Amazon) e poter lavorare direttamente con quello, invece di creare delle semplici mod con l'autorizzazione di Rockstar.

Il codice, come riporta The Gamer, è stato trafugato dopo un attacco che ha rivelato tante informazioni segrete dell'azienda.

Sono emerse conferme sull'esistenza di Bully 2, ancora una volta, un GTA Tokyo così come un DLC per Grand Theft Auto V che non è mai stato realizzato, purtroppo le informazioni personali dei dipendenti di Rockstar e il codice sorgente del quinto capitolo della serie.

Quest'ultimo pare sia stato venduto per solo $2mila, una cifra ridicola se consideriamo che si tratta del codice sorgente di uno dei videogiochi più venduti degli ultimi 20 anni. 

L'acquirente sarebbe TMP (TickleMePickles), parte di un gruppo di acquisto che ha concordato l'acquisto del codice sorgente per la cifra di $2mila. Ma la storia dell'acquisto è ancora più surreale, stando ad alcuni messaggi privati che sono stati pubblicati online.

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Stando alla ricostruzione, TMP riceve i dati ma non salda immediatamente l'acquisto (illecito di suo, lo ricordiamo). Invece, tenta di rivenderlo ulteriormente per guadagnare dei soldi, chiedendo all'inizio $6mila e, dopo aver ricevuto dei rifiuti, abbassando la cifra fino a $200.

A questo punto tutte le offerte vengono rifiutate e, di conseguenza, TMP minaccia di diffondere pubblicamente il codice sorgente solo "per dispetto", come ritorsione per la mancata vendita. Dalla conversazione con un utente non meglio identificato su Discord, TMP viene successivamente minacciato di denuncia per aver diffuso parzialmente il codice sorgente.

Al momento manca una conferma ufficiale ma, stando alle molteplici fonti che lo riportano, sembra proprio che Rockstar debba ritrovarsi ad inseguire un gruppo di modder che si è comportato in maniera surreale. Una situazione che si aggiunge al costo già elevatissimo che l'azienda ha dovuto sopportare per via del leak del trailer di GTA 6.

Quello di Rockstar è un attacco che risulta molto simile a quello che ha dovuto subire di recente Insomniac Games, i cui dipendenti ora temono un furto d'identità.