L'effetto sinergico tra prodotti digitali e contenuti audiovisivi ha trovato una delle sue espressioni più eloquenti nel recente trimestre fiscale di Capcom, dove il rilancio di Devil May Cry (qui la nostra recensione del quinto capitolo) ha dimostrato come un anime possa riaccendere l'interesse per un videogame pubblicato anni prima.
La serie animata, debuttata al quarto posto nella classifica Netflix con 5,3 milioni di spettatori e 21 milioni di ore di visualizzazione, ha infatti spinto le vendite del gioco di 1,7 milioni di copie aggiuntive.
Considerando che l'intera serie durava 3 ore e 56 minuti, i numeri suggeriscono che la maggior parte degli spettatori ha seguito l'anime per intero, trasformando poi questo interesse in acquisti concreti del videogame.
Il successo ha portato Devil May Cry 5 a superare la soglia dei 10 milioni di copie vendute, posizionandolo come il titolo più venduto di Capcom nel trimestre appena concluso. L'effetto trascinamento si è esteso all'intera saga: la Devil May Cry HD Collection ha registrato altre 594.000 vendite raggiungendo quota 2,8 milioni complessivi, mentre Devil May Cry 4 Special Edition ha aggiunto 495.000 copie al suo bottino, arrivando a 3,5 milioni totali.
Nel complesso, i giochi della serie hanno venduto 2,78 milioni di copie nel primo trimestre, portando il franchise a 36 milioni di unità vendute nella sua storia. Numeri che fanno presagire un probabile nuovo capitolo della saga in fase di sviluppo presso gli studi giapponesi.
Scenario completamente diverso per Monster Hunter Wilds, che dopo un lancio esplosivo ha mostrato segni di rallentamento preoccupanti. Il titolo aveva conquistato 8 milioni di giocatori nei primi tre giorni dal debutto del 28 febbraio, raggiungendo i 10 milioni nel primo mese. Tuttavia, nell'ultimo trimestre sono state vendute appena 477.000 copie aggiuntive, portando il totale a 10,58 milioni.
La definizione di vendite “deboli” utilizzata da Capcom nel proprio report finanziario descrive una situazione complessa. Su Steam, Monster Hunter Wilds registra una valutazione “estremamente negativa” da parte degli utenti, principalmente a causa di problemi di performance e della lentezza con cui gli sviluppatori stanno affrontando le criticità segnalate.
La base di giocatori su PC si è drasticamente ridotta e il titolo arriva spesso a totalizzare numeri inferiori rispetto al precedente Monster Hunter: World.
Il franchise di Resident Evil continua invece a ottenere risultati eccezionali. Village si è posizionato come il secondo miglior titolo del trimestre con 923.000 copie aggiuntive, raggiungendo quota 12,2 milioni complessivi.
Il remake del quarto capitolo ha aggiunto 706.000 vendite (per un totale di 10,6 milioni), mentre Resident Evil 7: Biohazard ha incrementato di 635.000 unità, portandosi a 15,45 milioni di copie vendute nella sua vita commerciale.
Particolarmente significativo il risultato di Resident Evil 2: con 482.000 copie vendute nel trimestre, ha superato sia Monster Hunter Wilds sia Monster Hunter Rise, raggiungendo 10,89 milioni di unità complessive.
L’intera serie Resident Evil ha distribuito circa 2,7 milioni di copie nel trimestre, consolidando la propria posizione con un totale storico di 174 milioni di unità vendute.
Chiude il quadro Street Fighter 6, che ha conquistato 538.000 nuovi giocatori nello stesso periodo, arrivando a quota 5,2 milioni di copie vendute.
Un risultato solido per il picchiaduro, che conferma la capacità di Capcom di mantenere vive le proprie proprietà intellettuali storiche, adattandole al mercato contemporaneo attraverso strategie multimediali sempre più mirate e sofisticate.