Cosa succede quando si tenta di portare la libertà di esplorazione di un open world videoludico in un gioco da tavolo? The Isofarian Guard nasce proprio da questa ambizione: ricreare l’esperienza di un grande RPG digitale, con scelte aperte, un mondo da esplorare liberamente e una storia che si evolve con il giocatore.
Fin dal suo lancio, questo titolo cooperativo per uno o due giocatori ha cercato di alzare l’asticella, proponendo una campagna narrativa massiccia e un sistema di combattimento incentrato sul bag-building, anziché sul classico uso dei dadi.
Il risultato è stato un progetto enorme, sia nei contenuti che nelle dimensioni: una scatola da oltre 20 kg, centinaia di ore di gioco, materiali di qualità altissima e una struttura narrativa che invita a scelte personali e percorsi ramificati. Tanta ambizione ha portato anche delle sfide, soprattutto in termini di accessibilità e tempo richiesto per giocare.
Un inizio ambizioso, ma tutt’altro che semplice
Per chi ha aperto la prima edizione, l’impatto è stato netto: una scatola da quasi 23 kg, materiali bellissimi ma ingombranti, e un regolamento sparpagliato tra più manuali.
Le plance erano enormi, le miniature imponenti (forse troppo), e anche solo organizzare le carte e capire da dove cominciare era un’impresa. Lo spazio richiesto? Più vicino a una postazione da wargame permanente che a una serata casual tra amici.
Il sistema di gioco, poi, pur ben congegnato, mostrava qualche rigidità. I combattimenti, basati su estrazioni da sacche personali, erano stimolanti ma finivano spesso per rallentare l’andamento della storia. Molti giocatori si sono trovati incastrati in cicli di grinding poco soddisfacenti: troppe battaglie casuali, troppo tempo investito per ottenere piccoli miglioramenti.
Il tutto con una progressione legata in modo stretto al crafting e all’equipaggiamento, rendendo il potenziamento più una questione di pazienza che di abilità strategica.
Mentre l’atmosfera funzionava, complice anche la narrazione doppiata con effetti sonori professionali, alcuni hanno trovato la trama troppo lineare, con personaggi e scelte morali più vicini a uno schema classico “bene contro male” che a qualcosa di realmente coinvolgente.
Una seconda edizione pensata per chi gioca davvero
Sky Kingdom Games ha fatto la cosa più difficile: ascoltare. I miglioramenti della seconda edizione e della Modalità Cinematica non sono semplici ritocchi, ma interventi mirati per rendere l’esperienza più fluida, meno frustrante e finalmente accessibile anche a chi ha poco tempo.
Tra le novità più riuscite c’è la possibilità di evitare scontri inutili, spendendo punti azione per "correre" oltre il combattimento. Una piccola scelta che cambia molto, perché restituisce al giocatore il controllo sul ritmo. Anche lo scambio dell’equipaggiamento in battaglia è stato reso possibile, evitando la necessità di pianificare ogni mossa nei minimi dettagli. E in caso di sconfitta? Niente più perdite punitive: gli oggetti si recuperano in seguito, senza ripartire da zero.
La vera svolta, però, è nella Modalità Cinematica, pensata per chi vuole seguire la storia senza sacrificare troppe ore. Scontri opzionali (con leggere penalità), accesso allo stash da più città, drop automatici in momenti chiave, crescita semplificata: tutto è attivabile o disattivabile. Un compromesso intelligente tra l’ambizione del progetto e le esigenze di chi gioca nel tempo libero.
Anche sul piano fisico ci sono miglioramenti evidenti: manuali con rilegatura a spirale, nuovi mazzi evento per variare le partite, e inserti Game Trayz che semplificano il setup. L’impatto visivo resta quello di un prodotto premium, con chip alla Chip Theory e miniature scolpite con cura.
Sul fronte digitale, Forteller ha aggiunto le missioni secondarie all’audio narrato, mentre Rulepop, web app con regole e tracciamento campagna, ha risolto gran parte degli attriti nella gestione dei salvataggi.
"Veil Ward" e l’ultima occasione per entrare a Isopar
Dopo essere andato sold out in tutto il mondo, The Isofarian Guard è tornato disponibile grazie alla campagna Gamefound di Veil Ward, una nuova espansione che introduce ulteriori personaggi, territori e meccaniche. È anche l’ultima chiamata per chi vuole mettere le mani sul gioco base: Sky Kingdom ha chiarito che non è prevista alcuna distribuzione retail.
Per chi possiede già una copia, è possibile acquistare un update pack a un prezzo contenuto (39 dollari più spedizione) per integrare tutte le novità e i miglioramenti.
Gran parte del merito va anche alla community, che non ha mai smesso di fornire feedback in modo costruttivo e che oggi continua a supportare il gioco sia su Discord sia nei gruppi specializzati. Lo sviluppatore ha mantenuto un rapporto diretto con i giocatori, rispondendo a domande, testando modifiche e pubblicando chiarimenti in modo costante.
Non tutto è stato risolto: chi è allergico al grinding lo troverà ancora presente, seppur più gestibile; chi cerca scelte morali complesse non troverà una scrittura alla Tainted Grail. Tuttavia, stiamo sempre parlando di un gioco enorme, pesante, difficile da conservare e impossibile da portare in ludoteca.
Se cercate un’esperienza narrativa che occupi mesi, The Isofarian Guard è difficile da battere
Il cuore di The Isofarian Guard batte forte in tutto ciò che fa bene: un sistema di combattimento originale che abbandona i dadi in favore di un bag-building tattico e appagante, una campagna vasta e strutturata che trascini giocatori per centinaia di ore, una produzione di altissimo livello che non fa compromessi né sui materiali né sulla presentazione.
Ma soprattutto, una formula cooperativa pensata con intelligenza, perfettamente bilanciata per essere affrontata in solitaria o in due, dove ogni personaggio arricchisce e sostiene l’altro, creando un vero senso di sinergia narrativa e meccanica.
Oggi, grazie a un processo di revisione profondo e a un dialogo continuo con la community, il gioco è diventato anche più flessibile, più snello, più rispettoso del tempo dei giocatori. È un progetto che ha imparato dai propri limiti senza snaturarsi, offrendo finalmente un’esperienza epica ma personalizzabile, adatta sia a chi vuole perdersi per settimane, sia a chi cerca una storia densa da vivere anche con meno tempo a disposizione.
Per molti, potrebbe rappresentare proprio questo: l’ultima, grande avventura da tavolo da vivere tutta d’un fiato, con il giusto mix di impegno, profondità e soddisfazione.