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Immagine di Cinders | Recensione - Quando Cenerentola dà due di picche al principe
Recensione

Cinders | Recensione - Quando Cenerentola dà due di picche al principe

Vi siete mai chiesti come sarebbe la fiaba di Cenerentola se i personaggi fossero un po' meno... monodimensionali? Probabilmente, sarebbe come in Cinders

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Avatar di Stefania Sperandio

a cura di Stefania Sperandio

Ex Editor-In-Chief

Pubblicato il 03/09/2020 alle 13:02
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  • Pro
    • Direzione artistica deliziosa
    • Alcuni passaggi della scrittura sono intelligenti, ironici e offrono spunti di riflessione
    • Colonna sonora molto gradevole
    • Numerose diramazioni
  • Contro
    • Sistema di gioco ridotto più che all'osso
    • Verboso
    • Manca una selezione delle scene per provare scelte differenti

Il Verdetto di SpazioGames

7.3
Cinders è un progetto interessante: dopo aver già trovato casa su PC e Nintendo Switch, la visual novel che prende la fiaba di Cenerentola e la stravolge si accomoda ora anche sulle altre console, alle quali porta una scrittura intelligente (ma verbosa), dove non esistono future principesse dall'anima illibata, ma personaggi molto più grigi che non possono limitarsi a essere solo il cattivo nella storia di qualcun altro. Il risultato è un racconto che scorre in modo piacevole, sebbene di tanto in tanto dia la sensazione di girare un po' in tondo e allungare il brodo, che propone un buon numero di diramazioni e al quale avrebbe certo giovato la possibilità di selezionare le scene da rigiocare a epilogo raggiunto, per approfittare pienamente del replay value e rivedere le proprie scelte, così da andare incontro a esiti differenti.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Cinders
Cinders
  • Sviluppatore: MoaCube
  • Produttore: MoaCube
  • Distributore: MoaCube
  • Piattaforme: PC , PS4 , XONE , SWITCH
  • Generi: Avventura grafica
  • Data di uscita: 25/08/2020

È una storia di riscatto, quella della fiaba di Cenerentola. La giovane orfana, moralmente seviziata nella vita di tutti i giorni dalle perfide sorelle e dall'ancora più perfida matrigna dopo la morte di suo padre, trovava riscatto nell'amore del principe che, colpito dalla sua bellezza e dalla sua umiltà, la sceglieva come sua compagna per un regno giusto, con buona pace di arriviste figlie di casate nobili e delle discutibili Anastasia e Genoveffa, ancora più inviperite per la gelosia.

È da questa premessa che parte anche Cinders. L'avventura grafica firmata da MoaCube prende a piene mani la fiaba di Cenerentola e la interpreta a modo suo, seguendo una linea guida principale: e se i personaggi della fiaba non fossero semplicemente bianchi o neri? E se a Cenerentola (qui Cinders), Anastasia e Genoveffa (nell'adattamento celebre di Disney, qui Gloria e Sophia) interessasse tutt'altro che la sola corte dell'erede al trono? E se, soprattutto, la matrigna avesse da dire qualcosa di più della malvagità espressa nella fiaba tradizionale?

Riscrivere Cenerentola: il meglio di Cinders

Quando parliamo di Cinders, facciamo riferimento a una visual novel che ha i tratti del libro-gioco: l'interazione con il titolo è ridotta all'osso, a voler usare un eufemismo, e tutto quello che farete con le sue meccaniche è leggere i dialoghi e prendere alcune decisioni sulle risposte da dare o i luoghi da visitare. Ed è qui che entra la parte ludica: la scrittura ramificata prende sentieri diversi a seconda di come deciderete di comportarvi e dalle persone a cui riuscirete a dare fiducia, proponendovi più di un'alternativa alla tradizionale fiaba di Cenerentola.

Le sorelle di Cinders in una delle scene iniziali del gioco

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La vostra Cinders vorrà coltivare il sogno di sposare il principe? Prendete decisioni conformi a quell'ambizione, ma sappiate che quello tradizionale è solo uno dei possibili quattro finali della protagonista. Ha tutte altre inclinazioni rispetto all'anello al dito? Inseguitele.

Non vogliamo spoilerarvi le diverse altre possibilità, che coinvolgono anche alcuni degli altri personaggi principali del gioco, ma vogliamo sottolineare in questa recensione che, per un progetto così piccolo, il numero di variazioni è buono e sono numerose le battute che vi vengono segnalate direttamente nell'interfaccia come presenti in virtù di una decisione che avete preso in precedenza.

Immaginate Cinders, allora, come uno dei giochi testuali che è possibile realizzare su Twine, ma con un comparto grafico più ricercato – del quale parleremo a breve. Rimanendo nell'ambito della scrittura, uno degli elementi più interessanti del titolo è rappresentato dalle sue sfumature. Non sono solo le tradizionali Anastasia, Genoveffa e la matrigna, infatti, ad aver subito un restyling scrittorio: il gioco saltella agilmente tra momenti leggeri (e a tratti comici) e altri che virano sull'inquietante, e nemmeno la stessa Cinders, al secolo Cenerentola, è priva di egoismi ed eccessi degli esseri umani.

