Anteprima

Titan Souls

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a cura di LoreSka

Immaginate un action adventure indie, con vista ortogonale e realizzato in grafica 16 bit. Fino a qui nulla di strano, ce ne sono a bizzeffe. Ora, immaginate che la sua difficoltà sia portata all’estremo, fino a raggiungere e superare quella dei Dark Souls. La cosa inizia ad intrigarvi? Bene. Aggiungete a questo il concept di Shadow of the Colossus: nessun nemico, solo una serie di boss da sconfiggere, ognuno dei quali richiede al giocatore una certa dose di intuizione e ragionamento. E sommate a tutto questo il fatto che il gioco è, nella sua totalità, una archer run con a disposizione una sola freccia. A questo punto, se siete come noi, dovreste sentire lo sfrigolio dell’hype scendere lungo la schiena. E non c’è nulla di male ad ammetterlo, perché Titan Souls ci ha fatto venire l’acquolina in bocca sin dalla sua prima prova.
Una freccia, venti boss
Il concept di Titan Souls è esattamente quanto descritto poc’anzi. Il giocatore interpreta un eroe, armato di arco e dotato di una sola freccia magica, alle prese con oltre venti boss da sconfiggere. Ogni nemico richiede un’attenta valutazione dell’ambiente, del suo pattern di movimento, nonché delle azioni che accadono ad ogni colpo inferto. Esattamente come nel classico di Team Ico, i titani di Titan Souls celano meccaniche vicine al genere dei puzzle game, piuttosto che a quelli di un puro action-adventure. 
Come detto, il giocatore ha a disposizione una sola freccia, che tuttavia può essere recuperata grazie a un potere magico che ci permette di attirarla verso di noi. Così, ad ogni colpo andato a segno o fuori bersaglio, è possibile richiamare il dardo e riportarlo nella nostra faretra, facendogli compiere un viaggio di ritorno che può colpire il nemico per una seconda volta.
Il giocatore, però, è la creatura più vulnerabile del gioco: è sufficiente essere sfiorati una sola volta dal titano per giungere immediatamente al game over. La morte è parte integrante dell’esperienza: esattamente come nella serie di From Software, l’eroe apprende dalla propria morte, e soltanto prendendosi qualche rischio di troppo si può scoprire quali siano i punti deboli del proprio nemico e quale sia la tattica di combattimento da seguire.
Nella mezz’ora di tempo dedicata alla nostra prova, svoltasi nella coreografica cornice di una roulotte in alluminio parcheggiata di fronte allo Staples Center di Los Angeles, abbiamo avuto l’opportunità di affrontare tre diversi boss. Abbiamo sconfitto il primo boss, un grosso macigno cubico dotato di un occhio su di un solo lato. Il nemico si spostava in maniera tale da travolgerci e, contemporaneamente, da rivolgere il suo vulnerabile occhio sempre nella direzione opposta a noi. In questo caso è stato sufficiente colpire il nemico recuperando la freccia scoccata, un’operazione che si è rivelata più complessa del previsto. Abbiamo poi capito come sconfiggere il secondo boss, una gelatina gigante che si divideva a metà ad ogni colpo inferto, raddoppiando inesorabilmente la sua potenza letale. In questo caso, pur avendo capito quale metà colpire ogni volta, siamo morti talmente tante volte da desistere e passare al terzo boss. Quest’ultimo, una creatura capace di lanciare dei potenti raggi dal pattern complicatissimo, ci ha fatto letteralmente brancolare nel buio: ci toccherà attendere l’uscita del gioco per decifrare il modo in cui affrontare questo titano.
Qualche segreto
Non vi è dubbio che, nonostante il titolo includa soltanto venti boss o poco più, la longevità potrà rivelarsi sorprendentemente elevata. Se in mezz’ora abbiamo sconfitto un boss e capito come sconfiggere il secondo, senza riuscirvi, è evidente che la somma totale di tutti i titani può consentire al giocatore svariate ore di gameplay. E, perché no, può spalancare la strada agli speedrunner che, siamo certi, ameranno alla follia Titan Souls.
Ma non è finita: oltre ai colossi principali, infatti, il giocatore è chiamato a risolvere svariati misteri per scoprire l’ubicazione dei cosiddetti “titani dimenticati”, i quali possono liberare dei poteri arcani. Non ci viene detto se questi boss apriranno il gioco a ulteriori meccaniche, né se vi siano dei puzzle ambientali che portano all’apertura di nuove vie. Quanto abbiamo visto nella demo presentata all’E3 2014 lasciava intendere un ambiente piuttosto lineare, che non lasciava troppo spazio all’esplorazione. Ma, stando a quanto affermato dagli sviluppatori, ci sarà da scervellarsi anche al di fuori degli scontri con i boss.

– Concept esaltante

– Difficilissimo e divertente

– Bella atmosfera

Titan Souls è un gioco sorprendente. Se il concept ci ha fatto ripensare ad alcuni dei momenti più belli della storia videoludica recente, la prima prova non ha deluso le aspettative. Questo titolo è in grado di mettere il giocatore sotto pressione, di farlo innervosire, di torturarlo e, soprattutto, di farlo divertire. Siamo usciti dalla roulotte con un bel sorriso sulle labbra, e non vediamo l’ora di rigiocare a questo difficilissimo action adventure, atteso per l’inizio del 2015 su PC, Mac, Linux e sulle console Sony.