Los Angeles – Nonostante sia prossimo all’uscita, datata per il prossimo mese di agosto, era presente in fiera anche Sleeping Dogs, titolo United Front (si non sbagliate, gli stessi di ModNation Racers e del prossimo LittleBigPlanet Karting) ambientato nella Hong Kong tanto cara a John Woo e che non si fa problemi a stupire ed esagerare, come nella migliore tradizione del cinema d’azione di genere.
Guida responsabilmenteOltre ad aver assistito ad una presentazione a porte chiuse sulle meccaniche relative agli inseguimenti in auto, abbiamo anche potuto provare una sezione a piedi, nella quale ci è stata data la possibilità, detto terra terra, di menare un po’ le mani. L’azione parte all’interno di un locale, in un contesto nel quale basta una piccola scintilla per far saltare nervi e animi. Come prevedibile questa scintilla non tarda ad arrivare, dando vita ad una sparatoria che ricorda molto un paio di passaggi di Strangelhold, altro titolo che attinge a piene mani da questo ben preciso immaginario. La sparatoria dicevamo: in men che non si dica ci troviamo invischiati in un turbinio di proiettili e colpi alla testa, nel quale rimaniamo straniti dall’ottima realizzazione di alcuni elementi e meccaniche (come ad esempio un redivivo bullet time attivabile scivolando su tavoli e banconi o un sistema di coperture che pare efficace e ben implementato) accompagnate da una realizzazione tecnica che non sembra stare al passo col gameplay, con un colpo d’occhio generalmente povero e privo di dettagli (anche se bisogna dire che probabilmente era la demo a non offrirci spunti particolarmente interessanti), e un intelligenza artificiale quantomeno rivedibile, vista l’eccessiva staticità dei nostri numerosi nemici. Il focus dello spezzone dimostrativo però non era la suddetta sparatoria, ma ciò che ne è seguito. Raggiunta infatti la macchina per la fuga, è partito un breve evento nel quale, a tutta velocità per l’ex protettorato britannico, abbiamo dovuto difenderci dalle innumerevoli auto al nostro inseguimento. Nella fattispecie, essendo la sessione di guida scriptata e totalmente su binari, il nostro scopo era quello di sparare a tutto ciò che si muovesse, non facendo sconti a niente o a nessuno. Inutile dirvi che questa sessione, forse più di altre già visitante, è il perfetto archetipo del film d’azione, con numerosissime macchine che si danno il cambio al nostro inseguimento, moto con loschi figuri armati come se piovesse con esplosioni ed incidenti a condire il tutto. La natura esagerata dell’inseguimento è perfettamente inserita nel contesto della produzione, e vi dobbiamo dire che sparare, magari in bullet time, al pilota dell’auto nostra diretta inseguitrice per vederlo causare un ingorgo alle sue spalle da una certa soddisfazioni. Anche in questo caso però la dimostrazione ha evidenziato pro e contro fin troppo evidenti, come l’alto tasso di spettacolarità dell’azione e di distruttibilità dell’ambiente di gioco piagato però dalla troppa facilità con la quale sarà possibile far saltare in aria una macchina alle nostre calcagna, che sarà in ogni caso prontamente sostituita con un altra.
Mena come un fabbroCome dicevamo, oltre alla dimostrazione sulle sezioni di guida e inseguimento, abbiamo potuto saggiare con mano una breve porzione di gameplay nella quale veniva messo alla frusta il sistema di combattimento, sicuramente una delle parti meglio riuscite dell’intera produzione. Anche in questo caso, dopo aver inseguito il nostro obiettivo in alcune fasi pesantemente guidate e quasi su binari (non c’è infatti il tempo materiale di prendere decisioni che esulino dal corri dritto e placca il tizio) siamo stati placcati da un gruppo di poco simpatici avversari, che ci hanno però dato la possibilità di saggiare le capacità da combattente di Wei Shen. Per farvi un’idea rapidissima ma quantomeno esplicativa sul sistema di combattimento, immaginate di vestire il nostro poliziotto asiatico sotto copertura con un mantello nero e un cappuccio da uomo-pipistrello, e farlo combatter come fosse il difensore di Gotham City. Alcuni colpi ci daranno la possibilità di concatenare combo devastanti, ed esattamente come in Arkham City ci sarà la possibilità di eseguire mosse counter in grado di bloccare gli affondi dei nemici. Oltre a sembrare un sistema profondo e divertente è anche pesantemente contestualizzato con l’area nella quale avviene: non sarà infatti infrequente compiere finishing moves con quello che abbiamo intorno in quello specifico momento, siano essi dei cocci di vetro, un parapetto dal quale far fare un volo, o, perché no, armi rubate direttamente ai nostri nemici. Nonostante anche in questo caso la povertà degli elementi di contorno fosse evidente, così come povero sembra essere il colpo d’occhio generale, bisogna dare atto a United Front di aver confezionato le fasi del combattimento a piedi in maniera esemplare, rendendole dinamiche e divertente e dando la possibilità al giocatore di dar sfogo a tutta la sua voglia di azione stile B Movie.
– Sistema di combattimento divertente e ben realizzato
– Azione sfrenata ed esagerata
Sleeping Dogs, anche in questa prova in quel dell’ E3 di Los Angeles, ci ha lasciato con sensazioni contrastanti. Se da un lato infatti non possiamo che essere attratti e incuriositi dalla produzione United Front per via di un setting particolarmente ben riuscito e di un azione senza freni inibitori, dall’altra non possiamo non evidenziare le carenze tecniche di un engine per nulla al passo coi tempi, che rischia seriamente di pregiudicare la qualità finale del titolo. L’impressione è quella che ci si trovi davanti ad un titolo da affrontare con un approccio olistico, nel quale cioè la somma dei diversi elementi è superiore al valore degli elementi presi singolarmente. Se infatti dovessimo valutare ogni singolo aspetto per quello che è rischieremmo di perdere di vista il fatto che nel suo insieme il titolo sembra comunque poter dire la sua, e divertire non poco il giocatore che vorrà dargli una possibilità.