Destiny 2, la situazione di Bungie è "straziante": Sony pronta al takeover

Dopo i recenti licenziamenti, l'atmosfera in Bungie sarebbe disastrosa e lo sviluppatore di Destiny 2 potrebbe essere acquisito totalmente da Sony.

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

Destiny 2 non viaggia in buone acque e la situazione di Bungie è potenzialmente peggiore visto che, dopo i recenti licenziamenti, l'atmosfera all'interno dello studio sarebbe "straziante" e Sony potrebbe acquisire totalmente lo studio.

L'acquisizione fatta dalla casa di PlayStation qualche tempo fa non è infatti totale ma, dopo la chiusura, Sony ha lasciato a Bungie sempre una certa libertà creativa e amministrativa. Un affare gigantesco per quanto riguarda l'ecosistema PlayStation che, però, ha sempre reso Bungie formalmente ancora uno studio indipendente.

Allo stato attuale, Bungie è una filiale completamente indipendente di Sony. Tuttavia il suo consiglio di amministrazione è stato diviso dopo l'acquisizione, e tra i suoi attuali membri ci sono il capo dei PlayStation Studios Hermen Hulst, il vicepresidente senior di Sony Eric Lempel, il co-fondatore di Bungie Jason Jones, il CTO di Bungie Luis Villegas e il CEO di Bungie Pete Parsons. Il consiglio nel suo insieme è diviso tra i rappresentanti di Sony e Bungie, con Parsons che funge da voto decisivo.

Tuttavia questo potrebbe cambiare perché, come riporta IGN US, proprio dopo l'ondata di recenti licenziamenti di massa questo equilibrio potrebbe rompersi per sempre a favore di Sony. Di conseguenza il gigante nipponico potrebbe rendere Bungie un suo studio o, addirittura, integrare gli sviluppatori all'interno degli altri PlayStation Studios e chiudere Bungie in futuro.

Parlando ad IGN US in condizioni di anonimato, diversi dipendenti attuali ed ex di Bungie hanno descritto una riunione di dipartimento avvenuta poco dopo i licenziamenti, in cui i leader hanno lasciato intendere che questo potere condiviso tra Bungie e Sony potrebbe non durare per sempre.

Dopo il taglio della forza lavoro dello scorso ottobre, infatti, all'interno dell'azienda è iniziata a serpeggiare una certa preoccupazione. Non solo per l'esito di Destiny 2, che i fan hanno già dato per morto, ma in misura più importante per quanto riguarda lo stato di salute di Bungie.

Numerosi dipendenti attuali hanno confermato ai microfoni dei colleghi statunitensi che la società ha recentemente implementato numerose altre misure di riduzione dei costi, tra cui il congelamento delle assunzioni in tutto lo studio, la riduzione dei budget per i viaggi, l'eliminazione dei bonus ferie, il mantenimento virtuale del Bungie Day annuale e altri elementi ancora che rappresentevano il welfare aziendale.

Tutto questo ha portato un massiccio calo del morale all'interno dell'azienda, tale che una delle fonti descrive l'atmosfera all'interno di Bungie come "straziante", tanto non sembra esserci un futuro roseo per lo studio. Inoltre gli sviluppatori dichiarano di non vedere un management molto attivo nel tentare di risolvere la situazione, o almeno migliorare l'atmosfera.

Alcuni di loro dichiarano che la frustrazione e la tristezza dei dipendenti, nei giorni contemporanei e successivi ai licenziamenti, sia stata accolta con indifferenza o addirittura ostilità da parte del management di Bungie. Il quale, per altro, ha dichiarato in più di un occasione di non poter garantire che non ci saranno altri licenziamenti in futuro.

Di certo non aiuta il rinvio di The Final Shape, l'attesa espansione di Destiny 2, che avrebbe rappresentato sicuramente una botta di stima e fiducia verso Bungie.

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