Cyberpunk 2077 | Video confronto Xbox One X, Xbox Series S e Xbox Series X

Confrontiamo una per una le versioni per le console di Microsoft, partendo dalla mid-gen 2017 a salire

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a cura di Paolo Sirio

Il caso Cyberpunk 2077 è deflagrato nelle nostre vite di gamer che chiedevano nient'altro che godersi il loro grande, grandissimo titolo tripla-A nelle vacanze natalizie di un anno infausto. Chiaramente, da anno infausto qual è, il 2020 ha voluto privare tanti di noi – quelli che non godono di un PC da svariate di migliaia di euro, almeno – anche di quest'ultimo piacere videoludico, ed è per questo che siamo qui a presentarvi un ennesimo video confronto tra versioni diverse – per analizzare quello che CD Projekt RED ha portato sul mercato console e come lo ha fatto, e soprattutto per aiutarvi a scegliere la versione che fa per voi.

Ci spiace. Ci spiace molto che per un gioco tanto atteso, e tanto complesso da un punto di vista tematico, il discorso si stia riducendo al mero aspetto tecnico. Per quanto ci riguarda, salvo casi eccezionali in cui è bene discuterne, non amiamo particolarmente parlare di grafica, risoluzioni, frame rate e poligoni, e nelle nostre disamine siamo soliti lasciare da parte tali particolari, a patto che non costituiscano, in un senso o nell'altro, un'annotazione tanto importante da spostare gli equilibri della valutazione.

In quest'ottica, pertanto, pensate quanto ci pesi essere qui a parlare di questo anziché del tema del transumanesimo che pure tocca così da vicino la produzione polacca e tanto ha affascinato il nostro Domenico Musicò, che ne ha parlato nella sua approfondita recensione della release per PC e in uno speciale successivo. Ci spiace, e ci spiace anche molto, ma è quello che – da gamer che spesso si sentono presi in giro dalle politiche di queste grandi aziende che ci trattano da consumatori cui vendere un prodotto anziché da appassionati che pagano per ricevere emozioni – in tanti ci state chiedendo, ed è quello che, contravvenendo ad una nostra regola non scritta, vi proponiamo oggi a proposito delle edizioni di Cyberpunk 2077 per Xbox One X, Xbox Series S e Xbox Series X.

Xbox Series S e Xbox One X

Cyberpunk 2077, va premesso, gode di una direzione artistica super, che permette al gioco di avere un look distinto e brillante sull'ultima delle piattaforme supportate. Ciò detto, l'aspetto puramente estetico del gioco è scintillante di notte su tutte le console che abbiamo testato, dove lo scuro della sera riesce a coprire le magagne della compressione di texture e risoluzione, mentre soffre parecchio di giorno, dove alla luce del sole vengono fuori i limiti di un port che avevamo definito illo tempore à la Nintendo Switch, con colori slavati e una definizione frequentemente molto bassa.

Di norma, siamo stati abituati in questo paio di mesi di next-gen a vedere la retrocompatibilità usata in modo forse difficile da digerire eppure alquanto schematica: Xbox Series S gestisce i giochi alla maniera di Xbox One S, prendendo di fatto quel codice e trasferendolo sulla propria macchina da next-gen low cost, mentre Xbox Series X parte dalle versioni Xbox One X. CD Projekt RED ha implementato una soluzione simile ma in molteplici punti ha lasciato che il gioco traesse vantaggio dell'hardware nativo su cui risiede, creando delle SKU ad hoc prima ancora che venisse lanciato il fantomatico upgrade con le caratteristiche di prossima generazione (che non sappiamo ancora in cosa consisterà né quando uscirà).

Si è discusso a lungo del rischio che Xbox One X fosse più performante di Xbox Series S e, al di là del discorso sui teraflops (i 6 della passata generazione di hardware garantiscono comunque meno prestazioni di 4 dell'attuale), con Cyberpunk 2077 vediamo un assaggio della “rivalità” crossgenerazionale che si gioca comunque su un terreno molto friabile.

