Cyberpunk 2077: tutta la storia di Night City | La città dei sogni?

Non fatevi trovare impreparati, choombas: Night City è una città difficile per chi non conosce la storia.

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

Uno dei grandi trucchi del cyberpunk, di cui Cyberpunk 2077 fa ovviamente largo uso, è che nelle storie di degrado urbano la vera protagonista è, spesso, la città: Night City. Luogo fittizio situato nella California del Nord ed ispirato chiaramente a Los Angeles, a Night City si ambientano le vicende di Cyberpunk sin dalla sua prima incarnazione nel manuale del gioco di ruolo Cyberpunk 2020. Una vera e propria città stato di sei milioni di abitanti, che Bes Isis (ex-tastierista dei Samurai, la band di Silverhand) descrive amabilmente come una città da cui nessuno può andarsene, “tranne in una sacca per cadaveri”.

Nel 2077 Night City è “il peggior posto in cui vivere in America”, un luogo dove il futuro è incerto che tu sia un privilegiato con uno stipendio fisso, una bella macchina e una moglie-trofeo, o un derelitto che vive alla giornata una run alla volta cercando di non pestare i piedi al capoclan sbagliato per ritrovarti qualche buco in più nel petto.

Ma è anche una città con una ricca storia, che riflette inevitabilmente la condizione in cui i suoi cittadini vivono, e che oggi vogliamo raccontarvi in questa nostra guida turistica. La Lonely Planet per i futuri turisti di Night City, che dal 10 dicembre vestiranno i panni di V nella speranza di vivere il sogno e diventare il re della città.

Le informazioni che seguono sono ricavate da Cyberpunk Red Jumpstart e da Il mondo di Cyberpunk 2077, entrambi disponibili per l’acquisto in italiano.

Fondazione e sviluppo di Night City, da Richard Night a Johnny Silverhand

Night City viene fondata nel 1994 come una comunità urbana da Richard Night, un ragazzo pieno di soldi che sognava di creare la città perfetta. Trovando collaborazioni ed appalti con numerose aziende, Richard Night riuscì nel suo intento. Se non fosse che, a quattro anni dall’inizio della costruzione, Night venne assassinato. L’omicidio venne considerato uno sfortunato incidente, ma è opinione comune che fu un assassinio commissionato da quelle aziende che erano state escluse dal progetto. Ancora oggi l’avvenimento è coperto da nozioni fumose, mentre il povero imprenditore si accontentò nell’oltretomba di avere una città battezzata con il suo nome.

All’epoca era una fiorente metropoli multiculturale, moderna e all’avanguardia… dominata dalle corporazioni, dalla corruzione, dal crimine organizzato e dalle gang di strada. In poco tempo è diventata un carnaio, una città stato completamente indipendente completamente sotto il controllo della Arasaka Corporation, che ha stabilito al suo centro delle imponenti torri gemelle da 140 piani come sede operativa.

Negli anni, le due anime di Night City divennero subito evidenti, nonché divisive quanto mai. Quella di chi è benestante, vive nel lusso con l’unico “problema” di dover lottare nel mondo corporativo (perché non è solo la Arasaka ad allungare le mani sulla città) per mantenere il proprio status privilegiato; e dall’altra parte chi maledice ogni giorno il fatto di essersi svegliato, perché vive nello strato più basso e pericoloso della società, dove bisogna lottare non per uno status, ma per sopravvivere.

In tutto questo c’è chi iniziava a combattere, figurativamente e letteralmente, per cambiare le cose: Edgerunner, Cyberpunk, o semplici ribelli che fossero. Nel 2013, uno degli anni più riprovevoli della città stando a chi li ha vissuti, dopo una serie di guerre tra bande e corporative, Night City vide ristabilire una sorta di ordine con il ritorno dei corpi di polizia, vigili del fuoco ed altri supporti alla cittadinanza. Mentre il giogo corporativo era ancora ben stretto, ma se non altro i cittadini non dovevano più preoccuparsi di morire per strada a causa del fuoco incrociato di una guerra tra bande.

In quello stesso anno, Johnny Silverhand si esibì in uno dei suoi primi atti di ribellione pubblica. Tenne un concerto dei Samurai letteralmente di fronte alle Torri Arasaka, per poi condurre un vero e proprio attacco contro la struttura corporativa, guidando i suoi seguaci e compagni guerriglieri. Le Torri furono gravemente danneggiate, e ci vollero anni per ricostruirle del tutto.

