Inutile stare qui a fare chissà quale presentazione. Conosciamo tutti la saga di Resident Evil, uno dei franchise più famosi di tutti la storia dei videogiochi. E sappiamo altrettanto bene quanto Resident Evil 5 sia ormai da molti mesi l’oggetto del desiderio di tanti appassionati del survival horror.Fino ad oggi le notizie erano relativamente poche: protagonista è Chris Redfield, uno tra i personaggi più conosciuti della serie, che per l’occasione è stato spedito in Africa, in un’ambientazione decisamente innovativa per la saga. Qui, nei trailer mostrati in passato, avevamo visto orde di zombie calcare le polverose strade del Continente Nero, giusto il tempo di lasciarci entusiasmare da una grafica e un’atmosfera davvero promettenti.Ma le vere notizie sono arrivate solo ora, con l’E3 in corso a Los Angeles, dove finalmente abbiamo potuto scoprire molti dettagli su quello che si preannuncia come il nuovo successo mondiale di Capcom. Prima di tutto la sua data di uscita ufficiale, il 13 marzo 2009. Ma vediamo più nel dettaglio.
Troppi zombie per un uomo soloTrailer, demo e interviste varie hanno fatto emergere con forza un elemento importante del gameplay di RE 5: la modalità cooperativa. Chris si presenta come membro di un’organizzazione, la B.S.A.A., che lo manda in Africa a indagare su un possibile pericolo legato al bioterrorismo. Sul posto, il nostro eroe fa la conoscenza di un altro personaggio, mai apparso prima nella serie, che risponde al nome di Sheva Alomar. Anche Sheva (che, lo sottolineiamo, non giocherà a calcio durante l’avventura) fa parte della B.S.A.A., e il suo ruolo diventa presto quello di guida, visto che conosce molto meglio la realtà africana.Jun Takeuchi ha spiegato ai giornalisti la scelta di sviluppare un personaggio nuovo, invece di affidarsi a un volto già conosciuto: con la trama già decisa, inserire uno dei vecchi personaggi avrebbe imposto nuove e rischiose modifiche alla storyline, senza contare che, in ogni caso, serviva una del posto per aiutare Chris nella sua indagine. Quasi inevitabile, dunque, la scelta di inserire una nuova partner africana.
Ma torniamo alla modalità cooperativa. Nel corso del gioco, Sheva affiancherà costantemente Chris, aiutandolo nel corso delle battaglie, nella risoluzione degli enigmi e nel superamento di ostacoli che, da solo, il nostro eroe non potrebbe evitare. In parte, dunque, rivediamo dinamiche già conosciute in altri titoli come, tanto per dirne uno, Army of Two.Giocando in singolo Sheva viene guidata dall’IA, ma connettendosi a Xbox Live è possibile invitare un amico, che prenderà il controllo della bella agente (l’host deve obbligatoriamente impersonare Chris). RE 5 potrà essere giocato in due dall’inizio alla fine, e il secondo giocatore può entrare e uscire a suo piacimento (salvo alcune limitazioni in determinati punti della storia). La trama non viene in alcun modo modificata dall’ingresso/uscita del secondo player, mentre ovviamente cambieranno le tecniche e le strategie di combattimento. L’IA di Sheva dovrebbe essere più che soddisfacente, ma è lo stesso Takeuchi a riconoscere che l’esperienza migliore è quella fatta insieme a un amico in carne e ossa.Il gioco prevede anche l’uso degli ormai noti quick action event, che andranno risolti in coppia: entrambi gli utenti dovranno premere la giusta sequenza di tasti apparsa sullo schermo, pena la sconfitta. Basta che uno dei due sbagli per veder fallire la missione. Stesso discorso per la morte di un personaggio: se uno dei due muore, il gioco finisce senza possibilità di curare il compagno (come ad esempio accade in Gears of War). Ci saranno anche dei momenti specifici in cui uno dei due è in grave pericolo di vita, e toccherà all’altro trovare il modo di salvarlo. In caso di sconfitta, comunque, il gioco riprenderà da un checkpoint abbastanza vicino, così da non rendere l’azione frustrante. Niente macchine da scrivere insomma.La presenza di un compagno faciliterà anche la gestione dell’equipaggiamento: i vari Resident Evil hanno sempre posto il problema del rifornimento di munizioni, che contro gli zombie non sono mai abbastanza. Il rischio di rimanere a secco ci sarà anche in questo quinto capitolo, ma la possibilità di scambiare oggetti e armi con il compagno dovrebbe rendere il problema meno pressante. Non dimentichiamo, inoltre, che Chris e Sheva sanno menare forte anche a mani nude, quindi non dovrebbe esserci il rischio di rimanere del tutto indifesi. Certo, a meno che non ci si pari davanti un boss altro quattro metri…Il nuovo trailer ci ha anche rivelato la presenza di sezioni di guida in cui, verosimilmente, un giocatore sta al volante mentre l’altro spara usando una mitragliatrice fissa. L’atmosfera è sembrata quanto mai frenetica e coinvolgente, anche se abbiamo intravisto solo poche immagini.Al momento non è prevista la possibilità dello split-screen, quindi niente multiplayer in locale. Ma non è detto che questa opzione non venga inserita in un prossimo futuro, tramite aggiornamento.Sono previste diverse ricompense per il gioco cooperativo: in primo luogo, entrando nella partita di un amico potremo comunque guadagnare alcuni bonus che saranno poi disponibili nel nostro single-player. In aggiunta, si potranno collezionare ricompense speciali ottenibili solo in co-op, anche se su questo punto c’è ancora riserbo.
