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Darkest Dungeon 2 | Provato - Un nuovo viaggio verso l'oscurità

Dopo il successo del primo capitolo, Darkest Dungeon 2 prova a mischiare le carte in tavola, ma resta sempre uno spietato tattico a turni

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a cura di Daniele Spelta

Redattore

Informazioni sul prodotto

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Darkest Dungeon II
  • Sviluppatore: Red Hook Studios
  • Produttore: Redo Hook Studios
  • Piattaforme: PC
  • Generi: Strategico
  • Data di uscita: 26 ottobre 2021 (Accesso Anticipato) - 8 maggio 2023

Giocare a Darkest Dungeon 2 è uno stress senza fine. Stai lì a poche leghe dalla prossima locanda in cui far riposare i tuoi eroi, sei convinto di aver salvato la pelle e invece questi pazzi hanno preferito rubarsi le cure a vicenda e hanno bloccato gli ultimi colpi necessari per abbattere un gregge di pecore con tentacoli e ora tutto ciò che resta di loro sono delle tristi lapidi ai bordi della strada, un sinistro presagio per chi oserà affrontare in futuro quei luoghi dissennati.

Se pensate che il nuovo capitolo del tattico a turni creato da Red Hook Studios sia meno crudele e spietato del suo predecessore vi sbagliate di grosso e siamo anche certi che la situazione non potrà far altro che degenerare una volta terminata la fase di Early Access attualmente in corso.

Le morti continueranno a susseguirsi senza sosta, verrete falcidiati da mostri di ogni genere e i crolli psicologici dei vostri avventurieri sono già lì pronti a rovinare una run che stranamente stava filando liscia. Sembrerà forse un'esagerazione, ma le novità di Darkest Dungeon 2 rendono l’esperienza ancora più crudele e, purtroppo spesso, frustrante.

Noi vi abbiamo avvisati.

Il male si sta espandendo

Le vicende narrate in questo secondo episodio si ricollegano direttamente al passato della serie, anche se restano sempre sullo sfondo e servono più come giustificazione per le contorte fantasie del team di sviluppo, che anche questa volta non si è risparmiato in termini di un bestiario davvero raccapricciante.

Scopriamo subito che la vecchia magione di famiglia infestata del primo capitolo è infatti solo una piccola scintilla dell’oscuro incendio che sta avvolgendo tutte le città, oramai ridotte in rovina e rese spettrali dopo l’apparizione di abominevoli creature in stile Lovecraft, banditi e cultisti vari.

In questo orizzonte senza speranza c’è però uno sventurato gruppo di eroi che ancora cerca di sconfiggere le forze oscure. Darkest Dungeon 2 racconta il viaggio di questa disperata banda e lo fa adottando una struttura del tutto nuova. La componente gestionale del precedente episodio è stata accantonata e dunque niente più liste infinite di anonimi personaggi - in puro stile X-COM - da scartare senza troppi complimenti, buttati qua e là fra ospedali e chiese diroccate.

Al suo posto Red Hook Studios ha introdotto una progressione da rogue-lite. La lunga e interminabile campagna viene così sostituita da partite più brevi, dove il fallimento riporta il giocatore ad inizio percorso, da cui intraprendere un nuovo e disperato tentativo. Attualmente è presente solo una campagna della durata di 6-7 ore, ma al momento del lancio della versione 1.0 Red Hook Studios ha già promesso di aggiungere ulteriori avventure, una tranquilla rassicurazione per chi pensava di sconfiggere l'oscurità in una manciata di minuti.

In pochi hanno il coraggio di affrontare l'orribile minaccia

La variazione della struttura ludica stravolge completamente l’essenza stessa del gioco e chi aveva apprezzato l’impostazione adottata in precedenza potrebbe storcere il naso davanti a questo inedito approccio. In Darkest Dungeon 2 gli eroi hanno un volto, un nome e una storia passata da scoprire incontro dopo incontro.

Non sono semplici pedine da mandare allo sbaraglio e il maggior approfondimento sui vari background, almeno in teoria, dovrebbe generare più empatia nel giocatore, non più uno spietato manager incaricato di gestire della carne da macello da mandare nei sotterranei della magione infestata, ma ora esso stesso componente invisibile di una banda pronta ad affrontare le terribili minacce nascoste nella devastazione.

Così facendo, Red Hook Studios ha però compresso la forte narrativa emergente presente nel primo capitolo, che ora è stata accantonata in favore di storie già scritte da altri. Anche la struttura da rogue-lite non ci ha convinto a pieno.

Il viaggio degli avventurieri avviene ora a bordo di una scalcinata carrozza e a noi spetta il compito di dirigere la spedizione, scegliendo quale strada intraprendere e quale punto di interesse raggiungere. Lungo il percorso incontreremo torri d’esplorazione grazie alle quali scoprire i prossimi bivi, ci sono mercanti da cui acquistare merci, disperati da aiutare, ospedali dove curare le ferite, antiche biblioteche da esplorare, casseforti da razziare e altari dove scoprire il passato dei vari personaggi e soprattutto sbloccare ulteriori abilità, spesso accessibili solo dopo aver completato alcuni semplici mini-giochi.

Ovviamente ci sono poi gli scontri, segnalati sulla strada oppure generati casualmente se si decide di seguire una via più dissestata e identificata sulla mini-mappa in colore blu.

Lo abbiamo già detto in apertura e lo ribadiamo nel caso non fosse chiaro: Darkest Dungeon 2 è un gioco spietato e questo vale anche per il semplice viaggio. Durante gli spostamenti, per ragioni alle volte non chiare, gli avventurieri incrementeranno il livello stress, inizieranno a lamentarsi fino ad arrivare a crisi di nervi con dirette ricadute sui punti salute. Anche gli incontri teoricamente positivi spesso creano più problemi che guadagni e dopo qualche risposta negativa di troppo, ecco sorgere dissidi e rapporti conflittuali tra gli eroi, con pesanti ricadute in battaglia che spesso provocano più danni degli stessi attacchi avversari.