Cinders, insomma, sarà quella che voi vorrete in molteplici aspetti – il che significa che, a seconda dei vostri gesti e delle vostre risposte, potrà anche rivelarsi ben diversa dall'innocente anima eburnea che abbiamo imparato a conoscere nella fiaba tradizionale.

Il design di Cinders spacca

Se il fatto che la scrittura sia capace di tanto in tanto di gettare nella mischia riflessioni e sfumature interessanti, è anche vero che in molti momenti il gioco è inutilmente verboso. Vi capiterà di ritrovarvi in scene che avrebbero potuto durare la metà, in cui le tre sorelle si rimpallano dei commenti con cui si stuzzicano a vicenda, ma con meno estro delle scene più riuscite: piccoli difetti di scrittura che speriamo MoaCube abbia sfruttato per farne tesoro e migliorarsi ulteriormente in tutte le sue prossime produzioni.

La riscrittura di Cerenentola non passa solamente per i personaggi: a essere stati reinventati, in Cinders, sono anche i comprimari e la cittadina stessa che ospita gli eventi, con il risultato che il gioco riesce a mettere insieme magia, occulto folkloristico, fiabesco e favolistico in un'unica soluzione che, per la maggior parte del tempo, vede i pezzi del suo puzzle incastrarsi molto bene l'uno con l'altro.

Il principe cerca moglie? Buon per lui

Vogliamo porre ulteriormente l'accento sulla ramificazione della scrittura di Cinders per parlare dell'aspetto della longevità. Se, infatti, il titolo ha una durata di più o meno quattro ore nella sua prima run, in cui vi confronterete con tutte le sue scene giorno per giorno e prenderete le decisioni chiave in una struttura ad anello che inizia in medias res, sono proprio le ramificazioni a tentare di spingere alla rigiocabilità.

Nel vostro viaggio potrete visitare diverse location in cui si svolgeranno i dialoghi

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Al termine dell'avventura, infatti, vedrete gli esiti delle vostre decisioni e il gioco vi segnalerà quanti altri percorsi per i diversi personaggi era possibile sbloccare. Tuttavia, non è possibile rigiocare a partire da una scena specifica, il che significa che per provare a mutare il vostro percorso dovrete rifare tutto dall'inizio – dialoghi verbosi già citati compresi, sì.

Peccato, perché una selezione delle sequenze a ripartire dal salvataggio attivo avrebbe consentito di sbizzarrirsi con qualche decisione diversa a partire dal finale, per scoprire quanto incisivamente le parole che abbiamo fatto proferire a Cinders in sede di epilogo abbiano segnato il destino di tutte le quattro donne protagoniste delle vicende.

Vista la durata non proibitiva non è comunque spaventosa l'idea di affrontare diverse altre run, anche perché nonostante i momenti prolissi Cinders riesce a non prendere mai troppo sul serio l'originale fiaba di Cenerentola, alla forse troppo smielata prevedibilità della quale sferra più di una tagliente stoccata – non facendo niente per nasconderlo. Una scelta di narrativa che abbiamo apprezzato e che ha dimostrato come il team MoaCube si sia curato di conoscere bene il materiale di partenza, prima di darne un'interpretazione tutta sua, squisitamente piena di grigi.

Stile da vendere

Se l'intero impianto ludico di Cinders si affida di peso alla scrittura, è il comparto estetico ad attirare l'attenzione dei giocatori su questa visual novel. Le illustrazioni animate che caratterizzano personaggi e scenari sono stilose, quasi fumettistiche, e tutti i protagonisti vantano un look ricco di dettagli, che ben si lega alle loro personalità.

La direzione artistica riesce così ad impreziosire e a essere un piacere per l'occhio – un elemento da non sottovalutare, all'interno di un videogioco basato interamente sulla lettura di testi.

La direzione artistica di Cinders è un piacere per gli occhi

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Testi che, grazie a un'interfaccia minimale ma con buon contrasto, risultano facilmente leggibili e dei quali potrete decidere anche la velocità, in maniera tale che non impieghino tempi biblici a comparire. Un'opzione che abbiamo sicuramente apprezzato, anche per il fattore rigiocabilità di cui parlavamo poco sopra.

Ottimamente realizzato è anche il comparto sonoro: sebbene conti su pochissime tracce che diventano in breve ripetitive e che scandiscono le diverse atmosfere del racconto, la messa in musica degli eventi ha a sua volta personalità e si lega molto bene allo stile scelto sia per la scrittura che per le immagini che la rendono manifesta.

Manca il doppiaggio – ma era difficile pretenderlo, da una produzione così piccola e contemporaneamente con così tante linee di dialogo – e il gioco è esclusivamente in inglese, quindi tenetene conto in caso non aveste dimestichezza con la lingua di Sua Maestà. Non si tratta di un inglese particolarmente ricercato, ma alcune espressioni idiomatiche e le battute che i protagonisti si scambiano richiedono, senza dubbio, di avere un'idea chiara di cosa stia accadendo, e non di cogliere solo quale frase mordi e fuggi di tanto in tanto.

Non dimenticatevi di dotarvi di un buon paio di cuffie da gaming per godervi l'ottima colonna sonora di Cinders.
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