Per intenderci, Xbox One X esprime, pur essendo ormai della scorsa gen, una definizione di gran lunga superiore a quella di Xbox Series S in questo momento sullo shooter RPG, il che gli conferisce un vantaggio inaspettato sulla qualità dell'immagine; se da un lato il gioco ha un aspetto quasi next-gen, specie di notte, di contro qui abbiamo prestazioni fastidiosamente sotto i 30fps in maniera costante – non tanto cali specifici, che pure sono presenti ovunque e si palesano nelle vicinanze di stutter (interruzioni palpabili, più che banali oscillazioni), quanto una pesantezza dell'azione dovuta al fatto di essere sempre intorno ai 25fps se non leggermente di meno. Inoltre, One X è l'unica Xbox su cui abbiamo incontrato crash, curiosamente connessi tutti alla stessa missione (“Il Colpo”) ma in punti diversi della mappa, mentre sulle altre è sempre filato tutto liscio.

Abbiamo visto segnalazioni di utenti che testimoniavano una situazione migliore nel momento in cui si disattivassero i quattro filtri disponibili, che comprendono l'aberrazione cromatica, il lens flare e il motion blur, e abbiamo compiuto un test nella parte finale del nostro video su Xbox One X: come noterete, non c'è un vero e proprio guadagno nella disattivazione dei filtri, soltanto il titolo si alleggerisce negli spostamenti sull'asse orizzontale poiché rinuncia alla sfocatura dei movimenti, un effetto per cui non impazziamo neppure su PC e che ci fa piacere sia opzionale su console. Detto questo, però, ammettiamo di preferire il gioco con tutti i filtri attivati, visto che disabilitandoli l'immagine si appiattisce (ulteriormente) troppo ed evidenzia pure la fisiologica carenza di qualità delle texture.

Xbox Series S presenta una risoluzione inferiore, con i difetti marcati che abbiamo menzionato in alto (estetica à la Switch, col dovuto rispetto alla fenomenale macchina di Nintendo), ma prestazioni enormemente migliori rispetto a Xbox One X: il gioco non soffre di quella stessa pesantezza e, pur avendo più cali e una minore stabilità al confronto, pare quasi una modalità performance del prodotto testato sulla mid-gen del 2017. Merito della CPU che, essendo di nuova generazione, non costituisce più il collo di bottiglia che avevamo invece imparato ad odiare fin dalla release originale delle PS4 e Xbox One basate sull'architettura Jaguar di AMD.

Avendo questa potenza addizionale, la CPU la spende non soltanto sulle prestazioni ma anche sul gioco in sé, che su Xbox Series S ha infatti un traffico più denso e una densità della folla maggiore quando ci addentriamo in aree fortemente popolate da NPC. Su entrambe le piattaforme sono palesi artefatti legati allo streaming delle texture, che avviene solo quando siamo molto vicini al punto di caricamento in strada e porta a storture come effetti di illuminazione che si “accendono” solo a ridosso della nostra presenza oppure sagome di ringhiere sul ciglio della strada che si riempiono soltanto dopo averci avvistati.

Non è chiaro se il comportamento della low cost di casa Microsoft sia da attestarsi ad una situazione provvisoria cui sarà posto rimedio con l'uscita dell'upgrade next-gen il prossimo anno o magari da una delle patch in uscita da qui a febbraio, oppure se risponda al mandato di Redmond a proposito del design delle due console, con Xbox One X che fu progettata esplicitamente per il 4K e in quanto tale lo mantiene, o ci prova, come prerogativa persino su Cyberpunk 2077, mentre Xbox Series S punta ai 1080/1440p per focalizzarsi sulle prestazioni. In quanto oggetto misterioso della lineup di Xbox, questo è un caso particolarmente interessante sia oggi che è tutto da chiarire il rapporto con Xbox One X (che si pensava, e forse si pensa ancora, sarebbe stata messa fuori produzione proprio per evitare confronti sgradevoli), sia per comprendere come si regoleranno le software house interne ed esterne in futuro.

Xbox Series X

È il caso di sottolineare che, come Xbox Series X, Xbox Series S ha un vantaggio strategico nei confronti di Xbox One X, costituito dalla sua architettura di nuova generazione. Sebbene il sistema operativo sia lo stesso tra le tre piattaforme, è evidente come le ultimissime console godano di due bonus di non poco conto: i caricamenti più veloci e il Quick Resume.

