Antitrust contro Facebook: social positivi, ma non devono diventare il Grande Fratello

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

L’Italia ha le idee chiare sullo scandalo relativo alla privacy su Facebook—il cosiddetto caso Cambridge Analytica, che ha svelato l’utilizzo improprio dei dati di parecchi milioni di account, mirato ad avere un impatto sulle elezioni presidenziali statunitensi del 2016. A parlare della questione è stato Giovanni Pitruzzella, presidente dell’Antitrust, che ammette un po’ di preoccupazione e si mette in guardia: i social network, infatti, non devono diventare un elemento distopico, sulla scia del Grande Fratello di 1984.«Siamo preoccupati per quello che sta avvenendo sui social network, non devono diventare una specie di Grande Fratello. Non ci sono dubbi sul fatto che siano positivi» ha spiegato il presidente Pitruzzella, «ma il consumatore deve sapere cosa sta facendo e ciò che gli sta venendo offerto.» L’Antitrust punta, insomma, sopratutto sulla chiarezza, che Facebook dovrebbe favorire maggiormente: «il punto è che quando si apre la prima pagina di Facebook ci viene detto che tutto è e sarà gratuito, ma navigando è molto difficile sapere che i nostri dati poi saranno utilizzati per fini commerciali. Facebook deve mantenere gli aspetti positivi, ma non devono diventare come un Grande Fratello che può disporre di tutto di noi, Facebook non può condizionare né le nostre scelte commerciali né quelle politiche.»Vedremo se alle parole dell’Antitrust—le ennesime da diversi Paesi in tutto il mondo che puntano il dito sulla privacy sul social—seguiranno decisioni concrete da parte di Mark Zuckerberg.