Anteprima

Ratchet and Clank: Into the Nexus

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a cura di Pregianza

Insomniac, cosa ci combini? Come ha fatto una delle case più sveglie e talentuose dell’ultimo ventennio a venir colpita da una paralisi creativa di questa portata? Stiamo pur sempre parlando della casa che ha dato i natali a Spyro e ai Resistance, un gruppo di programmatori noto per due principali qualità: saper sviluppare giochi divertenti e saper creare armi esageratissime. E, soprattutto, parliamo della casa che ha creato i Ratchet & Clank, una delle serie esclusive più invidiate di mamma Sony e fusione notevole di umorismo, sparatorie spettacolari e platforming di qualità. 
Ma allora perché rovinare un curriculum del genere? Come mai puntare su una manciata di spin off della serie di qualità solo passabile, e creare un gioco multipiattaforma banale quanto FUSE? A queste domande non sappiamo dare risposta, sinceramente, ma di certo una risposta la vogliamo vedere data dagli sviluppatori con i fatti, perché vedere un team così abile in un tale abisso creativo fa male dentro e fuori. 
Forse è per questo che l’annuncio di Ratchet & Clank: Into the Nexus ha riacceso in noi la fiamma della speranza. All 4 One era un titolo cooperativo discretamente divertente, ma poco incisivo, e Full Frontal Assault un discreto rimaneggiamento dei tower defense, eppure nessuna delle due opere era anche solo lontanamente paragonabile alla qualità delle avventure primarie del Lombax e del suo amico robotico. Nexus, invece, riprende la storia da dove A Crack in Time l’aveva lasciata, e finalmente tenta di riportare il marchio sulla retta via proponendo ai fan un capitolo che torna alle origini. Sarà un fuoco di paglia, oppure finalmente gli sviluppatori della software house si sono dati una sonora svegliata? Dopo aver testato un codice preview del gioco, propendiamo fortunatamente per la seconda ipotesi. 
Non si libera una strega, neanche nello spazio
La premessa è di quelle semplici che possono facilmente evolversi in qualcosa di molto più complicato. Ratchet e Clank stanno scortando la pericolosa criminale Vendra Prog (una “strega spaziale” dai grandi poteri mentali) a un centro di detenzione, quando la loro nave viene improvvisamente attaccata da Neftin Prog, fratello della prigioniera. La strana coppia si ritrova dunque a dover inseguire i due cattivoni su un pericoloso pianeta, e ben presto ad avere a che fare con la solita crisi su scala galattica. 
Si nota subito come la comicità tipica della serie sia rimasta più o meno intatta, anche se Into the Nexus sembra avere un tono leggermente più serioso e maturo del solito, per via di un’antagonista, Vendra appunto, molto più spietato e meno caricaturale rispetto agli altri visti in passato. Per il resto, la trama serve come al solito a portare Ratchet su vari pianeti, e a dare il via un’infinita serie di scontri a fuoco e balzi multipli intervallati da qualche puzzle.
Il gameplay è quello dei vecchi capitoli, anche se negli anni si è rifinito sensibilmente. Ratchet ha a disposizione un doppio salto piuttosto preciso e facilmente direzionabile, può attaccare dalla corta distanza con la sua chiave inglese, lanciarla a mò di boomerang, e utilizzare un numero smodato di armi devastanti. Abbiamo testato solo le prime ore di campagna, ma abbiamo già visto con piacere più di un gingillo gustoso, tra cui un fucile a pompa energetico che sospende i nemici in un campo di stasi, un guanto che scaglia bombe esplosive in serie, e il Winterizer, un cannone geniale che trasforma i nemici eliminati in pupazzi di neve equivalenti, boss compresi!
Fare fuoco su tutto quello che si muove è sempre un piacere, anche in virtù del buon numero di nemici a schermo e della lodevole mobilità del protagonista, capace di spostarsi e schivare lateralmente con un salto mentre fa fuoco. Ciò che ci ha però rassicurato sulla qualità del prodotto, almeno in queste fasi inziali, è la presenza di meccaniche aggiunte in ogni locazione, che hanno permesso agli sviluppatori di sbizzarrirsi nella creazione dei livelli e di offrire situazioni piuttosto variegate. 
Già nella sezione introduttiva a bordo della nave il giocatore avrà a che fare con pedane gravitazionali, che lo costringeranno a calcolare come e dove spostarsi per avanzare in un ambiente spaziale aperto. Sul primo pianeta, poi, abbiamo incontrato uno strambo scienziato che ci ha donato una pistola energetica, con cui è possibile collegare due pedane energetiche e creare raggi traenti utilizzabili per raggiungere locazioni normalmente troppo lontane o elevate. 
Nulla di troppo complicato, ma queste gimmick aggiungono profondità ai livelli, dimostrano che l’ingegno non è scomparso in casa Insomniac, e offrono enigmi interessanti che ben si sposano con la formula fondamentale del titolo. 
Ingegneria distruttiva
Non finisce qui, non è infatti sparita la possibilità di potenziare gli strumenti di distruzione di Ratchet raccogliendo il Raritanium sparso per le mappe e usandoli con costanza per aumentarne il livello. Oltre a questa indispensabile aggiunta per gli amanti delle esplosioni, anche a Clank è stata aggiunta una funzione extra, visto che il robottino, da sempre ottimo comprimario e necessario per planare dopo un salto, diventerà l’unico personaggio controllabile nelle sezioni del Rift. Si parla di fasi bidimensionali, nelle quali Clank deve superare puzzle legati alla gravità, mentre viene inseguito da pericolose creature chiamate Nether. Ne abbiamo osservata una sola, ma ci sembrano anche queste una gradita aggiunta. 
Se comunque non amate particolarmente i momenti “calmi”, non preoccupatevi, perché sono tornate persino le arene nel titolo. 
Tecnicamente c’è ben poco di cui lamentarsi, a parte forse una leggera sgranatura dei contorni nei filmati d’intermezzo. Lo stile coloratissimo del marchio è ancora piacevole e ricco di verve, e acquista ulteriore impatto grazie ad ambientazioni un po’ più scure e minacciose. Sempre notevoli le animazioni e gli effetti speciali delle bocche da fuoco, senza contare il doppiaggio di ottima qualità, indispensabile per donare carattere ai tanti personaggi dell’avventura. 

– Tante armi esageratissime e spettacolari

– Un capitolo principale della serie, finalmente

– Livelli ispirati e ricchi di meccaniche interessanti

Gli Insomniac sembrano tornati agli antichi fasti, e per farlo hanno dovuto rimetter mano a una delle loro serie più amate e meglio riuscite. Con Into the Nexus è evidente come gli sviluppatori californiani vogliano tornare alle origini, per offrire un’esperienza esaltante e appassionante quanto i capitoli originali. Noi ci siamo divertiti molto durante la prova, e abbiamo indubbiamente apprezzato l’idea di chiudere la generazione attuale con un nuovo capitolo “principale” di Ratchet & Clank. L’unico dubbio che rimane riguarda l’effettiva evoluzione della saga. La varietà nei livelli non manca, certo, ma una volontà eccessiva di riavvicinarsi al passato potrebbe sminuire l’originalità di questo nuovo capitolo. Lo scopriremo solo una volta finita la campagna… per ora, bentornato Ratchet.