L'Australia contro le loot-box: serve regolamentazione

L'Australia tenta nuove vie per regolamentare le loot-box

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

L’Australia continua a volerci vedere chiaro, in materia di loot-box e microtransazioni. Per questo motivo, la House of Representatives Standing Committee on Social Policy and Legal Affairs ha avanzato nuove proposte per assicurarsi che i videogiochi non possano proporre liberamente quelle che ritiene essere «forme di gioco d’azzardo simulato».

Una delle misure al vaglio della commissione è imporre una verifica sull’età dei consumatori – con l’idea che vengano valutate ipotesi per  «restringere l’accesso alle loot-box e ad altri elementi di gioco d’azzardo simulato nei videogiochi computerizzati, cosicché siano accessibili solo ad adulti dai 18 anni in su, con misure comprendenti la verifica obbligatoria dell’età.»

microtransazioni videogames

Sempre secondo la Commissione, sarebbe anche fondamentale dare visibilità all’inclusione delle loot-box già nelle indicazioni del prodotto: i giochi dovrebbero, insomma, segnalare in modo chiaro, con degli avvisi, l’inclusione di microtransazioni, casse premio, skin e oggetti cosmetici acquistabili con denaro reale.

Per il momento, in Australia le loot-box non rientrano nelle normative legate all’Interactive Gambling Act del 2001, motivo per cui non sono regolamentate. Vedremo se queste proposte troveranno realizzazione o meno nel prossimo futuro.

Fonte: GamesIndustry