C’è anche l’altro lato della medaglia e raramente nascono relazioni positive e relativi bonus - come attacchi aggiuntivi o cure gratuite durante gli scontri - ma la verità è che non si ha mai il pieno controllo della situazione. Il concetto di salute mentale ha quindi un peso specifico maggiore in Darkest Dungeon 2 e tenere sotto controllo il livello di stress e i rapporti tra i protagonisti può esser più importante che aver una barra dei punti vita al massimo livello.

Più facile a dirsi che a farsi però, perché una forte aleatorietà circonda ogni spedizione e questo fattore caso è forse il vero nemico, soprattutto per quei giocatori che amano pianificare alla perfezione ogni singola mossa e studiano con attenzione tutti i modificatori e le statistiche.

La morte è solo un nuovo inizio

La sconfitta è un’evenienza da tenere sempre in considerazione, ma ad ogni game over corrisponde un piccolo passo in avanti, in puro stile rogue-lite. A fine run si acquisiscono infatti punti esperienze e si cresce di livello – e ai vari avanzamenti sono collegati nuovi oggetti che sarà possibile reperire durante la run, amuleti più potenti con cui aumentare le statistiche dei personaggi e soprattutto verranno sbloccate tutte le altre classi, che andranno così ad accrescere le opzioni tattiche e le possibili combinazioni dei quattro eroi con cui iniziare la nuova partita.

Oltre al medico della peste, alla ladra di tombe, al fuorilegge e al militare, andranno in seguito ad aggiungersi la furia, la fuggitiva, il giullare o, ancora, l’occultista, con un ventaglio di sinergie via via crescenti, anche se non sempre tutto è perfettamente bilanciato.

Fra le varie abilità, quelle di cui non abbiamo mai potuto fare a meno sono quelle che alleviano i punti stress, mosse pressoché indispensabili nel proprio arsenale e che su cui spesso spendevamo i punti upgrade ottenuti durante la campagna. Anche la gestione degli eroi è mutata rispetto alla passata iterazione e ora non è più possibile selezionare più eroi appartenenti alla stessa classe per creare il proprio party. Una scelta tutto sommato ragionevole date la maggior profondità e unicità dei vari personaggi.

La lotta contro le forze del male

Fra i tanti cambiamenti effettuati da Red Hook Studios, i duelli sono la sezione che ha ricevuto meno ritocchi. Uscito nel 2015, Darkest Dungeon ha fatto scuola nell’ambito dei tattici a turni e dalla sua pubblicazione in avanti sono stati molti i titoli che si sono ispirati ad esso. Era quindi naturale che si andasse verso delle piccole modifiche e che non si intraprendesse una direzione rivoluzionaria.

I quattro avventurieri sono ancora disposti in fila indiana e sono contrapposti specularmente al gruppo di nemici, che occupano anche essi i quattro slot di posizione. Una volta determinato l’ordine di attacco ha inizio il duello all’ultimo sangue, una battaglia dall’alto contenuto tattico dove attaccare a testa bassa ha quasi sempre un esito nefasto.

Occorre infatti saper leggere tutti i modificatori, conoscere le debolezze dei nemici e sfruttare ad esempio gli attacchi venefici o incendiari contro i nemici con scarse resistenze verso questi elementi. Il sistema di combattimento è più asciutto rispetto al passato ma, oltre alla forte casualità dei duelli, attualmente la difficoltà viene involontariamente aumentata dalla scarsa leggibilità dell’interfaccia, dove appaiono di frequente modificatori e parametri di cui non si conoscono bene gli effetti. Ricordiamo comunque che Darkest Dungeon 2 è ancora in accesso anticipato e, oltre ai nuovi contenuti, siamo certi che il team di sviluppo troverà il tempo necessario per limare tutte queste imperfezioni nella UI.

Un elemento di cui si può restar più che soddisfatti già da ora è la direzione artistica, sempre di livelli altissimi e decisamente unica, ora sostenuta da una qualità grafica nettamente più prestante se messa al paragone del primo capitolo. Il numero delle animazioni è aumentato a dismisura e anche mentre ci si avventura a bordo della carovana in mezzo alle macerie, è difficile restare indifferenti al cospetto delle rovine che circondano quelle città oramai invase da mostri e deliri sempre più contorti.

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Voto Finale

Conclusioni Finali di SpazioGames

Pro

  • Sopravvivere ad una battaglia regala non poche gioie

  • Stile inconfondibile

  • I vari eroi garantiscono molteplici approcci tattici

Contro

  • La casualità è difficile da contenere

  • Interfaccia da migliorare

  • Potreste rimpiangere l'assenza della componente strategica del primo capitolo

Commento

L'accesso anticipato ci ha già dato parecchie informazioni sulla spietata natura di Darkest Dungeon 2. Red Hook Studios è rimasta fedele alla tradizione e gli amanti dei tattici a turni devono ancora sudare le proverbiali sette camicie per sopravvivere ad orrore senza fine, fatto di mostri e soprattutto crisi di nervi. Se i duelli sono rimasti pressoché immutati, la struttura che li circonda è parecchio cambiata e ora ha la forma di un rogue-lite duro e puro. Attualmente c'è qualche imperfezione che non ci ha convinto in pieno in questo nuovo approccio, ma siamo certi che con il passare dei mesi verranno limati tutti i piccoli difetti, ben consci che solo una cosa non cambierà mai: le innumerevoli morti che ci accompagneranno in Darkest Dungeon 2.
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