I caricamenti risultano fin da subito, senza neppure la famosa ottimizzazione, più rapidi sia per quanto riguarda l'avvio della partita – un indicatore è la durata del podcast che si può sentire nella schermata d'attesa, variabile appunto a seconda delle console: si può interrompere prima su S|X – che il ritorno in partita quando veniamo messi K.O. Nonostante i problemi in fase di lancio, il Quick Resume è disponibile e funzionante immediatamente su entrambe le next-gen, e consente di rientrare alla velocità della luce in partita a prescindere dal sistema su cui ci si trovi.

Non siamo di fronte ad un titolo eccessivamente lento ma, in coerenza col progetto di partenza di Microsoft, Series X e S consentono di risparmiare tempo prezioso e soprattutto abbattere una barriera mentale tipica dei gamer che non hanno troppo a disposizione per le loro sezioni e magari pensano “ok, non ce la farò mai a giocare un numero dignitoso di ore oggi, non la accendo neanche”. Pure a giorni di distanza, vi ritroverete sorpresi di riprendere un gioco e vedere l'etichetta “Quick Resume” che si avvia in alto a destra dopo aver cliccato sull'icona di un titolo nella home.

Quanto alle peculiarità di Xbox Series X, parliamo della migliore versione console attualmente in circolazione e una che già così, già prima dell'update, propone spaccati serissimi di next-gen, soltanto mettendo a frutto l'ambizione del progetto e la direzione artistica eccezionale. Si tratta dell'unica release console (Stadia propone una scelta simile) a godere di due modalità grafiche: una che punta sulla Qualità e un'altra sulle Prestazioni.

Per come siamo stati abituati (bene) dall'inizio di generazione, normalmente punteremmo sulla modalità Prestazioni ed è così che abbiamo avviato la nostra avventura a Night City. Tuttavia, questa modalità – che abbassa la risoluzione per tentare di stare il più vicino possibile ai 60fps con un frame rate sbloccato – non si presenta come la soluzione ideale che avremmo immaginato, dal momento che, a causa delle continue fluttuazioni del frame rate, mette sul piatto un'esperienza troppo inconsistente per essere digerita a lungo.

Di contro, la modalità Qualità sembra una riproposizione ad una risoluzione leggermente più elevata ma con un frame rate palpabilmente più elevato della versione Xbox One X (da cui parte) e un'esperienza, pur non essendo eccezionalmente ferma specie quando spostiamo rapidamente lo sguardo sull'asse orizzontale, più consistente e vicina agli standard che ci saremmo prefigurati per un lancio console.

Il frame rate non è perfetto ma è spesso molto vicino ai 30fps, mentre la qualità dell'immagine lascia spesso senza fiato grazie ad una cornice ora coloratissima, ora tendente a quel blu dei film di fantascienza anni '80 come Blade Runner; in entrambi i casi, che sia di giorno o di notte, Xbox Series X in questa modalità gode di più effetti sullo schermo e di una densità maggiore sia del traffico che della folla, due aspetti sui quali le piattaforme PlayStation – lo abbiamo notato nei nostri video di confronto – soffrono di una grande povertà.

In conclusione

Se siete alla ricerca del modo migliore per godere di Cyberpunk 2077 in questo frangente, dunque, Xbox Series X impostata sulla modalità Qualità è la vostra fermata. Xbox One X ha una qualità dell'immagine sorprendente ma è troppo spesso troppo sotto i 30fps per essere presa seriamente in considerazione, specie se consideriamo che parliamo di un gioco dalle dinamiche shooter in cui è difficile persino mirare (già in un contesto di animazioni di puntamento non precisissime) ad ogni minima fluttuazione, mentre Xbox Series S sblocca questa condizione pur avendo troppi sali e scendi.

Prevedibilmente, le prossime patch stabilizzeranno il frame rate di Xbox Series S (insieme a quello della “gemella”, per ora almeno, Xbox One S), conferiranno qualche punticino alla modalità Performance su Xbox Series X in modo da permetterle di stare più di frequente aggrappata al treno dei 60fps, e ridurranno le incostanze di Xbox Series X in modalità Qualità, ma è difficile che cambino questi equilibri ormai rodati.

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