Il 2020, gli anni d’oro e la Quarta Guerra Corporativa

Nel 2020, Night City era considerata la quintessenza della città del futuro – mentre ovviamente non era cambiato nulla dal punto di vista dell’ordine e dell’equilibrio della società. Criminalità dilagante, strade sempre più pericolose, ed il potere delle corporazioni arrivato a livelli inattaccabili. Al contempo era piena di meraviglie tecnologiche, derivate dal capitalismo rampante che ha creato un mondo scintillante, dominato da corporazioni che hanno plasmato il mondo.

Ad aggravare la situazione c’era lo status di città libera, che di fatto rendeva impossibile un intervento nazionale ed allo stesso tempo rendeva Night City il terreno di caccia e di guerra perfetto per tutte le corporazioni. Una guerra, la Quarta Guerra Corporativa, che si abbatté su Night City come non mai.

Tutto nasce nel 2021, quando una grande azienda di trasporti e tecnologia sottomarina dichiarò bancarotta. Due aziende, la CINO e la OTEC si fecero avanti per il takeover, come spesso accade. Dapprima tutto iniziò come una normale battaglia finanziaria, tra manipolazioni di borsa, strategie di investimento e guerriglia economica. Ben presto le trattative degenerarono e le due fazioni vennero alle mani, letteralmente.

La OTEC assoldò l’americana Militech, mentre la CINO stipulò un contratto con la Arasaka. Le aziende in trattativa sfruttarono le due più grandi corporazioni paramilitari dell’epoca, che già di loro erano in un poco mascherano conflitto sin dagli anni ’10, per risolvere l’acquisizione finanziaria scatenando un conflitto globale con una potenza di fuoco - per ognuna - paragonabile alla stragrande maggioranza delle nazioni coinvolte nella Seconda Guerra Mondiale.

Gli Anni Rossi

Il conflitto fu devastante, arrivando nel 2022 a spostarsi addirittura nello spazio con quella che fu definita la Guerra Orbitale. La Quarta Guerra Corporativa finì come finiscono molti conflitti moderni: una bomba atomica.

Il 20 agosto del 2023, un gruppo tutt’ora ignoto fece detonare una “atomica tascabile” nei piani superiori delle Torri Arasaka di Night City. La bomba non distrusse tutta la città, ma ridusse il complesso in macerie e uccise migliaia di persone. Ancora oggi le cause di quella detonazione non sono chiare. Le ipotesi più diffuse sono legate ad un attacco della Militech, mentre altri sostengono che fu un sistema di estrema difesa della Arasaka stessa.

Quello che venne chiamato come l’Olocausto di Night City fu la proverbiale ultima goccia. Il Presidente degli Stati Uniti, Elizabeth Kress, fece un contratto per nazionalizzare la Militech, prendendo il controllo delle sue forze. La Kress bandì la Arasaka da tutti gli Stati Uniti continentali, pronta ad ordinare un assalto alla sede centrale di Tokyo nel caso di ritorsioni da parte della corporazione.

Iniziò ufficialmente il dopoguerra, quelli che ad oggi vennero ricordati gli Anni Rossi. Un nome che può sembrare romantico, ma che era stato coniato per definire quello che era lo stato del mondo all’epoca. Per via degli effetti della guerra globale, l’atmosfera si riempì di particelle che diedero al cielo una tinta rosso sangue, che nel decennio seguente si ridusse arrivando a generare solo albe e tramonti color cremisi. Nonostante l’effetto cromatico nei cieli scomparì dopo una decina d’anni, il periodo tra il 2023 ed il 2045 vengono ricordati comunque come “Gli Anni Rossi”.

Night City in quell’epoca era un rottame, una città dichiarata ufficialmente irrecuperabile dalla Presidente Kress, che rimase in carica per oltre un decennio e fu la fautrice della ricostruzione degli Stati Uniti d’America. In questo periodo la città era diventata una zona di libero scambio per la Confederazione Pacifica (alleanza degli stati di Washington, Oregon, Idaho, Nord California e British Columbia) ed una porta d’ingresso per il resto del mondo, quando non si vuole avere a che fare con gli Stati Uniti.

L’unico aspetto positivo, per quanto lo si possa considerare tale, dell’epoca fu la perdita di potere ed influenza delle megacorporazioni. Dilaniate dal conflitto, divennero molto meno influenti a livello globale, ma tuttavia non ne uscirono definitivamente distrutte ma, paradossalmente, visto il clima incerto ed anarchico del periodo erano più agguerrite che mai nella volontà di tornare in cima.

La ricostruzione di Night City

Tra il 2030 ed il 2040 delle indagini svelarono che la bomba esplosa a Night City durante l’Olocausto era stata trasportata da una squadra della Militech, sebbene la Presidente Kress incolpò l’Arasaka dell’accaduto. Menzogna nella menzogna, l’Arasaka aveva effettivamente un’arma di distruzione di massa nascosta, pronta ad esplodere per impedire che la Militech conquistasse la sede di Night City, che l’azienda non utilizzò mai perché attaccata prima dalla corporazione statunitense.

