Anteprima

Strife

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a cura di JinChamp

Praticamente qualsiasi videogiocatore ha sentito parlare dei MOBA almeno una volta negli ultimi anni e, addirittura, anche chi non era solito videogiocare con costanza ha trovato in un esponente del genere una vera e propria droga che gli ha rovinato la vita sociale, fino ad urlare allo scocciatore di turno che chiama al cellulare nel bel mezzo di una partita classificata di non rompere… ebbene, se i due pilastri su cui si fonda questo impero restano innegabilmente Dota 2 e League of Legends, aspettando ovviamente Heroes of the Storm da parte di Blizzard con cui praticamente i MOBA sono nati, che ne è delle piccole realtà?Uno dei primi ad adottare la formula del free-to-play fu Heroes of Newerth, ad opera di S2 Games. Se non lo avete mai sentito o non ci avete mai mai giocato non c’è nulla di strano, poiché questo come tanti altri è stato un progetto che non ha saputo ritagliarsi il suo spazio sul mercato e si è spento nel nulla. Tuttavia S2 Games ora ci riprova con un secondo titolo, sempre MOBA e sempre free-to-play, Strife, cercando questa volta di staccarsi un po’ da ciò che la concorrenza offre per tentare almeno di proporre al pubblico qualcosa di fresco e, per quanto possibile, originale.

Non solo multiLa prima cosa che Strife propone al giocatore appena installato ed avviato il gioco, e che subito fa respirare aria nuova, è un corposo tutorial diviso in varie parti, camuffato da campagna single player. Questa è una aggiunta piacevole, molto ben strutturata ed in grado – forse per la prima volta per un gioco del genere – di immergere anche il giocatore meno pratico nelle meccaniche di gioco, grazie ad una simpatica storiella vissuta nei panni della piratessa Caprice e intervallata da brevi cutscenes animate. Pur procedendo con la giusta calma, tutte le istruzioni vengono assimilate prontamente, a partire dai movimenti della mappa, da come attaccare, come aumentare le abilità e comprare gli oggetti. Ogni elemento viene sapientemente estrapolato in modo estemporaneo per poi esser ritrovato insieme a tutti gli altri nell’ultimo pezzo del tutorial, che comprende una partita guidata contro i bot mossi dall’IA.Considerando la complessità e la profondità delle meccaniche dei MOBA, se da un lato sorprende la facilità con cui vengono spiegate anche per un gioco nettamente meno impegnativo della concorrenza, dall’altro non si può fare a meno di chiedersi come mai ci siano voluti anni prima che sia stato proposto un tutorial di questa qualità nel genere.La grafica cartoonesca non brilla per qualità ma è comunque molto piacevole da guardare, simpatica e abbastanza pulita nonostante qualche animazione un po’ legnosa. In teoria non dovrebbe neppure esser pesante, in pratica molto spesso le partite ci mettono un bel po’ a partire, ma probabilmente si tratta dei soliti sfortunati che giocano con il proverbiale wooden PC, nulla che comunque non possa essere ottimizzato nella release ufficiale, se non addirittura prima ancora.

Lontano, eppur così vicinoTrattandosi pur sempre di un MOBA, ovviamente la natura del gioco resta pressoché la medesima di tutti gli altri suoi simili. Una mappa quadrata speculare, le due basi in angoli opposti, schiere di torrette e orde di minion a contornare la giungla. Sotto questo aspetto non porta nulla di nuovo, e anzi anche tra le file del roster vi sono eroi fin troppo simili – per non dire identici – a personaggi “estranei”, una scelta che rovina forse la sorpresa di scoprirli e riduce tutto ad un già visto un po’ fastidioso.Strife cerca di rinfrescare il tutto però improntando ancor di più il gameplay sullo spirito di squadra ed eliminando quasi completamente le prodezze del singolo, visto solo come uno di cinque e mai il fenomeno di turno. Questo si può certamente riscontrare sin da subito nel gold sharing dei last hit, dove chi infligge il colpo di grazia al minion nemico non ottiene per forza il bottino pieno previsto ma lo vede dividersi per gli alleati nelle immediate vicinanze, qualora ci fossero.Un grosso aiuto, seppur indiretto, viene fornito anche dai png affiancati. Non esistendo spell vere e proprie, ogni eroe prima dell’inizio della partita può scegliere il proprio animaletto da compagnia da portare con sé, il quale ricopre il ruolo sostitutivo di una comune magia (e rispettivo cooldown lungo) da attivare all’occorrenza per ricaricare un po’ di punti vita o qualsivoglia effetto unico abbia a disposizione. Non è una novità invece il corriere, un tenero scoiattolino personale per ogni eroe che su commissione è pronto a portare ovunque ci si trovi sulla mappa gli items scelti, pagandoli ovviamente la dovuta cifra in oro. Soprattutto quest’ultimo aspetto, combinato poi con una rigenerazione vita/mana velocissima non appena si riesce a stare fuori dal combattimento per qualche secondo e ad alcuni punti in cui è possibile ottenere delle mini ricariche, fa sì che il recall in base sia assolutamente inutile e mai vi ritroverete a usarlo, salvo non siate appena respawnati o obbligati a difenderla dagli assalti del team avversario.Non molto incisivi i mostri neutrali minori nella giungla, motivo per il quale è praticamente assente il ruolo del jungler, mentre degni di nota sono invece i due mostri principali, uno nel settore superiore e uno in quello inferiore. Sopra troviamo Baldir, uno spirito corazzato già affrontato nel tutorial, che offre una decente quantità di oro al team che lo sconfigge ogni volta che rinasce, mentre la chicca è rappresentata da Krytos, uno scimpanzé gigante dal manto chiaro incatenato e sorvegliato da Cindara, un Oracolo praticamente identica a Kayle di League of Legends. Battuta la guardiana, Krytos può essere arruolato tra le proprie fila ed il team è chiamato a votare in quale delle tre linee impiegarlo. Lo scimmione si rivela fantastico per gli assedi delle torri nemiche, impedendogli addirittura di attaccare, oltre ad infliggere una quantità notevole di danni al costo dei suoi stessi punti salute, rappresentando per il team l’occasione perfetta per distruggere la base nemica una volta per tutte ed aggiudicarsi la vittoria.

– Il tutorial camuffato da mini campagna single player è azzeccatissimo

– Potrebbe accaparrarsi la fetta casual dei MOBA

Strife è un progetto curioso, già per il fatto che S2 Games abbia scelto di riprovare dopo il fallimento di HoN. Grazie al suo tutorial molto ben strutturato dà la possibilità a chiunque di approcciare i MOBA anche per la prima volta, e inoltre il gameplay semplice ed immediato lascia le porte aperte ad una community meno hardcore, che con tutta probabilità d’altro canto potrebbe non trovare molti validi motivi per preferirlo agli altri. Non crediamo che comunque questo possa significare una sconfitta preannunciata, anzi, farebbero davvero bene gli sviluppatori a cercare di attirare giocatori totalmente esterni all’ambiente e battezzarli con la prima vera esperienza in questo mondo, piuttosto che provare ad infilarsi in una competizione con dei colossi contro i quali è impensabile, ad oggi, dire la propria. Cosa che i ragazzi di S2 hanno già provato sulla loro pelle.

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