Vale la pena fare un esempio concreto: nel corso dell’E3 è stata mostrata una demo giocabile che ha messo in luce con precisione le nuove possibilità. Abbiamo visto Chris bloccato di fronte a un ponteggio crollato, che gli impediva di raggiungere il tetto della costruzione successiva. A quel punto è entrata in gioco Sheva: Chris le ha fatto da trampolino, consentendole di fare un lungo salto, fino ad atterrare dall’altra parte. Qui Sheva ha dovuto vedersela con un buon numero di zombie poco socievoli, ma Chris continuava ad aiutarla da lontano, usando un fucile da cecchino. La ragazza ha poi aiutato il collega a superare una porta distruggendo il lucchetto che la teneva serrata. Insomma, i filmati ci hanno mostrato come i due protagonisti siano chiamati a una vera azione di coppia, sia per sopravvivere ai nemici sia per superare ostacoli altrimenti insormontabili. Ovviamente speriamo di trovare anche qualcosa di particolarmente innovativo, visto che, comunque, aiutarsi nei salti e aprire lucchetti non sono propriamente rivoluzioni del genere.
Tutta la magia dell’AfricaI video inediti mostrati all’E3 ci hanno dato anche la possibilità di fare nuove considerazioni dal punto di vista audiovisivo. Sotto questo aspetto c’è poco da dire: Resident Evil 5 mostra i muscoli. Ancora una volta siamo rimasti colpiti dal livello di dettaglio delle ambientazioni, dall’ottima modellazione dei personaggi (tanti, tanti personaggi…) e dalla splendida fotografia di stampo cinematografico, che usa il contrasto tra la forte luce del sole, i corpi scuri degli zombie e le zone d’ombra degli edifici per creare un effetto davvero suggestivo.Grazie alle demo ci siamo anche resi conto dell’ottimo sistema di animazione dei non morti: già sapevamo che la quantità e il comportamento dei nemici sarebbero stati fondamentali in questo nuovo titolo, che vedrà un numero mai visto di avversari affollarsi attorno ai nostri eroi, brandendo armi e oggetti di ogni tipo fatti apposta per spappolarci le ossa. Ora, da quello che abbiamo visto, gli zombie si muovono in maniera davvero convincente, specialmente quando reagiscono a stimoli esterni (e per stimoli esterni si intendono i nostri proiettili): a seconda di dove vengono colpiti, i mostri hanno reazioni diversissime, aumentando l’effetto di realismo.Non parliamo ovviamente del sangue, che scorre copioso su ogni superficie, esplodendo dai corpi dei cattivi uccisi.Dal punto di vista grafico e sonoro sembra dunque esserci poco da obiettare: dovremo testare meglio il framerate, per vedere se regge anche nelle situazioni visivamente più complesse, mentre un piccolo appunto si può fare al livello di interazione con l’ambiente, che nella maggiore parte dei casi sembra limitarsi alla distruzione di casse e botti o alla già citata rottura di lucchetti. Ma anche in questo caso sarà necessario un esame più approfondito, pad alla mano.Per quanto riguarda le possibili differenze tra le due console (in termini di resa grafica, tempi di caricamento ecc), Takeuchi ha ammesso che potrebbero esserci delle discrepanze tra una piattaforma e l’altra, ma non ha voluto dire di più.
L’unica perplessitàLa nuova e dettagliata presentazione di Resident Evil 5 ha convinto praticamente tutti, facendo crescere ancora di più l’attesa. Si è sollevata solo una perplessità: quella relativa al sistema di controllo. Il nuovo trailer, ma soprattutto la demo, ha mostrato un’impostazione estremamente simile a quella già vista in Resident Evil 4. Il che non è un male in sé, vista la qualità di quell’episodio, ma a molti è venuto il sospetto di trovarsi di fronte a una versione potenziata del titolo precedente.Messo di fronte al problema, Takeuchi è stato abbastanza ambiguo, ma non è sembrato preoccupato: dopo aver fatto notare che, in ogni caso, i controlli di RE 4 erano stati molto apprezzati, ha rassicurato il pubblico sottolineando che ci sono altre sorprese in ballo, che ancora non potevano essere svelate. L’obiettivo di fondo è dunque fornire un gameplay che sia memore della tradizione, ma non per questo appiattito su di essa. Una volta preso in mano il pad, la differenza con gli episodi precedenti dovrebbe essere netta e appagante.
Considerazione conclusiveMessi di fronte a nuovi video, immagini e dettagli, l’entusiasmo per Resident Evil 5 non è affatto calato, anzi. Sembra ormai certo che il prossimo marzo potremo acquistare un gioco di primissima fascia, in cui l’ottimo comparto tecnico si unisce a un gameplay rinnovato e vario, così da dare vita a un’esperienza di gioco realmente suggestiva e appagante. Accolta con gran favore la modalità cooperativa, che sembra essere il vero fiore all’occhiello del titolo, aspettiamo di capire quanto RE 5 riuscirà a staccarsi dall’ombra del precedente capitolo, la cui influenza, al momento, pare ancora molto forte. Al momento, comunque, ci permettiamo di essere ottimisti!