Hideo Baba è una di quelle persone che rallegrano una stanza con la loro sola presenza. L’ho intervistato quasi ogni anno da quando faccio questo lavoro, e non l’ho mai visto teso, irritato o anche semplicemente stanco. Indipendentemente da dove si trovi e quando è un vulcano di energie, con un’espressione costantemente amichevole e in grado di trasmettere esaltazione per i propri titoli come pochi altri. Gira anche di frequente con un gatto di peluche, ma quelle son cose sue e non è il caso di indagare.
A Milano stavolta era arrivato per presentare Tales of Zestiria, l’ennesimo capitolo dell’apprezzata serie di jrpg di cui è il creatore, e ancora una volta ha messo in piedi un breve show per tutti i presenti, senza dimenticare di rivelare parecchie informazioni sul gioco. Niente sudore sul volto, niente muscoli tirati… eppure stavolta un po’ di nervosismo avrebbe potuto mostrarlo, perché Zestiria sembra essere un importante passo avanti per il futuro della serie.
Ritorno alle origini, ma solo nello stile
La prima cosa che salta all’occhio di Zestiria è la sua ambientazione: sparito lo strano misto tra tecnologia e spiritualità degli Xillia, siamo tornati in un mondo quasi totalmente fantasy, con città medievaleggianti, distese sconfinate e draghi. Per certi versi è un ritorno allo stile dei Symphonia, ma in grado di utilizzare i miglioramenti (marginali, a volerla dir tutta) apportati al motore grafico della serie e le console old gen alla fine del loro ciclo vitale. I nuclei della storia sono il rapporto tra umani e Seraphim nel continente di Greenwood, e la quasi totale scomparsa della seconda razza, un gruppo di umanoidi dai grandi poteri in grado di comunicare solo con individui noti come “pastori”. Il protagonista, un ragazzo bonaccione di nome Sorey, è appunto in grado di comunicare con i Seraphim, è cresciuto tra di loro e vuole diventare il nuovo pastore per riportare l’equilibrio nel mondo. Considerando il numero di personaggi presenti e i probabili fardelli nascosti della figura del pastore, ci aspettiamo la solita trama ricca di colpi di scena, comprimari finemente caratterizzati e temi delicati. In particolare Baba ha affermato che stavolta i temi principali sono la coesistenza e la passione, e che lui stesso è molto curioso di vedere come i giocatori reagiranno davanti allo sviluppo della storia.
Non sono né narrativa né ambientazione comunque le vere bombe di questa presentazione. L’intero approccio all’esplorazione è cambiato. Anche se non siamo ancora di fronte un open world puro, Zestiria presenta mappe enormemente più grandi rispetto ai già estesi campi aperti visti in passato, città più elaborate e ricche di vie e persone, e addirittura un ciclo giorno notte che dovrebbe influenzare la presenza di certi nemici. Proprio per quanto riguarda gli incontri casuali l’ultimo lavoro di Baba presenta una delle novità più importanti, perché sono sparite quasi del tutto le transizioni tra le fasi di esplorazione e le battaglie. Attenzione però, non si parla di scontri alla Xenoblade che iniziano direttamente appena si attacca un nemico: la transizione c’è, è solo estremamente più rapida e aumenta all’istante il numero degli avversari quando si tocca un mostro in giro per la mappa. A quel punto l’arena dello scontro viene delimitata dal solito cerchio, e si può combattere normalmente.
Fuuuuuu…. sio! Neeeeee!
Può sembrare un miglioramento solo marginale, ma viene accompagnato da un nuovo sistema di combattimento chiamato Fusionic Chain Linear Motion Battle System, che a sua volta muta tutto. Pare in pratica che tra i poteri dei Seraphim ci sia la capacità di fondersi con un essere umano chiamata Armitization, e sì, per fusione intendiamo proprio la trasformazione in un nuovo individuo dotato di caratteristiche uniche e poteri aumentati alla Dragonball. Non ci sono balletti demenziali prima dell’operazione ad ogni modo, solo un effetto luminoso quasi istantaneo che dà vita a un personaggio con abilità specifiche devastanti. Durante la dimostrazione noi abbiamo ad esempio visto Sorey fuso con la dama del lago, una bella Seraphim con poteri elementali legati al fuoco. Trasformato, il protagonista ha ottenuto uno spadone gigantesco e magie fiammeggianti, oltre a un notevole bonus al danno. Considerando che quasi tutti i personaggi dotati di energia spirituale vantano affinità variabili, e che da sempre il Linear Motion Battle System gode di una profondità eccezionale, c’è da aspettarsi un numero di combinazioni, stili di combattimento e magie spaventoso.
Insomma, l’unico aspetto della produzione che ancora non ci convince del tutto è, ancora una volta, il comparto tecnico. Graficamente il titolo mantiene il solito motore e, anche se i modelli dei personaggi sono migliorati sensibilmente per quanto riguarda movimenti ed espressività e le mappe sono molto più grandi, le limitazioni dei precedenti capitoli sono ancora evidenti. Durante le cutscene e fuori dai combattimenti le movenze restani legnose, il livello di dettaglio delle ambientazioni è molto limitato e rende certe zone piuttosto spoglie, le texture mantengono il solito effetto acquerello ma sono chiaramente troppo sgranate, e sarebbe veramente ora di un’evoluzione tecnica. Non che una grafica mediocre sia sufficiente a smantellare lo scheletro d’acciaio che di solito sorregge le opere di Hideo Baba, ma ripetiamo di continuo che ci piacerebbe vedere un Tales con valori produttivi più elevati, e dopo tutti questi anni ci sembrava davvero l’occasione giusta.
In conclusione, se siete veri fan della serie, è stato presentato anche Tales of Hearts R per PSVITA, un gioco a cui il creatore della saga sembra essere molto attaccato, tanto da aver espressamente richiesto feedback da parte dei fan europei. Così come Zestiria e tutti gli ultimi capitoli, anche Hearts sarà localizzato nella nostra lingua.
Difficile dire quando Zestiria arriverà dalle nostre parti, ma in Giappone è previsto per gennaio e Namco sembra intenzionata a farlo giungere da noi prima della fine del 2015. Non resta che attendere.
– Mondo molto più ampio ed esplorabile
– Transizioni velocissime nei combattimenti
– Nuovo combat system ricco di potenziale
– Un ritorno al fantasy
Tales of Zestiria potrebbe rappresentare un’importantissima evoluzione per la serie creata da Hideo Baba. Con le sue mappe più estese ed esplorabili, e i miglioramenti sensibili ai sistemi, pare un primo significativo passo verso la nuova generazione, e un timido tentativo di svecchiare il motore della apprezzata saga di jrpg. Conoscendo il livello qualitativo del marchio e l’estro di Baba ci aspettiamo grandi cose. Speriamo di averne conferma al più presto.