Il Calendario dell'Avvento giorno 12 | Sconti, scontini, scontelli

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a cura di Matteo Bussani

Come facciamo dall’inizio di dicembre, introduciamo le riflessioni sul giorno di oggi ricordando le mire dell’appuntamento quotidiano riservato al Calendario dell’Avvento. Al posto che trovare cioccolatini o regali, giorno per giorno cercheremo di proporre una riflessione o un ricordo relativi al 2018. Un’annata che a suo modo ha segnato dei cambiamenti e ha visto l’uscita di tanti titoli, alcuni incredibili, altri meno. In totale sono 24 argomenti diversi che ci accompagnano al Natale e, speriamo, possano servire a riscoprire qualcosa che ci eravamo dimenticati oppure banalmente convincerci che un gioco che abbiamo amato, ci ha lasciato qualcosa anche a distanza di mesi dalla sua uscita. E’ stato così per gli appuntamenti precedenti, che potete trovare a questa pagina.

Eccoci arrivati dunque al 12 dicembre pronti per continuare questo percorso, stavolta dedicandoci a una grande costante che si è perpetrata per tutto l’anno: gli sconti.

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Indipendentemente dal periodo dell’anno, abbiamo oramai capito che c’è sempre un buon motivo per proporre degli sconti. Dai classici saldi stagionali, mensili e settimanali, si passa a quelli occasionali, di inizio estate, fine estate, Natale, Capodanno, Black Friday, Cyber Monday, Pasqua, del battesimo del figlio del cugino, e così via. E’ andata definitivamente a perdersi quell’unicità che rendeva determinati momenti e periodi imprescindibili per riuscire ad avere il proprio oggetto di desiderio sottocosto.

Sarà che il meccanismo di vendita funziona per i clienti e per i venditori. I primi accedono a titoli, accessori e regali a un prezzo inferiore di quello che la targhetta del listino proporrebbe; i secondi riescono a dare via fondi di magazzino o garantirsi una base installata del software maggiore. Una politica win-win tipica delle logiche consumistiche moderne che fa felici gli uni, alle prese con delle compere gratificanti, e gli altri che possono portare report positivi ai propri datori di lavoro.

Il giocatore, difatti, in prospettiva dello sconto, ha bisogno di sentirsi legittimato in un acquisto e il fatto che un prodotto sia scontato è già di per sé sufficiente a metterlo di buon umore. Una volta però attivato questo interruttore nella mente del giocatore è questione di attimi cadere, come si suol dire, dalla padella alla brace.Una volta sbloccato il meccanismo nella mente del compratore, si ha l’effetto di incrementare radicalmente gli acquisti durante i periodi di sconto, ma al contempo ridurli drasticamente nelle loro adiacenze.

Un’eventualità che torna a infastidire il venditore che per ridurre l’oscillazione ha reso fluidi e ciclici questi momenti di follia agli acquisti. In questo modo, pubblicità e scelte oculate dei prodotti creano quell’inebriante sensazione di offerte, e ottimizzano le spese a perdere di chi deve tirare su quello che può riducendo invenduto oppure guadagnando in popolarità sfruttando il volano di certe combinazioni d’affari.

Arriviamo così con il collegamento al 2018. Il trend non è certo nuovo, ma quest’anno abbiamo assistito a un evento che non aveva ancora raggiunto questo tipo di popolarità, soprattutto nel Bel Paese. Il Black Friday si esteso a tutti gli ambiti commerciali, tanto che anche il negozio al dettaglio ha iniziato a sbandierarne le diciture sulle proprie targhe delle offerte, e dalla già estesa settimana degli anni passati si è arrivati a farlo durare quasi un mese.

Black november, potremmo dire.

La sua tradizionale unicità che era proprio il momento di isterismo che nasceva di fronte alle 24h contate di offerte e sconti, è sostanzialmente andata persa, dimostrandoci che i numeri battono la tradizione e che gli sconti non sono l’eccezione, ma la regola. Oggigiorno sono più i giorni che hanno qualche cosa per cui essere festeggiati che non quelli ordinari, pensate ai saldi di Steam che non fanno più notizia, o le offerte tanto al chilo dei vendor digitali. Una politica dell’evento che è entrata nel quotidiano, e che sicuramente ci porteremo dentro anche nell’imminente 2019.