Il mondo dei videogiochi è stato letteralmente scosso dall’arrivo di Clair Obscur: Expedition 33, un JRPG a turni sviluppato da Sandfall Interactive che sta raccogliendo consensi unanimi da pubblico e critica.
Questo piccolo gioiello fantasy (che trovate su Amazon) non solo si presenta con uno stile visivo potente e ispirato, ma riesce anche a sfruttare con intelligenza le potenzialità di Unreal Engine 5, dimostrando che anche un team ridotto può realizzare un’opera dal respiro AAA.
Come sottolineato da Digital Foundry, dal punto di vista tecnico Expedition 33 offre risultati eccellenti, pur con qualche compromesso.
Le riflessioni gestite da Lumen sono efficaci anche se a volte sfumate, e i dettagli delle mesh restano elevati grazie a Nanite, evitando il fastidioso pop-in. Le ombre, in particolare su PS5 Pro, sono realistiche e ben diffuse, anche se non tutte le aree sembrano beneficiare allo stesso modo delle tecniche più avanzate.
Dal punto di vista prestazionale, PS5 Pro è infatti la piattaforma ideale: offre una modalità qualità a 30fps e una performance a 60fps, con solo leggere perdite in illuminazione e riflessi.
Le console base (PS5 e Xbox Series X) seguono a ruota, pur con risoluzioni dinamiche più basse. La Series S, invece, è quella che soffre di più: niente 60fps, compromessi marcati su riflessi e illuminazione e una resa generale molto attenuata.
Eppure, al di là del comparto tecnico, ciò che rende Clair Obscur: Expedition 33 speciale è la sua coesione tra stile, musica (oltre otto ore di colonna sonora) e gameplay. Un perfetto esempio di come la bellezza nei videogiochi possa sbocciare anche senza budget faraonici, come del resto vi abbiamo spiegato nella nostra ricchissima recensione (con video) che trovate sulle pagine di SpazioGames.
Restando in tema, Clair Obscur ha una scioccante cosa in comune con The Last of Us: l'avete letta?