Nel 2040 circa due milioni di abitati di Night City rimasero senza dimora a causa dell’atomica e dell’inondazione provocata dal collasso delle fondamenta della città. La città iniziò in questo contesto a ricostruirsi, tra la riscossione di vecchi favori presso gli Edgerunners, i clan dei Nomadi e corporazioni come la StormTech Corporation.

Questa insolita alleanza contribuì a ricreare prima le periferie della città, con tanto di coltivazioni che, per la prima volta dopo decenni, erano composte da ortaggi e vegetali naturali, nati spontaneamente dalla terra come una volta. I cittadini di Night City, così come i nuovi organi istituzionali, non hanno mai dimenticato l’abbandono della Presidente Kress e dei suoi Nuovi Stati Uniti d’America (NUSA), ed oggi rivendicano fieramente il loro status di Zona Libera, città stato indipendente.

Dopo lo svelamento della Grande Menzogna sull’Olocausto di Night City, i cittadini tornarono a considerare l’Arasaka come l’unica corporazione in grado di poter sostenere la rinascita della città, sicuramente preferendola ad un eventuale controllo da parte del governo federale.

Il ritorno della Arasaka dopo la Grande Menzogna

In Asia, la terra natia, l’Arasaka affrontava l’umiliazione a testa bassa. Dopo il dispendio impietoso di denaro durante la guerra, alcune acquisizioni ed investimenti di successo fecero salire notevolmente il valore dell’azienda, mentre Saburo Arasaka (CEO dell’epoca) doveva cominciare ad affrontare una vera e propria guerra civile interna tra chi puntava al traballante trono della zaibatsu.

Nel 2069, Night City rischiò fortemente di subire un altro conflitto nelle proprie strade. La neoeletta Presidente Rosalind Myers presentò un programma di unificazione per estendere il dominio federale sugli Stati Liberi, con la scusa di rafforzare la nazione. Questo significava anche dover includere la Confederazione, che al momento supportava anche la ricostruzione di Night City.

In questo stallo, i NUSA dichiararono guerra agli stati separatisti: Colorado, New Mexico, Wyoming, Montana, Arizona, Nevada e California del Nord. Questi Stati Liberi erano segretamente supportati dall’Arasaka con armi e consiglieri di sicurezza, e subirono forti pressioni dai NUSA, fino ad arrivare allo scontro. Quelle che la storia chiamò Guerre Metallare sfiorarono per un soffio Night City. California del Nord (all’interno del quale risiede Night City) e del Sud si ritrovavano su fronti opposti, con il Sud alleato del governo ed il Nord che cercava di rimanere indipendente, e la povera gente di Night City che sperava ogni mattina di non doversi risvegliare al suono di una nuova guerra.

Nel 2070 una divisione dei NUSA arrivò fino alla periferia della città, l’inizio di una probabile invasione che venne fermata per un soffio dal consigliere Lucius Rhyne, che sfruttando i propri contatti chiese pubblicamente la protezione dell’Arasaka, la quale non tardò a rispondere. Pochi giorni dopo, una super portaerei della corporazione nipponica attraccò a Coronado Bay, costringendo i NUSA a ritirarsi.

Night City, la città dei sogni nel 2077

Dopo tanto tempo Night City ha avuto una storia ciclica, ritrovandosi nella stessa situazione di cinquant’anni prima.

Dopo la fine della Guerra di Unificazione, Night City venne re-inaugurata come città libera internazionale, indipendente in tutto e per tutto. Una libertà che la città pagò con il ritorno a spron battuto delle megacorporazioni, che iniettavano denaro per la ricostruzione di quella terra di nessuno con l’obiettivo di guadagnare la propria parte di influenza, nonché un punto d’appoggio sulla costa occidentale dei NUSA.

E nel 2070, Night City diede il permesso alla Arasaka di costruire il suo nuovo quartier generale statunitense nel luogo in cui le storiche Torri vennero rase al suolo nel 2023. Night City aveva di nuovo il suo quartier generale dell’Arasaka, viveva in un momento storico di prosperità ed avanguardia, ma come sempre non a portata di tutti. Poco importa che nel resto del mondo iniziasse a scarseggiare l’acqua potabile, le cybertecnologie avevano creato un nuovo tipo di disturbo mentale praticamente incurabile, un livello pericoloso di stratificazione sociale ed uno spaventoso tasso di criminalità.

Night City nel 2077 è la città dei sogni, per chi sa vivere sul filo del rasoio.

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